POLEMICA DELLA PASSEGGIATA GENITORI E FIGLI, IL CHIARIMENTO SULLA NORMA

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“Per placare la polemica che oggi è nata a causa della circolare di chiarimento del Ministero dell’Interno riguardo ad alcuni quesiti posti dai prefetti circa una breve passeggiata con il proprio figlioletto in prossimità dell’abitazione, si precisa che tutto questo non è mai stato vietato dal governo”. Così precisa l’on. Marialuisa Faro anche con la motivazione fornita dall’avvocato Nicola Ivan Bernardi.

Inizialmente, su tutto il territorio nazionale era data la facoltà di praticare lo sport di base e le attività motorie in genere a condizione che venisse garantito il mantenimento di una distanza interpersonale di almeno un metro (cfr. art. 1 del DPCM del 4 marzo 2020). Detta facoltà era stata confermata dal DPCM dell’8 marzo 2020 (cfr. art. 2 – lettera G).

Con ordinanza del Ministero della Salute del 20 marzo 2020, si è deciso che “…resta consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona”.

È di tutta evidenza che la possibilità di svolgere attività motoria per un bambino è condizionata dalla presenza di un genitore che dovrà necessariamente accompagnarlo, sempre e soltanto in prossimità della dimora. Questo è quanto specificato nella Circolare del Ministero dell’Interno del 31 marzo 2020, indirizzata principalmente alle Prefetture ed emanata esclusivamente per chiarire alcuni aspetti e garantire la massima uniformità interpretativa delle norme in vigore su tutto il territorio nazionale, salvo le misure maggiormente restrittive adottate da alcune Regioni come la Sicilia e la Campania, valide nelle more dell’adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri ai sensi dell’art. 3 del D.L. 25 marzo 2020, n. 19 e alle condizioni ivi previste.

Dunque, nessuna marcia indietro, nessun ripensamento, ma semplice chiarimento su come attuare con buonsenso le norme restrittive volte a sconfiggere la pandemia da coronavirus.