LA PARITA’ RETRIBUTIVA E’ LEGGE REGIONALE PUGLIESE

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La parità di genere è un principio fondamentale dell’ordinamento europeo e della Costituzione italiana: la Regione Puglia la considera presupposto per un sistema equo di cittadinanza, convivenza e sviluppo socio-economico e sollecita il superamento delle differenze retributive tra i sessi, per garantire l’effettiva partecipazione delle donne all’organizzazione sociale, economica e politica. Sono i criteri ispiratori della legge regionale approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Puglia.
La Pdl “Disposizioni per la promozione della parità retributiva, il sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile”, condivisa da tre commissioni consiliari – servizi sociali, sviluppo, lavoro – ha come primo firmatario la presidente dell’Assemblea Loredana Capone ed è stata presentata con il presidente della seconda commissione Antonio Tutolo e sottoscritta dai consiglieri, Grazia Di Bari, Ruggiero Mennea, Donato Metallo, Debora Ciliento, Lucia Parchitelli, Francesco Paolicelli, Massimiliano Stellato, Filippo Caracciolo, Maurizio Bruno, Cristian Casili, Sergio Clemente, Giannicola De Leonardis, Vincenzo Di Gregorio, Sebastiano Leo, Mauro Vizzino, Ignazio Zullo.
“La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore”: l’art. 37 della Costituzione è indiscutibile, al pari degli articoli 8 e 157 del Trattato UE (rimozione delle disuguaglianze e parità di retribuzione tra i sessi per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore), ma resta “palesemente e tristemente violato”, ha osservato la presidente Capone, nel commentare l’approvazione di norme che vogliono rimuovere gli ostacoli all’attuazione e introdurre misure, anche economiche, per favorire la parità, l’accesso al credito, l’uguaglianza formale e sostanziale.

Per questo, con la nuova legge, fa presente Loredana Capone, “la Regione valorizza la centralità del ruolo delle donne nella società e promuove la diffusione della cultura paritaria, operando nel rispetto delle identità e nella valorizzazione delle differenze di genere. La parità retributiva tra donne e uomini è un percorso ancora in salita, sul quale la Regione Puglia chiede il conseguimento del pari trattamento salariale, obiettivo qualificante per una comunità civile. Non sono norme in favore astratto delle donne, ma vogliono rimuovere un gap, eliminare gli ostacoli all’applicazione delle norme legali, sociali ed etiche.
“Una risposta urgente e indispensabile – ha dichiarato la presidente Capone – ad una condizione che non è più accettabile, oltre ad essere in controtendenza rispetto agli obiettivi europei. E la pandemia ha reso la situazione ancora più allarmante e le donne del Sud sono state le più penalizzate: in Puglia, solo il 37,7% degli occupati è donna”.
Diciannove articoli per garantire il rispetto del principio della parità retributiva dei sessi, contrastare le discriminazioni di genere e promuovere il lavoro femminile dipendente e autonomo, guardando anche a potenziare i servizi che possono favorire i tempi di conciliazione vita lavoro. Sono previsti incentivi e premialità per le imprese che in Puglia assumono donne con contratti stabili e retribuzione adeguata. Anche obblighi per i datori di lavoro e sanzioni per i licenziamenti illegittimi, per la violazione delle norme a tutela della maternità e paternità, per discriminazioni e molestie sessuali sul luogo di lavoro.
È istituito un elenco di imprese virtuose. Sono introdotti percorsi di formazione per avvicinare le donne alle materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria, matematica), previsti interventi per il reinserimento sociale e lavorativo delle donne vittime di violenza e contributi per imprese ed enti del Terzo settore impegnati a favorire il percorso. Nei Centri per l’impiego verrà istituito lo “Sportello donna”. Un protocollo d’Intesa con l’Associazione bancaria italiana consentirà ad imprese femminili e lavoratrici autonome l’accesso al credito a tassi agevolati.
La Giunta regionale trasmetterà periodicamente al Consiglio una relazione sullo stato di attuazione della legge.
Il 9 febbraio di ogni anno sarà giornata regionale contro le discriminazioni di genere sul lavoro. Verranno premiate le aziende che si sono distinte.