VIESTE, NO ALL’USO SCONSIDERATO DI ALCOL

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Ecco comunicazione inoltrata al Signor Sindaco di Vieste ed altre Istituzioni a nome dei Familiari e Vittime della Strada.

“Chi ha responsabilità pubbliche non potrà mai prendere partito a favore dell’alcol, pena la violazione del principio del buon andamento della pubblica amministrazione per l’incoerente gestione del ruolo”

Al Signor Sindaco del Comune di Vieste

Al Signor PREFETTO di Foggia

Al Ministro Infrastrutture e Trasporti

Al Ministro dell’Interno

Al Ministro della Salute

Alla Stampa

20 giugno 2025 “VIESTE BEER FESTIVAL” Comune di Vieste

Sconcerto dell’AIFVS, richiesta di dati al signor Sindaco e di parere ai Ministri.

L’AIFVS nel condividere che è compito del Sindaco e dell’organizzazione amministrativa garantire nel territorio di competenza la sicurezza dei cittadini, esprime il proprio sconcerto per la decisione del Comune dì Vieste di sostenere il “VIESTE BEER FESTIVAL” in data 20 giugno 2025, permettendo l’utilizzo del territorio e stabilendo il patrocinio e l’organizzazione per la realizzazione dell’iniziativa nella zona balneare di Vieste.

Non è accettabile che un’istituzione responsabile della sicurezza sulle strade possa sottovalutare la pericolosità delle strade urbane e di collegamento, sulle quali sono già accaduti numerosi incidenti anche mortali.

Non è accettabile che tale istituzione non tenga conto dei dati scientifici e delle statistiche: l’alcol danneggia gravemente la funzionalità dell’organismo (fegato e sistema nervoso) ed è responsabile di circa il 35% degli incidenti stradali con morti o feriti (dati ISS), oltre a risse, stupri ed uccisioni.

Tenuto conto che la legalità si costruisce nelle istituzioni e da esse si diffonde nella società orientando i cittadini al cambiamento.

Viste le finalità dell’AIFVS, di “fermare la strage stradale e dare giustizia ai superstiti” chiediamo al Signor Sindaco se ha analizzato le situazioni di incidentalità nel proprio territorio e di comunicarci i dati, e se ritiene che la festa della birra da lui autorizzata favorisca il raggiungimento dell’obiettivo europeo di ridurre del 50% la strage stradale entro il 2030.

A nostro parere tale iniziativa — che produrrà fiumi di alcol, giovani ubriachi e degrado ambientale — oltre a creare problemi di ordine pubblico, caratterizza in modo negativo gli amministratori pubblici, la cui azione appare non in linea con il raggiungimento degli obiettivi europei di riduzione delle stragi stradali. Anche nel caso in cui una tale iniziativa dovesse aver luogo, dovrebbe almeno esservi una contestuale, seria ed articolata campagna informativa sugli effetti dell’alcol sulla guida, oltre ad una capillare copertura delle forze dell’ordine sul territorio per controllare e proteggere l’incolumità dei cittadini; riducendo i rischi di sinistri stradali, inviamo la nostra comunicazione anche ai Ministri interessati per darne conoscenza e per capire se tra centro e periferia ci sia concordanza su tali scelte, che riguardano il bene comune della vita.

Anche a Loro chiediamo risposta, ed alleghiamo un breve resoconto della XVII Edizione dell’Alcohol Prevention Day, tenutasi presso la sala Pocchiari dell’Istituto Superiore di Sanità, Roma.

Antonio Gravino – Responsabile provinciale AIFVS APS

P.S.

I dati presentati in occasione della XVII Edizione dell’Alcohol Prevention Day ed elaborati dall’Osservatorio Nazionale Alcol (ONA), direttore Emanuele Scafato, inducono a riflettere: in Italia sono 8,6 milioni i consumatori a rischio di alcol confermati dai dati del 2016, di cui 1,7 milioni hanno un’età compresa tra gli 11 e i 25 anni, di essi 830.000 hanno 17 anni, e sono in aumento rispetto all’anno precedente.

Sono in aumento i consumatori occasionali e i binge drinkers (quelli che bevono per ubriacarsi), sono circa 4 milioni quelli che bevono fino all’intossicazione e di essi 900.000 hanno tra gli II e i 25 anni. In questo contesto sono 41 mila gli accessi al pronto soccorso anche di minori in coma etilico.

I consumatori di alcol tra i 40 e i 60 grammi di alcol al giorno con un danno d’organo e necessità di trattamento sono oltre 650 mila. Di questi solo il 10% sono in carico al servizio sanitario nazionale con un costo di 8 milioni di euro solo per il trattamento farmacologico in un anno. Per almeno 57mila consumatori l’alcol è causa di ricovero.

Il Rapporto nelle conclusioni evidenzia “l’esigenza urgente di rinnovati sforzi di iniziative di prevenzione, informazione, comunicazione, rivolte all’intera popolazione” ed in particolare ai giovani, per i quali il consumo di “bevande alcoliche risulta essere la prima causa di mortalità, morbilità, disabilità”.

Di fronte a questi dati chi ha responsabilità pubbliche non potrà mai prendere partito a favore dell’alcol, pena la violazione del principio del buon andamento della pubblica amministrazione per l’incoerente gestione del ruolo