REGIONE PUGLIA, ABOLIZIONE TRATTAMENTO FINE RAPPORTO. I SOLDI IN BENEFICENZA

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Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro.
“Con l’abolizione decisa oggi, mi auguro si scriva la parola fine sulla vicenda del trattamento di fine mandato, che per settimane ha messo alla gogna l’intero Consiglio regionale della Puglia. Al di là delle strumentalizzazioni, delle ipocrisie, dei falsi moralismi, abbiamo potuto spiegare finalmente come si sono svolti i fatti all’opinione pubblica. E l’opinione pubblica non è un’entità astratta ma è fatta di persone, di cittadini, di uomini e donne.
L’ho ribadito con il coraggio delle idee che mi appartiene: il TFM è un diritto dei consiglieri regionali così come degli amministratori pubblici e dei funzionari con ruoli di responsabilità. È un diritto già riconosciuto ai consiglieri di 16 Regioni italiane su 20. Svolgere con coscienza il proprio mandato, impegnandosi ad ascoltare i cittadini, a migliorare ciò che non funziona, a far crescere il territorio, richiede fatica e dedizione, e assorbe completamente. Ecco perché ho firmato, nonostante non ci fosse stato tempo e modo di valutare bene la questione. Ribadisco questo concetto perché sono coerente, ma è giusto fare un passo indietro in questo particolare momento storico. Così come è giusta la scelta di destinare ai bambini pugliesi e salentini più fragili le risorse già accantonate. E voglio evidenziare un aspetto importante, anche per rispondere a qualcuno che in questi giorni dice che dovevamo pensarci prima ai bambini più fragili: ho accolto quell’assegno inatteso come un dono da condividere, avevo deciso fin da subito di devolverlo in beneficenza, e l’ho comunicato ufficialmente già due giorni dopo, e cioè il 29 luglio, con una pec indirizzata alla segreteria del Consiglio. Lo ripeto per sgombrare il campo da chi ama ricamare con l’ago del populismo su questo argomento. D’altronde è da 21 anni che sono accanto a queste famiglie e ai loro bimbi che hanno bisogno di supporto.
Ho condiviso anche gli emendamenti che impongono austerity nelle nomine in Regione perché, se è vero che è un momento di crisi economica e lavorativa, è vero che i sacrifici dobbiamo farli tutti, non solo noi consiglieri regionali. Io sono al primo mandato e mi sono dovuto scontrare spesso con la risposta ‘Non ci sono soldi, non ci sono risorse’, anche di fronte ad argomenti importanti che riguardano la salute e i bisogni primari dei cittadini. Dunque, se dobbiamo tagliare e risparmiare facciamolo tutti, nessuno escluso.
Spero che, archiviata definitivamente questa brutta vicenda, si possa riprendere a lavorare con serenità per il bene di tutti i cittadini”.