La xilella “schiumosa” – “fastidiosa”, batterio importato dal centroamerica nel 2013 o anche prima, impiantando nella parte estrema della Puglia pianticelle di olivo provenienti dal continente americano, si e’ dimostrato nella sua natura più invasiva.
Negli anni ha provocato gravi danni alla produzione olearia della Regione Puglia, del novanta per cento.
Diminuendo la produzione di olio d’oliva e riducendo sul lastrico i produttori, Negli anni il batterio si è diffuso molto velocemente mietendo centinaia di migliaia di piante di ulivo anche secolari.
Purtroppo nessun rimedio esiste anche con trattamenti chimici se non l’eradicamento degli alberi e la immediata bruciatura.
A dire il vero la presenza del batterio è stata sottovalutata dagli olivicoltori e dagli stessi organi istituzionali.
Contravvenendo, sia le Istituzioni che i produttori di olio d’oliva, alle disposizioni della comunità europea che decretarono, quale ultimo ed unico rimedio tuttora possibile, l’abbattimento degli alberi infetti e la conseguente bruciatura.
Attualmente il batterio xilella è arrivato a Fasano di Brindisi dove esistono giganteschi alberi secolari di ulivi e, per fortuna di tutti noi, il batterio non vi ha trovato il suo habitat ideale, per la riproduzione.
E’ bloccato a Fasano e non per questo dobbiamo essere tranquilli.
Viene consigliato, dagli esperti, la pulizia sotto la chioma degli ulivi con mezzi leggeri da non compattare il terreno sottostante per non “distruggere” gli insetti predatori del batterio.
La qualità dell’olio dì oliva, in conseguenza del batterio, non è intaccata se non nella quantità, purtroppo, in misura notevole.
E’ stato sperimentato, nel leccese, l’innesto su radici di ulivo americano, con varietà resistente all’elemento patogeno, con risultati eccellenti.
Michele Russi (studioso della xilella diplomato Perito Agrario)