“SCORTA PER LA MEMORIA”, IN ONORE DEL GIUDICE BORSELLINO E LA SUA SCORTA: SAN NICANDRO C’È

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L’anno 1992 viene spesso ricordato come l’anno dello scoppio di quel fenomeno morale che fu Tangentopoli. A seguito delle decine e decine di arresti, i partiti politici dell’epoca vennero fortemente indeboliti in quella che avrebbe dovuto essere la loro funzione nella società: la difesa della democrazia, delle istituzioni e della condizione morale del paese. In una situazione di quel tipo, le organizzazioni malavitose intravidero la possibilità, per loro, di assestare un duro colpo alla presenza dello Stato nelle zone di “loro competenza” e tentarono, spesso riuscendoci, di eliminare quei partiti che nel corso degli anni avevano avuto la funzione di collegamento fra gli interessi mafiosi e la politica corrotta.

In un quadro di questo tipo si inserirono le due stragi, avvenute l’una nel maggio del ‘92 con l’uccisione dei giudici Falcone, Morvillo e della scorta e quella avvenuta due mesi dopo con l’attentato di via D’Amelio nel quale persero la vita il giudice Borsellino e i suoi agenti.

Io avevo 21 anni quando ci furono le due stragi a Palermo, in tutti i due casi ricordo esattamente dov’ero e ricordo il dolore e lo smarrimento che crearono quegli avvenimenti così drammatici.

Fu un dolore immenso per tutti gli italiani onesti e da lì ci furono molte manifestazioni a sostegno di quegli eroi, che morirono per difendere i valori della legalità e della giustizia.

Nella buca lasciato dall’esplosione di via D’Amelio, per iniziativa della signora Maria Pia Lepanto, mamma del giudice Paolo Borsellino venne piantato un olivo proveniente da Betlemme.

L’iniziativa si realizzò grazie alla solidarietà del “Movimento per la pace delle donne in nero palestinesi ed israeliane”, dalla “Comunità araba e dalla comunità salesiana di Crimisan”, Dalla “Rappresentanza diplomatica italiana a Gerusalemme” e dalle “ONG CISS di Palermo” e “Cocis di Gerusalemme”.

Oggi la piantina di olivo è “L’albero della Memoria”, un simbolo di rigenerazione, di solidarietà, di pace, di impegno civile e di giustizia per tutti i popoli.

Nel corso degli ultimi anni tante persone, sinceri democratici e nemici della mafia, hanno manifestato il loro attaccamento al ricordo dei giudici e delle forze dell’ordine. Tuttavia nel corso di questi anni a quel simbolo si è avvicinata anche gente che non ha mai dichiarato in maniera netta l’avversione al fenomeno mafioso ed è per questo motivo che Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso, ha chiesto ai sinceri democratici di organizzare nel periodo delle stragi “una scorta” di vigilanza intorno a quel simbolo che non può essere sporcato dalla strumentalizzazione, che a partire dal mese di aprile fino al 31 luglio, vedrà tante persone da tutta l’Italia e anche dall’estero fare la scorta all’albero.

Nel giorno del 30 luglio anche San Nicandro Garganico sarà presente nella mia persona, Arcangela Tardio, in difesa dei valori della lotta alla mafia.

Sono molto contenta e anche molto emozionata al solo pensiero che per un giorno della mia vita sarò in quel luogo sacro, dove si è consumata una delle pagine più buie della storia del nostro paese, e che a distanza di quasi trent’anni mi porta a presenziare un posto così carico di dolore e di speranza, per una rinascita morale dell’Italia.

Arcangela Tardio