RIAPERTURA SCUOLE, ECCO LE REGOLE DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’

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Le regole dell’Istituto superiore di sanità (Iss) per la riapertura in sicurezza delle scuole approvate all’unanimità da regioni e comuni

È stato approvato all’unanimità da regioni, comuni e province il documento dell’Istituto superiore di sanità (Iss) sulla riapertura della scuola: ci saranno norme unitarie in tutto il territorio nazionale in risposta ad eventuali casi sospetti.

Tutte le regole che verranno seguite.

COSA ACCADE IN CASO DI ALUNNO CON FEBBRE SOPRA I 37.5 GRADI

Se si scopre, all’interno dell’istituto scolastico, un alunno sintomatico, il docente deve avvisare il referente scolastico per Covid. L’alunno, cui sarà fatta indossare una mascherina se sopra i 6 anni, sarà isolato in una stanza o in un’area dedicata, mentre la scuola informerà immediatamente i genitori.

Il minore non deve essere lasciato da solo, ma dovrà essere in compagnia di un adulto che preferibilmente non deve presentare fattori di rischio per una forma severa di Covid-19 e che dovrà mantenere, ove possibile, il distanziamento fisico di almeno un metro e la mascherina chirurgica.

I genitori, dopo aver preso in carico il figlio, dovranno chiamare il pediatra di libera scelta, che in caso di sospetto deve richiede il test diagnostico, comunicando tutto al Dipartimento di prevenzione, che si attiverà per l’approfondimento dell’indagine epidemiologica. La stanza dove è stato isolato l’alunno dovrà essere igienizzata.

COSA ACCADE IN CASO DI POSITIVITA’

In caso il test diagnostico dovesse risultare positivo, come da linee guida dell’Istituto superiore di sanità, dovrà essere avviata la ricerca dei contatti e dovranno essere programmate le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica.

L’alunno potrà rientrare a scuola solo dopo l’effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore l’uno dall’altro, risultati negativi. Se entrambi i tamponi risulteranno negativi la persona potrà definirsi guarita, altrimenti proseguirà l’isolamento.

LA QUARANTENA PER I CONTATTI

Il referente scolastico per Covid-19, in caso di tampone positivo ad alunno o operatore, dovrà fornire al Dipartimento di prevenzione l’elenco dei compagni di classe nonché degli insegnanti, che sono stati a contatto con il contagiato nelle 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi.

Tutti i contatti stretti saranno messi in quarantena per 14 giorni dalla data dell’ultimo contatto con il caso confermato. Sarà compito del Dipartimento di prevenzione decidere quale potrà essere la strategia più adatta per eventuali screening al personale scolastico e agli alunni.

IN CASO DI TAMPONE NEGATIVO

Se il tampone naso-oro faringeo è negativo, invece, sarà il pediatra o il medico curante a decidere se ripetere il test diagnostico o, in caso di diagnosi diversa, quando l’alunno potrà rientrare a scuola.

COSA DEVE FARE IL GENITORE SE L’ALUNNO PRESENTA LA FEBBRE IN CASA

Se l’alunno dovesse presentare sintomi sospetti mentre è a casa, i genitori sono comunque tenuti ad informare il pediatra e comunicare l’assenza scolastica per motivi di salute. Il medico curante dovrà richiedere immediatamente il test diagnostico, comunicando al Dipartimento di Prevenzione.

COSA DEVE FARE LA SCUOLA IN CASO DI NUMEROSE ASSENZE

Ci sono regole da seguire anche in caso di boom di assenze in classe. Ove mancasse il 40% degli alunni, il referente scolastico dovrà comunicarlo al Dipartimento di Prevenzione.

Quest’ultimo, come da linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità, effettuerà un’indagine epidemiologica per valutare le azioni di sanità pubblica da intraprendere, tenendo conto della presenza di casi confermati nella scuola o di focolai di Covid nella comunità. (Giusy Caretto –  startmagazine)