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CONTRIBUTI DALLA REGIONI PUGLIA PER MURETTI A SECCO E “IACC’”

La Regione Puglia ha pubblicato il bando per il “Sostegno per investimenti non produttivi connessi all’adempimento degli obiettivi agro – climatico – ambientali” – Operazione A sottomisura 4.4, che prevede un contribuito pari al 100%, a fondo perduto, per la salvaguardia ed il recupero di manufatti in pietra a secco (muretti e jazzi, senza apporto di malta, cemento e di reti protettive) per garantire il mantenimento e la funzione di conservazione della biodiversità, che un tempo venivano eretti per dividere le proprietà terriere ed in particolare per tracciare le strade percorribili con i mezzi di trasporto. Le domande devono essere presentate entro il 14 dicembre 2018. I contribuiti sono a fondo perduto e riguardano tutta la Puglia con priorità ad alcuni territori.

A poter beneficiare di tali contributi possono essere imprenditori agricoli, soggetti pubblici o privati in possesso delle superfici agricole e forestali interessate dagli interventi. Interessato è tutto il territorio regionale con priorità ai territori ricadenti in Area Natura 2000 e in siti ad alto valore naturalistico, azienda con superficie condotta con metodo di agricoltura biologica o di agricoltura integrata. Volumetria massima di intervento per soggetto beneficiario non superiore a 1.500 mc. Non sono ammessi a finanziamento interventi di ripristino e manutenzione di elementi che hanno carattere produttivo e che costituiscono pertinenza di fabbricati ad uso abitativo o commerciale. Obbligo di destinazione d’uso degli investimenti per un periodo di 5 anni dal momento dell’erogazione del saldo. Gli interventi di recupero dovranno essere realizzati seguendo le “Linee guida per la tutela, il restauro e gli interventi sulle strutture in pietra a secco della Puglia” del PPTR della Regione Puglia.

EX IPPODROMO, BASTA CON I VELENI: CI VUOLE BUON SENSO

Dopo anni di incomprensioni reciproche, se non proprio di muro contro muro, speriamo che sulla vicenda dei Campi Diomedei e del Deposito Cavalli Stalloni di Foggia sia giunto il momento del confronto costruttivo. Non induce all’ottimismo la rabbiosa reazione del sindaco di Foggia al dietro front della Soprintendenza ai Beni Culturali che, revocando l’autorizzazione concessa soltanto qualche mese fa, ha di fatto bloccato i lavori di realizzazione dei Campi Diomedei. Franco Landella è deciso ad adire le vie giudiziarie: non solo il Tar, ma perfino la Procura della Repubblica. Invece occorrerebbe prudenza, e forse sarebbe utile più che mai il sollecito insediamento di un “tavolo” che metta a confronto le diverse parti e i diversi interessi, e cerchi di contemperarli in una visione comune.

A beneficio dei non addetti ai lavori o di quanti non avessero seguito tutte le puntate della telenovela, cerchiamo di ricostruire la vicenda. Il Comune di Foggia e la Regione Puglia, che a tal fine ha donato il suolo, sono intenzionati a realizzare nell’area dell’ex ippodromo (che una volta era il galoppatoio del Deposito Cavalli Stalloni) un parco polivalente, denominato Campi Diomedei. Un progetto importante, dal costo importante (quasi cinque milioni di euro): l’intervento si estende su 23 ettari destinati ad ospitare quattro distinte aree: l’orto botanico, l’area archeologica, lo spazio equestre riservato all’Istituto Regionale di Incremento Ippico (che è la denominazione assunta dal Deposito Cavalli Stalloni dopo il trasferimento delle competenze alle Regione), l’anfiteatro per gli eventi e gli spazi didattici. Un’opera fondamentale per il futuro della città.

I lavori sono stati avviati dalla scorsa primavera ed il cantiere era in piena attività prima del brusco stop imposto dalla Sovrintendenza, che ha agito in regime di “autotutela”, verosimilmente per il timore che l’autorizzazione a suo tempo rilasciata potesse avere qualche vizio di legittimità. Di conseguenza l’autorizzazione è stata revocata, dopo un intervento del Direttore Generale del Ministero che ha chiesto di riesaminare il progetto e la stessa autorizzazione.

Esulta il Comitato Pro Iriip, combattivo gruppo della società civile (molto vicino al M5S di Foggia), che aveva sempre avversato l’idea dei Campi Diomedei, rivendicando spazio e dignità per l’Istituto. Esulta Vittorio Sgarbi che si era schierato senza esitazioni a favore delle tesi sostenute dal comitato. Masticano invece amaro quanti avevano cavalcato la tigre dei Campi Diomedei. La polemica divampa. Ma adesso?

Adesso è giunto il momento di abbassare i toni e cercare una soluzione condivisa, come sarebbe stato il caso di fare da molto tempo. I contrasti sull’uso del Deposito Cavalli Stalloni vengono da lontano. La storia dei Campi Diomedei ne è solo l’ultimo atto.

La presa di posizione, seppure tardiva, del Ministero e della Soprintendenza mettono finalmente un punto fermo nella vicenda riconoscendo che il Deposito Cavalli Stalloni possiede una valenza storica e culturale da tutelare, salvaguardare e conservare, nella sua identità e nella sua integrità.

Bisogna ricominciare da qui, rivedendo ed adeguando il progetto, in modo che valorizzi le risorse esistenti (il Deposito, ma anche il villaggio neolitico), e le integri nel parco urbano senza comprimerle o snaturarle. Non è difficile: basta volerlo.

Bisogna ascoltare le ragioni del Comitato, troppo spesso accolte con sufficienza, quando non con supponenza, dalle istituzioni ma anche da una parte del mondo foggiano della cultura che le ha, per usare un eufemismo, snobbate.

Ingaggiare un braccio di ferro giudiziario farebbe soltanto perdere tempo e danaro. Il provvedimento di revoca in autotutela e di sospensione dei lavori non è un semaforo rosso, ma giallo, perché richiede espressamente la presentazione di una proposta progettuale in variante, da mettersi a punto sulla base delle prescrizioni che lo stesso Ufficio impartirà.

Per tutta la città si tratta di un banco di prova importante, da affrontare senza pregiudizi né isterismi.
È così difficile progettare il futuro in maniera condivisa?

Geppe Inserra

NUOVA COMPOSIZIONE DEL CENTRO OPERATIVO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

E stata aggiornata la struttura del C.O.C. (Centro Operativo Comunale) di Protezione Civile con i responsabili esperti delle funzioni di supporto, al fine di poter elaborare un’adeguata pianificazione di emergenza al verificarsi dell’evento calamitoso, per assicurare lo svolgimento delle attività necessarie al coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione.

Queste le funzioni di supporto indicate e previste dal Dipartimento della Protezione Civile

Funzione 1 Tecnica e di Pianificazione Luigi CICCHETTI

Funzione 2 Sanità – Assistenza Sociale Vincenzo AUGELLO

Funzione 3 Volontariato A.V.E.R.S. Michele SCARABINO

Funzione 4 Materiali e mezzi Luigi CICCHETTI

Funzione 5 Servizi essenziali, Attività scolastica Vincenzo AUGELLO

Funzione 6 Censimento danni a persone e cose Costantino MARROCCHELLA

Funzione 7 Strutture Operative Locali, Viabilità Cap. Pietro BORTONE

Funzione 8 Telecomunicazioni A.V.E.R.S. Angelo GALASSO

Funzione 9 Assistenza alla popolazione Vincenzo AUGELLO

Funzione10 Amministrativa e Contabile Rag. Michele ARIANO

In pratica, l’istituzione del C.O.C. rappresenta la creazione del tavolo centrale di coordinamento, a livello comunale, che entra in operatività piena al verificarsi dell’emergenza; il compito è quello di gestire l’evolversi della situazione, attraverso un costante monitoraggio, una razionale e opportuna distribuzione delle risorse umane sul territorio, una pianificata gestione delle strutture e dei mezzi disponibili in funzione del tipo di evento, della sua intensità, del grado di coinvolgimento territoriale verificatosi.

Di massima il Sindaco si avvale del Centro Operativo Comunale nel coordinamento delle seguenti operazioni:

  1. apprestamento dei servizi di controllo e monitoraggio del territorio con squadre miste (volontari, dipendenti, ecc.), sotto il coordinamento delle Autorità competenti;
  2. diramazione di avvisi e di messaggi di allarme alla popolazione a mezzo di punti informativi fissi e mobili e pattuglie delle forze di polizia;
  3. delimitazione delle aree a rischio e istituzione dei “cancelli (posti di blocco);
  4. in caso di rischio per la pubblica incolumità, verifica prioritaria delle condizioni delle persone necessitano di particolare assistenza (anziani soli, portatori di handicap, ecc.);
  5. controllo della rete viaria ed emanazione di ordinanze per la regolamentazione del traffico sulla viabilità pubblica e privata;
  6. allertamento dei possessori di risorse per la pronta disponibilità delle stesse;
  7. emanazione dei provvedimenti necessari per ottenere la disponibilità di aree e strutture da adibire all’ammassamento dei soccorritori e all’accoglienza di persone, animali e beni evacuati e loro predisposizione e allestimento;
  8. soddisfacimento delle esigenze di tipo sanitario, socio-assistenziale e igienico, mediante il coinvolgimento di strutture pubbliche e private;
  9. distribuzione di generi alimentari, acqua potabile, vestiario, coperte, ecc. alle persone sinistrate e garanzia di assistenza e segretariato sociale alle stesse.

CICLOVIA ADRIATICA COMPRENDE ANCHE IL GARGANO

Che il percorso della Ciclovia Adriatica torni a costeggiare l’intera sponda costiera, fino a Santa Maria di Leuca, è quanto chiede l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Giovanni Giannini, al Ministro del MIT. Danilo Toninelli.
Infatti, dice l’assessore, è proprio quello il tracciato che la Puglia aveva sempre indicato e che compare in tutti i documenti: almeno fino alla comunicazione resa in sede di Conferenza delle Regioni l’11 ottobre scorso, quando il Direttore Generale del Ministero ha annunciato che la Corte dei Conti non avrebbe “bollinato” il percorso della Ciclovia se questo si fosse spinto oltre il limite nord del Gargano…

Errore, sicuramente un errore, afferma comprensivo l’Assessore, che, infatti, ne elenca altri presenti nell’allegato al DEF 2018 (che si occupa, appunto delle ciclovie), e che potrebbero aver indotto ad utilizzare un canale di finanziamento invece di un altro.

Eppoi, anche la grafica fa la sua parte: disegni e elenco dei percorsi non coincidono e, quindi, vale ciò che vediamo o   quel che leggiamo? Interrogativi che fanno insorgere dubbi ambletici, non semplici risposte.
Meglio tornare senza indugi a quanto scritto (e disegnato) nel DEF 2017 sul quale, tra l’altro, si era registrata l’unanimità di tutte le Regioni.

NASCE LA DESTINAZIONE TURISTICA SUD SALENTO

Nella sala del Comune di Ugento 35 sindaci salentini hanno firmato il 30 ottobre scorso la convenzione per la costituzione della Destinazione Sud Salento (Ex art 30 del T.U.E.L.).

Un percorso che viene da lontano e ha richiesto un anno e mezzo di lavoro nella convinzione comune di puntare insieme, pubblico e privati, sul turismo come settore strategico per lo sviluppo locale di un territorio affascinante, anche perché periferico. La sfida è integrare i settori strategici dello sviluppo, attraverso una collaborazione tra istituzioni con la partecipazione attiva delle comunità locali e di privati che offrono esperienze innovative.

Il Capo di Leuca, seconda area interna della Regione Puglia, è nata dall’unione dei programmi d’area “Terre d’Otranto”, capofila il comune di Poggiardo, e “Terre di Leuca”, capofila il comune di Tiggiano. Con i suoi borghi delle aree interne e la costa rappresenta un territorio da riqualificare e attrezzare come prodotto turistico unitario, assicurando un buon livello di servizi e qualità della vita. Con la nascita della Destinazione turistica Sud Salento, si intende rilanciare il legame tra centri urbani e costa, tra innovazione e tradizione, tra identità locale e nuove opportunità, per rinnovare la capacità di crescita competitiva del territorio. A beneficiarne in primo luogo le comunità locali. Ma anche i turisti che scelgono i territori in cui si vive bene. Con la convenzione è stata data al sindaco di Ugento, Massimo Lecci, la delega quale soggetto coordinatore della destinazione turistica del Sud Salento mentre al sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, é stato affidato il coordinamento della Conferenza di Partenariato, composta di venti componenti, pubblici e privati, che dovrà definire finalità e obiettivi.

“Trentacinque sindaci intenzionati a fare propria la strategia di Regione Puglia sul turismo hanno sottoscritto a Ugento l’accordo con cui nasce “Destinazione Sud Salento”. Un atto di cui essere orgogliosi – commenta l’Assessore all’Industria Turistica e Culturale, Loredana Capone, che ha partecipato all’incontro -Un territorio che va da Otranto a Ugento coinvolgendo i comuni dell’area interna dalle potenzialità turistiche enormi e ancora poco sfruttate. La Destinazione Turistica, con la sua capacità di aggregare comuni costieri e area interna, pubblico e privato, rappresenta lo strumento più adeguato per costruire un prodotto capace di esaltare le vocazioni territoriali per intercettare   la complessità della domanda turistica globale. Dopo questo primo importante risultato – ha proseguito Loredana Capone – adesso occorre fare un lavoro di animazione del territorio e di formazione perché scaturisca dal basso, dagli operatori del settore e dalle amministrazioni, un processo che punti alla qualità dei servizi e dell’accoglienza. Enogastronomia, turismo culturale, cicloturismo, natura e sport sono sicuramente gli assi su cui costruire i prodotti turistici con cui presentarsi nelle grandi rassegne internazionali di settore. In questa prospettiva non mancherà ai comuni il supporto tecnico di Puglia Promozione.”

Fra i Principi fondanti della convenzione quello di Area interna come città diffusa affacciata sulla costa e di Integrazione tra turismo e altri settori dell’economia locale, quali agricoltura, artigianato e manifatturiero, che hanno subito una crisi congiunturale con una riduzione dei saperi e delle arti e a una trasformazione del paesaggio legata all’abbandono dei campi. Entroterra e costa sono i portatori dei caratteri attrattivi del territorio, tra tradizione e paesaggi naturali. Ma occorrono politiche di rivitalizzazione dei centri storici capaci di integrare gli interventi pubblici con l’intervento privato per il riuso delle abitazioni, negozi e botteghe all’interno dei distretti urbani del commercio.

“Costruire percorsi esperenziali attraverso i quali raccontare la qualità del nostro territorio e la nostra identità culturale è diventato indispensabile per attrarre ospiti anche nei mesi non estivi In grado di apprezzare lo spirito dei luoghi – ha detto Pierpaolo Cariddi, Sindaco di Otranto – Il progetto messo in campo ha questo obiettivo principale da raggiungere con una sinergia tra regione, comuni e privati per valorizzare sempre più una terra che può mettere in campo tanti turismi”.

” Da Otranto a Ugento, rinomate località di mare ed un entroterra che narra bellezza intrecciata a saperi e antica saggezza di genti laboriose e accoglienti. Il turismo che diventa Sistema Produttivo per una terra generosa tutta da scoprire “. Questo il commento del sindaco di Poggiardo, Giuseppe Colafati. Soddisfatto anche il Sindaco di Ugento, Massimo Lecci che ha espresso viva soddisfazione per la sottoscrizione dell’importante convenzione che concorrerà a potenziare e qualificare l’offerta turistica del territorio.

CONTROLLI SERRATI, CINQUE GLI ARRESTI DI CUI UNO IN FLAGRANZA PER FURTO DI OLIVE

Ancora serrati controlli da parte dei Carabinieri della Compagnia di Cerignola, che nei giorni scorsi, durante i consueti servizi di pattugliamento del territorio di competenza, tra il centro ofantino e Trinitapoli hanno operato cinque arresti, due dei quali in flagranza di reato e tre in esecuzione di provvedimenti della Procura e del Tribunale, e una denuncia a piede libero.

Le attenzioni dell’Arma, in particolare, continuano, soprattutto in questo periodo dell’anno, a concentrarsi nelle zone di campagna, rivolte soprattutto al contrasto del tanto diffuso quanto dannoso fenomeno dei furti di prodotti agricoli, delle olive soprattutto. E gli sforzi in questo senso, annunciati in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica alle associazioni dei produttori, continuano a mietere riscontri positivi.

A Trinitapoli, infatti, i Carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto in flagranza di reato V. A. D., cl. ’91, deferendo contestualmente in stato di libertà un minorenne, anch’egli di origini rumene, per il reato di furto aggravato in concorso. I militari, nel corso di un servizio perlustrativo nelle campagne finalizzato a prevenire e reprimere reati nelle zone rurali, hanno sorpreso i due mentre si stavano allontanando da un fondo agricolo dove avevano depredato numerosi ulivi dei loro frutti, per circa cinque quintali. L’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari, e le olive sono state invece riconsegnate al legittimo proprietario.

A finire in manette, poi, è stato S. G., cl. ’69, pregiudicato cerignolano. L’uomo, affidato in prova ai servizi sociali dopo circa 20 anni trascorsi in galera per l’assassinio di un maresciallo dei Carabinieri avvenuto nella metà degli anni ’90 nel corso di una rapina in banca a Chieti, è stato fermato per un controllo dai militari dell’Aliquota Radiomobile del NORM mentre era alla guida di un’autovettura. Essendo sprovvisto di patente, ma confidando nel fatto di essere ormai poco conosciuto, avendo da poco lasciato la cella del carcere di Foggia, lo S. ha fornito ai militari delle generalità false, che però ad altro non sono valse che a fargli mettere le manette ai polsi. I Carabinieri, infatti, effettuati i dovuti accertamenti, hanno verificato la falsità di quanto era stato loro dichiarato, e lo hanno quindi dichiarato in arresto. Su disposizione del P.M. di turno è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Sempre i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile del NORM, poi, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di S. D. M., cl. ’77, e G. D., cl. ’86, pregiudicati cerignolani. Per entrambi, sottoposti agli arresti domiciliari, il primo per ricettazione e riciclaggio di autovetture rubate ed il secondo per reati in materia di sostanze stupefacenti, avendo per più volte prevenire e reprimere reati nelle zone rurali, hanno sorpreso i due mentre si stavano allontanando da un fondo agricolo dove avevano depredato numerosi ulivi dei loro frutti, per circa cinque quintali. L’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari, e le olive sono state invece riconsegnate al legittimo proprietario.

Anche i Carabinieri della Stazione di Cerignola, infine, hanno eseguito un provvedimento del Giudice, in questo caso un ordine di carcerazione, a carico di D. V., cl. ’73, pregiudicato di Cerignola. L’uomo, condannato per un tentato furto commesso proprio a Cerignola nel 2014 alla pena di 5 mesi, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

 

AUGURI AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA GATTA, GRAZIE AL VOTO PONDERATO DELL’UDC

L’UdC augura buon lavoro al nuovo presidente della Provincia di Foggia, Nicola Gatta, sindaco di Candela. Un scelta che rappresenta il frutto di un lavoro che l’UdC ha svolto prima contribuendo alla indicazione di Gatta, poi cercando l’allargamento del consenso e, infine, diventando determinante alla sua elezione con il voto compatto dei propri consiglieri comunali.

Abbiamo lavorato per garantire un presidente che rappresentasse le varie anime del territorio di Capitanata, senza piegarsi a logiche perverse di partiti e tornaconti personali, lanciando un segnale inequivocabile che premia una proposta politica capace di aggregare, senza arroccarsi in scelte che avrebbero penalizzato il risultato finale.

Sono orgoglioso, come segretario provinciale, di un partito che fa scelte precise e mantiene gli impegni presi, senza tentennamenti e senza giochi sottobanco. Gatta è presidente della Provincia di Foggia, perché l’UdC lo ha sostenuto con lealtà, pieno consenso e preciso schieramento. Da queste considerazioni bisognerebbe partite per costruire non ammucchiate di circostanza, ma precise colazioni politiche che rappresentano il territorio, secondo esigenze e prospettive. Siamo convinti che Gatta possa rappresentare tutto questo e lavorare per il progresso della nostra Provincia. In questo senso potrà contare sul sostegno dell’UdC e dei suoi rappresentanti.

2 NOVEMBRE, COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI

La morte non è niente, io sono solo andato
nella stanza accanto.
Io sono io. Voi siete voi.
Ciò che ero per voi lo sono sempre.
Datemi il nome che mi avete sempre dato.
Parlatemi come mi avete sempre parlato.
Non usate mai un tono diverso.
Non abbiate un’aria solenne o triste.
Continuate a ridere di ciò che ci faceva
ridere insieme.
Sorridete, pensate a me, pregate per me.
Che il mio nome sia pronunciato in casa
come lo è sempre stato.
Senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra
di tristezza.
La vita ha il significato di sempre.
Il filo non è spezzato.
Perchè dovrei essere fuori dai vostri pensieri?
Semplicemente perchè sono fuori dalla vostra vista?
Io non sono lontano, sono solo dall’altro lato
del cammino.

Charles Peguy

DOLCETTO-SCHERZETTO, E’ LA VECCHIA TRADIZIONE DELLA CALZETTA

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La leggenda narra che la notte del 2 novembre le anime dei defunti escono in libertà per far ritorno il 6 gennaio, controvoglia, ai loro cimiteri. Per l’occasione s’illuminano le strade ponendo il lumino dentro la zucca svuotata che ripara la fiammella dal vento, e si procura il cibo per imbandire le tavole e nutrire i parenti defunti al loro passaggio. L’ultima notte di libertà, il 6 Gennaio, per evitare perdita di tempo, la più vecchia dei morti, definita comunemente befana, a cavallo di una scopa s’incarica di radunare le anime e procedere, personalmente, alla distribuzione dei doni. I defunti, arrivati nei pressi dei camini dei parenti, destinano ai piccini buoni la calzetta piena di dolci e a quelli cattivi la calzetta piena di cenere e carbone.

Lo scopo di questa tradizione è di rinnovare ai piccini il legame di affetti con i parenti scomparsi. “I morti appartengono a un’altra realtà, il nostro pensiero ridona loro vitalità. Essi non gradiscono pianti, lamenti e cuori affranti. Da mattina a sera si nutrono di sola preghiera. Nel ricordare l’espressione dei loro volti li facciamo partecipare alla nostra vita, come una volta”.

La festa di Halloween “notte delle streghe, dolcetto scherzetto” è stata portata in Irlanda da un nostro emigrante che a undici anni è stato costretto a lasciare l’Italia per aver assistito, involontariamente, ad un omicidio politico. Per salvarsi la vita, perché testimone scomodo, s’imbarcò su un veliero irlandese.

 2  Novembre  “La Calzetta dei Morti”

Tempo fa per questa ricorrenza

si portava rispetto e riverenza

alle persone a lutto

e ai morti innanzitutto.

Ognuno provvedeva ai fiori e al cero

per ornare a festa il cimitero

tornavano i contadini dagli orti

per far visita ai loro morti.

Curvi e stanchi rientravano i cafoni

guidando le bestie coi bastoni

muli cavalli ed asinelli

carichi di legna e carbonella.

Con lo sguardo sincero

e la dentiera disastrata

davano la buona sera

con mezza risata.

Le famiglie li accoglievano unite e composte

ognuno al proprio posto

col camino acceso il lumino sulla finestra

il lardo appeso per condir la minestra.

In un sol piatto si consumavano fave e pancotto

ed era il braciere a far da salotto

fatto di stagno su un tondo tavolato

si appoggiavano i piedi per essere riscaldati.

Teneva unita la famiglia

s’impartivano i consigli

il culto del rispetto

riscaldava il morale e l’affetto.

Intorno a quel fuoco

tutte le donne erano operose

con aghi telai e fusi

preparavano il corredo per le spose.

All’imbrunire si andava in comitiva

a bussare all’uscio del vicino e del parente

a chiedere con voce prepotente

‘’Dammi dammi il pane dei morti se no ti sfascio la porta’’.

Apriva la vecchierella che si privava della scorta

offrendo frutta secca di ogni sorta

e qualche caramella

fatta in casa anche quella.

A letto presto quella sera

per dire tanta preghiera

si diventava umili e buoni

per ricevere ricchi doni.

Ci raccontavano che a portarli

erano i parenti morti

che tornavano puntuali a mezzanotte

tutti liberi e risorti.

Pare che siano stati visti davvero

uscire dal cimitero in fila e in corteo

davanti i piccini dietro i grandicelli

gli adulti e poi  i vecchierelli.

Al mattino si andava in fretta

dietro la porta a ritirar la calzetta

tempo fa non c’era la televisione ma tanta ingenuità

la calzetta piena metteva felicità.

 

Dante Alighieri e il maestro Saggio, dalla “Divina Commedia “hanno lasciato il messaggio: ”Il comportamento della vita terrena destina le nostre sorti nel regno dei morti, così suddiviso: Inferno, Purgatorio e Paradiso “.  Antonio De Curtis, in arte Totò, dalla ‘’A Livella ‘’ ha lasciato il messaggio ai vivi, attaccati al successo, alla ricchezza e alla vanità, che a nulla servono nell’Aldilà, giacché i morti fanno parte di un’altra realtà. Appartengono al mondo vero della livellata serietà.

La descrizione della vecchia tradizione garganica “La Calzetta”, serve a rinnovare ai più piccini, colmi d’ingenuità, che ricordare i parenti morti si dona Loro vitalità.

Antonio Monte

 

4 NOVEMBRE, GIORNATA DELL’UNITA’ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE

La ricorrenza del 4 novembre è una giornata importante in quanto costituisce un richiamo severo alla memoria e alla riconoscenza, nonché un invito alla riflessione per le fasce di popolazione che non hanno vissuto in prima persona gli eventi bellici e nel contempo, per la popolazione anziana che avendo vissuto direttamente la prima e la seconda  guerra mondiale, l’occasione per portare la propria testimonianza del significato e dell’importanza dell’evento per la storia nazionale consentendo loro di sentirsi parte attiva nel sostenere il messaggio di pace e unità nazionale.

Domenica 4 novembre, si celebrerà, anche a San Nicandro Garganico, la “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Tale evento assume un significato particolare poichè quest’anno ricorre il centenario della fine della I Guerra Mondiale. Questa manifestazione, organizzata dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con Raffaele Sassano e Giuseppe Scanzano, tende a ricordare i Caduti del Primo conflitto Mondiale.

In questa occasione sarà allestito un gazebo illustrativo con immagini dell’epoca. Gli alberi, presenti in Parco della Rimembranza (Villa Comunale), saranno ornati con nastri tricolori. Questo è il programma delle giornata:

– ore 10.30: a Palazzo di Città raduno delle Autorità Civili, Militari e Associazioni

– ore 11.00: Celebrazione Santa Messa Parrocchia Santa Maria delle Grazie, in suffragio dei Caduti della Prima Guerra Mondiale e deposizione corona di alloro davanti al monumento dei Caduti

– ore 12.30: deposizione di corona di alloro, presso il Cimitero Comunale, alla tomba del Generale Matteo Palmieri

Saranno presenti alla manifestazione Autorità Civili, Militari e Associazioni

 

OMAGGIO A VINCENZO ZACCAGNINO

La cappella del dott. Vincenzo Zaccagnino ieri era aperta e, sull’altare, appoggiato una composizione di bellissimi fiori. Un pensiero della Presidente dell’Asp Patrizia Lusi e dei dipendenti dell’ente.

Si è ripetuto anche quest’anno l’omaggio per un benefattore che ha voluto dare tanto a San Nicandro con una donazione immensa che, se ben amministrata negli anni, avrebbe certamente dato un suo contributo importante per l’economia locale. L’ente ha avuto periodi molto difficili e molte della amministrazioni che si sono succedute dall’inizio non avevano colto la reale possibilità di un rilancio del nostro territorio oltre, naturalmente, all’assolvimento dei fini istituzionali voluti dal dott. Zaccagnino. Tutta la politica deve farsi un “mea culpa” per non aver colto l’attimo di un risveglio economico che poteva essere a portata di mano.

Intanto quei fiori sull’altare della cappella sono un ringraziamento per quello che, ieri la Fondazione ed oggi l’Asp, rappresenta per i sannicandresi: una realtà economica che lavora per il sociale e un punto di riferimento con potenzialità molto forti.

In questo periodo il CdA dell’ente ha ripristinato i buoni mensa per un gran numero di famiglie indigenti i cui figli frequentano le scuole di San Nicandro, i buoni spesa sempre a favore di famiglie bisognose e un concorso per gli studenti della scuole superiori di San Nicandro

Importante, quindi, la presenza del Presidente Lusi alla tomba del benefattore Vincenzo Zaccagnino nella cappella gentilizia che contiene i resti di persone che hanno contribuito a scrivere la storia della nostra cittadina.

TRE WEEK END PER SCPOPRIRE IL GARGANO IN AUTUNNO

In autunno il Gargano diventa ancora più bello. Un viaggio all’insegna del sapere, della bellezza dei luoghi ed anche della gastronomia, Ecco il programma dei week end dei mesi di novembre e dicembre.
WEEKEND 03-04 NOVEMBRE 2018
3/11 San Giovanni Rotondo
– ore 14.45 Raduno partecipanti presso Porto Turistico “Marina del Gargano”;
– ore 15.30 Visita guidata al centro storico di San Giovanni Rotondo;
– ore 17.00 Percorso conoscitivo alla scoperta della tradizione artigianale e culinaria garganica;
– ore 17.30 Laboratorio sensoriale di valorizzazione e conoscenza di ricette tipiche (a base di carne podolica, formaggi e verdure del Gargano) e degustazione presso il Ristorante “Trepuntozero”.
4/11 Manfredonia
– ore 9.30 Raduno partecipanti presso Porto Turistico “Marina del Gargano”;
– ore 10.00 Cantieri aperti e incontro con i Maestri d’ascia;
– ore 11.30 Visita guidata al centro storico di Manfredonia;
– ore 13.00 Laboratorio sensoriale di valorizzazione e conoscenza di ricette tipiche (farrata e vino novello) presso “Casa della Farrata” e” Bottega del Vino”.
WEEKEND 24-25 NOVEMBRE 2018
24/11 Monte S. Angelo
– ore 14.30 Raduno partecipanti presso Porto Turistico “Marina del Gargano”;
– ore 15.30 Visita guidata all’Abbazia e agli eremi di Pulsano e centro storico di Monte S. Angelo;
– ore 17.00 Percorso conoscitivo alla scoperta della tradizione artigianale e culinaria di Monte S. Angelo (pane e prodotti da forno);
– ore 17.30 Laboratorio sensoriale di valorizzazione e conoscenza del pane di Monte S. Angelo presso “Forno Taronna – Non solo pane”.
25/11 Mattinata
– ore 9.15 Raduno partecipanti presso Porto Turistico “Marina del Gargano”;
– ore 10.00 Percorso escursionistico attraverso i paesaggi e gli uliveti della piana di Mattinata;
– ore 11.30 Visita ad un frantoio con annesso museo presso “Agriturismo Giorgio”;
– ore 13.30 Laboratorio sensoriale di valorizzazione dell’olio locale ed orientamento al consumo con aperitivo rurale presso “Mattinatella Beach”;
– ore 16.00 Visita al “Centro Arte e Tradizioni popolari”.
WEEKEND 08-09 DICEMBRE 2018
08/12 Manfredonia
– ore 16.45 Raduno partecipanti presso Porto Turistico “Marina del Gargano”;
– ore 17.00 Apertura straordinaria delle Ex Fabbriche di San Francesco;
– ore 17.30 Laboratorio con maestro cartapestaio per la realizzazione di pupi del Presepe ed addobbi natalizi presso Ex Fabbriche di San Francesco;
– ore 19.30 Laboratorio sensoriale di valorizzazione dei prodotti tipici: (pettole e vin cotto di fichi d’india) con degustazione presso “Casa della Farrata”;
– ore 20.30 Video mapping ed istallazioni luminose su palazzo San Domenico e in Piazza del Popolo.
09/12 Manfredonia
– ore 9.30 Raduno partecipanti presso Porto Turistico “Marina del Gargano”;
– ore 10.00 Visita guidata al Castello e al Parco Archeologico di Siponto;
– ore 12.30 Laboratorio sensoriale di valorizzazione dei prodotti tipici: (cioccolato aromatizzato al miele del Gargano, mandorle della Piana di Macchia e agrumi di Rodi Garganico) presso “Gelateria Marea”;
– ore 15.00 Laboratorio sensoriale di valorizzazione dei prodotti tipici (cartellate, calzoncelli e pettole) con degustazione accompagnata dal Limoncino del Gargano presso “Casa del Dolce”;
– ore 17.00 Apertura straordinaria delle Ex Fabbriche di San Francesco con esibizione live di artisti locali.
La partecipazione all’evento, rientrante nel programma di attività “InPuglia365 2018-2019”, è GRATUITA (fino ad esaurimento posti) ed è possibile prenotarsi alle singole giornate separatamente.

USAVA LA PROPRIA SALA GIOCHI COME CENTRALE DI SPACCIO DI STUPEFACENTI

Proseguono serrati i servizi della Compagnia cittadina per il controllo del territorio finalizzato al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Nella serata di martedì scorso, ad Orta Nova, i militari della locale Stazione, al termine di diversi servizi di discreta osservazione di movimenti sospetti presso la sala giochi “Asso di Cuori”, che avevano evidenziato la sua assidua frequentazione da parte di diversi soggetti con precedenti in materia di stupefacenti, hanno effettuato un mirato controllo, che al termine ha portato all’arresto per spaccio di sostanze stupefacenti del suo gestore, D.N.T., cl. ’87.

I Carabinieri, infatti, entrando all’improvviso nel locale, hanno sorpreso tre giovani del posto in possesso di alcune dosi di stupefacente e, nella presunzione che fossero appena state acquistate dal DI NOIA, ne è seguita un’immediata perquisizione locale, conclusasi con il rinvenimento ed il sequestro di 300 grammi circa di hashih e cocaina, nascosti nel doppio fondo di un dispenser di snack sul bancone della cassa, di un coltello ancora sporco di resina di hashish, di un bilancino di precisione, diverso materiale per il confezionamento e di una cospicua somma in contanti, presumibilmente provento dello spaccio.

Il D.N., al termine delle formalità, è stato tradotto presso la casa circondariale di Foggia, mentre i tre “consumatori”, con precedenti penali, sono stati segnalati all’autorità amministrativa per la violazione dell’art. 75 del DPR 309/90.

Come atto finale, vista la vera ed illecita finalità dell’esercizio, i Carabinieri della Stazione di Orta Nova ne hanno proposto la chiusura.

E’ STATO SMARRITO UN GATTO

E’ arrivata a Civico93 una richiesta di postare questa foto. La proprietaria fa sapere di aver smarrito il suo gatto e magari, vedendo questo post, qualcuno può aiutarla a ritrovarlo. Il gatto non si allontanava mai anche se usciva fuori casa.

Chi avesse notizie può comunicare con Civico93.

NICOLA GATTA ELETTO PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA

Per effetto del calcolo ponderato il sindaco di Candela, Nicola Gatta (voti 55.745) vince con il 63 % contro il 37 % del primo cittadino di San Marco in Lamis, Michele Merla (voti 32.971). I votanti tra consiglieri comunali e sindaci sono stati 653 su 808 aventi diritto al voto pari all’80,8%.

Ecco cosa ha dichiarato il neo eletto Presidente della Provincia di Foggia:

“Ringrazio tutti coloro i quali hanno voluto manifestarmi la loro stima e il loro sostegno nella corsa alla presidenza della Provincia di Foggia. Ho toccato con mano l’affetto di tanti cittadini e l’apprezzamento di molti amministratori locali in questi giorni che hanno preceduto l’appuntamento elettorale che ha decretato la mia elezione a nuovo presidente dell’Ente di Palazzo Dogana.

Sono onorato di cominciare un percorso nuovo, una sfida probante per le tante istanze che provengono dal nostro territorio e che mi rendono orgoglioso di assumermi la responsabilità di guidare un Ente che deve essere strategico in quella che può diventare la “Grande Capitanata”.

Un compito sicuramente arduo in un momento storico difficilissimo per questi organismi. Le Province, infatti, attraverso la riforma Delrio, sono state declassate ad enti di secondo livello per i quali il voto dei cittadini è stato ritenuto purtroppo inutile. Quotidianamente, questi Enti, devono continuare a fornire risposte, ad esempio, per quel che concerne la manutenzione di strade e scuole, spesso senza risorse finanziare adeguate, senza la possibilità di essere tempestivi negli interventi e con organici ridotti all’osso. Delicatissimo è, dunque, il compito che un presidente di Provincia è chiamato a svolgere nella speranza che, a livello nazionale, si rimetta mano a una riforma che si è rivelata, nei fatti, controproducente e che ha svuotato dei “poli di eccellenza amministrativa” che, invece, avrebbero meritato di essere riempiti ulteriormente di contenuti.

Un ruolo, quello del Presidente della Provincia, che è quello di rappresentanza di un territorio di più di 600mila abitanti e per il quale desidero essere “il buon padre di famiglia” per tutti. Sarò punto di riferimento per ogni Sindaco, assessore, consigliere comunale e cittadino di Capitanata.

Vi è necessità di unità d’intenti per affrontare al meglio le sfide che il nostro territorio è chiamato a vincere e a farlo superando la logica dell’isolamento, diventando parte integrante, attiva e propositiva, nei processi decisionali a livello regionale, nazionale ed europeo.

Ringrazio il presidente uscente, Francesco Miglio, per il lavoro svolto in questi ultimi quattro anni alla guida dell’Ente di piazza XX settembre, così come ringrazio il candidato presidente Michele Merla per aver saputo, con me, vivere questi giorni di campagna elettorale con serenità, senza lasciarsi mai andare a polemiche sterili o contrapposizioni inutili.

Ora è il tempo di metterci a lavoro, tutti insieme, e di farlo con determinazione ed entusiasmo perché la Provincia di Foggia sia un punto di riferimento per tutti, che possa contribuire fattivamente alla crescita della Capitanata attraverso risposte rapide ed efficaci”.

HALLOWEEN E LA ZUCCA…L’ANIMA DEI MORTI E I FRUTTI DELL’AUTUNNO…LE RADICI E LA MEMORIA

Oggi il mondo impazza con la festa di Halloween riesumando, per una notte, creature cattive della notte come lupi mannari, streghe, orchi, scheletri, ecc. che furono e sono ancora incubo e terrore dei nostri bimbi e con essa rivivono antiche saghe dell’oltre tomba stile yankee al grido usuale e dissacratore di “dolcetto o scherzetto”. Ma forse, nessuno sa che tutto ciò nasce sul Sub Appennino Dauno e sul Gargano. La ricorrenza fu esportata negli U.S.A. e ovunque nel mondo dai nostri emigranti nel secolo scorso perché nelle nostre contrade la sera prima del 1° novembre si preparavano le strade al passaggio della processione delle “anime dei defunti” che tornavano sulla terra, per intercessione del Dio creatore di ogni cosa, per rivedere i loro cari e i luoghi dove essi furono vivi. Per illuminare le stradine buie dei borghi di queste contrade, in quella “funerea notte”, si usava scavare internamente una zucca, darle sembianze di un teschio, mettere all’ interno una patata con del liquido incendiario (grasso, scarto della posa dell’olio o, addirittura, cerume ricavato dalla pulizia delle orecchie per un anno intero. Cerume che poi, si raccoglieva e si appiccicava ad un filo) con un filo di spago e metterla sul davanzale delle finestre o davanti agli usci affinché i nostri morti non avessero difficoltà a ritrovare la casa dove erano vissuti. In casa si apparecchiava la tavola con vivande povere e con melograni, noci, castagne, fette di zucca e qualche dolce, affinché il “caro estinto” trovasse ospitalità e ristoro e non si sentisse dimenticato dai vivi. Poi, con l’avvento di nuovi tempi la zucca e la patata furono sostituite dal “classico cerino” che continua ad essere messo fuori per continuare ad illuminare il cammino notturno della processione eterea delle anime dei nostri cari defunti. A S. Nicandro G. , oltre a ciò, frotte di bambini coglievano e colgono ancora l’occasione per recarsi nelle case del paese cantando e recitando alcune filastrocche come “ la trippa d’ la vecchia”, “damm’ l’an’ma di mort ka s’nnò t’ sfascj la porta” e “tupp tupp chi ia iè…”. Anche a loro si dava e si dà sempre in regalo, per “la visita ambasciatrice dei morti che sarebbero tornati quella notte”, frutti della passata stagione come fichi secchi e mandorle e di quella autunnale come noci, castagne e il melograno (punica granatum). Ma perché si dava, in particolar modo il melograno? Narra la leggenda che tutte le lacrime di dolore che il morto versava prima di morire erano raccolte dagli alberi di melograno e conservate nei suoi chicchi dolci e vermigli offerti, poi, ai vivi come dolce ricordo di chi era morto affinché non venisse mai dimenticato.Alberello che si amava avere in ogni orto e fu l’alberello simbolo della bellezza e di inno alla vita e del dolore della morte di tutte le lacrime che l’estinto e i vivi versano. Anche a S. Nicandro, quindi, pur mettendo zucche e cerini fuori dalle finestre e dagli usci, non si festeggiava affatto “la notte brava di Hallooween” ma la ricorrenza del giorno dei morti! Perché tutto ciò? Citava Foscolo ”…Celeste è questa corrispondenza di amorosi sensi, celeste dote è negli umani; e spesso per lei si vive con l’amico estinto e l’estinto con noi…”…E noi oggi cosa ricordiamo e tramandiamo ai nostri figli di questa annuale visita notturna dei nostri cari estinti?? Spero che non sia solo la “ammuina di Halloween” che è pur sempre voglia di vivere e scacciare la paura della morte irridendola…Ma che tali giorni siano anche un momento di ricordo e riflessione sul rapporto che ci lega ineluttabilmente a quel mondo che noi tutti chiamiamo “ il mondo della verità eterna” che si ritrova varcando il cancello di un cimitero. Allora questa notte che è la vera “vigilia del ritorno sulla terra della processione delle anime dei nostri cari estinti” prepariamo, anche noi, il cerino fuori, l’offerta ai bambini che busseranno alla nostra porta e una tavola imbandita…ma di ricordi indelebili che legano noi ai nostri cari estinti senza far mai mancare nella nostra memoria le nostre radici e, oggi e domani, sulla nostra mensa il melograno con i suoi chicchi dolci e sanguigni.

Dedicato a tutti coloro che ancora credono e non vogliono dimenticare.

On. Nino Marinacci

PRESENTATO IL GIRO D’ITALIA 2019, TAPPA A SAN GIOVANNI ROTONDO

E’ stato presentato ieri il percorso del Giro d’Italia 2019 e sarà la città di Bologna capoluogo della Regione Emilia-Romagna, a dare il via sabato 11 maggio alla edizione 102^ della Corsa Rosa.

Un via spettacolare e selettivo, con una cronometro individuale di 8,2 km, che dal centro della città porterà gli atleti sul San Luca.

E’ stata anche ufficializzata che anche la regione Puglia sarà sede la sesta tappa, giovedì 16 maggio: Cassino-San Giovanni Rotondo di 233 km, media montagna.

Per tutti gli amanti della bici l’appuntamento è già fissato a San Giovanni Rotondo.

ASP ZACCAGNINO ISTITUISCE BORSA DI STUDIO PER GLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DI SAN NICANDRO

Il Consiglio di Amministrazione della intestata A.S.P. ha disposto, nell’ambito del piano assistenziale, di istituire in via permanente una borsa di studio per il miglior lavoro di classe delle scuole superiori di S. Nicandro G., su tematiche legate al dott. V. Zaccagnino ed alla sua Fondazione.

La borsadi studio è intesa ad onorare la memoria del benefattore, che con l’istituzione della Fondazione a suo nome ha voluto intervenire a favore dei bambini poveri di S. Nicandro Garganico, così disponendo nel testamento del 13 gennaio 1944: “Istituisco, col mio intero patrimonio immobiliare e mobiliare, una Fondazione a favore dei bambini poveri del Comune di Sannicandro Garganico, da intestarsi a mio nome, … e avrà come scopo l’assistenza e l’educazione al lavoro dei suddetti bambini poveri, sino a che gli stessi abbiano conseguito la licenza delle scuole elementari”.

Il C.d.A. dell’ ASPin cui si è trasformata l’originaria Fondazione, pertanto, intende assegnare la borsa di studio quale specifico premio per un gruppo-classe di ragazzi delle scuole superiori di San Nicandro Garganico, che impegnandosi in attività di ricerca e approfondimento sulla vita e sull’opera del benemerito dott. Zaccagnino, nonché sulla Fondazione da lui voluta, riescano a produrre un elaborato significativo che sia testimonianza del valore del suo gesto e della importanza delle attività benefiche della Fondazione per la comunità di San Nicandro Garganico.

La borsa di studio a lui dedicata, pertanto, vuole essere strumento per sensibilizzare le nuove generazioni sulle tematiche dell’assistenza e della beneficenza e, stimolando il lavoro collettivo, promuovere una cultura di civismo solidale verso le persone con minori opportunità, al fine di consolidare lo spirito di comunità.

Pertanto, la borsa intende valorizzare la partecipazione attiva e la collaborazione tra studenti a partire dalla scelta dell’oggetto specifico della ricerca, passando per la programmazione delle attività di ricerca e l’individuazione delle fonti, e giungere alla selezione dei materiali, alla loro analisi critica e quindi all’elaborazione di una relazione che ne rappresenti i risultati; per queste ragioni la borsadi studio è rivolta al lavoro di classe, e non allo studente singolo.

Per partecipare alla selezione finalizzata all’assegnazione della borsadi studio, le classi interessate dovranno iscriversi mediante l’invio della Scheda di Adesione (A//egato A) all’indirizzo di posta elettronica certificata aspvincenzozaccagnino@legalmail.it entro il termine del 30.11.2018.

La scheda dovrà essere firmata dal docente o dai docenti di riferimento che supporteranno gli studenti nell’attività di ricerca e deve essere vistata dal Dirigente Scolastico.

L’elaborato finale con i risultati della ricerca dovrà essere inviato in formato elettronico compatibile con i software più diffusi, unitamente alla Scheda di attività (A//egato B), anch’essa firmata dal docente o dai docenti di riferimento e vistata dal Dirigente Scolastico, entro il termine del 15.03.2019, sempre all’indirizzo P.E.C. aspvincenzozaccagnino@legalmail.it .

asp borse studio superiori

Allegato A SCHEDA ADESIONE

Allegato B SCHEDA ATTIVITA

 

SAN NICANDRO, ALL’ARCH. LUIGI CICCHETTI “URBANISTICA PATRIMONIO-MANUTENZIONI” E “LAVORI PUBBLICI”

Il sindaco ha firmato il decreto per l’arch. Luigi Cicchetti come responsabile dei seguenti Settori:

3° Settore “Urbanistica – Patrimonio – Manutenzioni”: Servizio Demanio-Patrimonio (Ufficio Demanio – Patrimonio – Manutenzione – Pubblica Illuminazione – Gestione calore e servizi vari; Ufficio Urbanistica Edilizia privata – ERP Ufficio Sicurezza dei lavoratori Ufficio tutela e valorizzazione dei beni culturali Ufficio Economato);

6° Settore “Lavori Pubblici”: Servizio Lavori Pubblici (Ufficio Opere pubbliche Ufficio Centrale acquisti Ufficio Espropri), Servizi alla città (Trasporto pubblico Cimitero Parcheggi Arredo e decoro urbano Verde pubblico).

Le suddette funzioni sono attribuite, dal 1° novembre 2018 e per 3 mesi, rinnovabili per una retribuzione pari a € 7.000,00 lordi annui.

MANIFESTAZIONE “FESTA DELL’ALBERO”

L’Associazione “Ambiente e/è Vita”, in occasione della celebrazione della “Festa dell’albero” su tutto il territorio nazionale dal 12 al 21 novembre prossimo, organizzerà   per le classi della scuola primaria, dalla 2^ alla 5^, una visita guidata nella natura, nei giorni12, 13, 19, 20, 21, al fine di promuovere la conoscenza dell’ecosistema boschivo e perseguire con gli insegnanti un risultato didattico volto alla conoscenza di piante, alberi e di tutto il patrimonio floristico del Parco Nazionale del Gargano.

A tal fine l’Associazione prevede un ritrovo conviviale e la collaborazione con l’azienda agrituristica locale “I Montanari”, con il seguente programma:

  • Ore 9,30 arrivo nell’azienda con accoglienza dei bambini e degli insegnanti con break “Colazione Antica”;
  • Ore10,30 inizio del percorso naturalistico tra gli alberi del Bosco didattico;
  • Ore11,30 saluto e rientro a scuola per elaborare concetti e valori appresi dal contatto con la natura.