“NE’ ANTENATI NE’ POSTERI””

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Così citava una frase di Indro Montanelli riferendosi ai politici italiani!

Ma più che di memoria voglio parlarvi del recentissimo passato politico – amministrativo e di quello che affermavano alcuni consiglieri e assessori della politica sannicandrese all’epoca del sindaco Gualano. ” … Noi apparteniamo ad una forza politica che ha nella sua tradizione l’abbattimento delle tasse … !” Così gridavano nel consiglio comunale del bilancio pubblico di 5-6 anni fa. E per tali ragioni chiedevano con forza le dimissioni di quel sindaco, a causa di un lieve aumento della TARI che quell’amministrazione approvò così come imponevano gli obblighi di Legge di Stato per i Comuni in dissesto finanziario. Dissesto ereditato non causato!

Ed oggi l’attuale sindaco, uno di quei politici che voleva le dimissioni di Gualano e che di fatto andò via dalla maggioranza, insieme ad altri consiglieri che siedono tutt’oggi nel consiglio comunale, tutti improvvisamente senza passato e senza futuro, senza antenati e senza posteri, aumentano in maniera scriteriata la TARI, quasi raddoppiandola mentre nel frattempo fanno sborsare dalle casse dell’Ente circa euro  200.000,00 per nuovi capi servizi che, tra l’altro, hanno gestito in maniera balorda la tempistica del bando della rigenerazione urbana. Forse l’aumento Tari serve per recuperare i soldi spesi inutilmente? La verità cruda è che saranno colpiti i commercianti di tutti i settori e gli imprenditori turistici.

L’amministrazione Gualano subì la forza devastante del dissesto finanziario e quanto ci è costato in termini di popolarità riuscendoci, tuttavia, di partecipare alla risoluzione poichè ci sentivamo parte integrante della storia del nostro paese. Questi invece deliberano senza senso. Quando la conoscenza della storia non è congiunta all’impegno politico succedono inevitabilmente le catastrofi.  Quando l’incapacità si trovi ad amministrare causa danni economici seri alla comunità.

P.S. Sono certo che l’assessore Giovanni Villani (se lo è ancora) a quell’epoca consigliere, sottoscriverebbe questa mia missiva.

Domenico Fallucchi