SAN NICANDRO, NELLA MEDICINA POPOLARE COMPARE ANCHE IL “LAMPASCIONE”

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Sembra strano, ma anche il lampascione fa parte della medicina popolare di un tempo. Conosciamolo meglio. Si tratta di una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Liliaceae, comune in tutta l’area mediterranea. Il suo bulbo sotterraneo, simile ad una piccola cipolla dal gusto amarognolo, è assai apprezzato in alcune regioni dell’Italia Meridionale, in particolare Puglia, Sicilia, Calabria e Basilicata. Infatti, è un prodotto agroalimentari tradizionale della Puglia e della Basilicata.  Nel Gargano ed a San Nicandro, ad esempio, il Lampascione è cucinato in vari modi (fritto con le uova, sott’olio, con le patate ecc).

Per uso alimentare e proprietà curative, viene consumato, in modo simile alle cipolle, crudo in insalata, lessato e cucinato in diversi modi. Spesso viene conservato sott’aceto o in agrodolce e servito come antipasto o contorno.

Il Lampascione era già conosciuto da egizi, greci e romani.  Nel I secolo d. C., le sue virtù furono sperimentate sin dal medico greco Galeno che lo prescriveva come diuretico, lassativo e depurativo e successivamente da molti altri scienziati dell’antichità fra cui Plinio. Le sue qualità curative sono state confermate anche dalla medicina contemporanea. Infatti al Lampascione sono riconosciute qualità diuretiche, emollienti ed antinfiammatorie, ed è particolarmente utile nelle infiammazioni intestinali e della vescica.

Sin dal passato, i bulbi vengono “consumati lessi con olio e sale o sotto aceto”; mentre, si dice, venivano fatte “frizioni con le foglie fresche sulle emorroidi”. I lampascioni sono assai ricchi di Potassio, Fosforo, Calcio, Ferro e di altri molti altri elementi quali Manganese, Rame e Magnesio. Contengono grandi percentuali di amido, oltre a saccarosio, fruttosio, glucosio e arabinosio. I bulbi contengono, infine, mucillagini e gomme, dalle quali sono state isolate sostanze che sembrano possedere proprietà antinfiammatorie ed antimutagene.

I lampascioni, sono usati, infatti, oltre che nell’alimentazione, anche nella medicina popolare per le proprietà diuretiche ed emollienti e nella cosmesi per lenire pelli arrossate, secche e screpolate.

Un consumo eccessivo può essere causa di un certo meteorismo.

Ed ora una curiosità. Nella tradizione popolare garganica il lampascione viene utilizzato anche per riparare gli oggetti di terracotta. Infatti, quando sulla pignata di terra cotta, a causa del fuoco, si generano della crepe che gli fanno perdere la tenuta stagna, viene strofinata a lungo nella parte incrinata con un lampascione tagliato a metà; una volta essiccate le mucillaggini secrete dal bulbo, cicatrizzano perfettamente l’argilla.

Il termine lampascione è usato nel linguaggio popolare per indicare persona sciocca.