LA FAGGETA DELLA FORESTA UMBRA PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITA’

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La faggeta del Parco Nazionale del Gargano entra ufficialmente a far parte dell’elenco dei patrimoni mondiali dell’Umanità. Si tratta della foresta di “Sfilzi” gestita dal Raggruppamento Carabinieri – Reparto Biodiversità di Foresta Umbra che ora va a connettersi al nucleo delle riserve di ‘Falascone’ e ‘Umbra’, già riconosciuto nel 2017.

“L’ampliamento in Foresta Umbra – come più volte spiegato da Alfredo Di Filippo, docente di Botanica dell’Università della Tuscia e coordinatore del dossier per il Parco – consentirà di includere lembi di foresta vetusta unici che ospitano alberi e liane di dimensioni ed età eccezionali per il Mediterraneo e di congiungerli a quelle foreste ad elevata biodiversità che distinguono il Gargano come isola biogeografica unica in Europa e nel Mondo. Proteggere questi ecosistemi nella loro integrità, oltre a conservare la loro inestimabile ricchezza biologica, è il principale strumento che abbiamo per sottrarre enormi quantità di carbonio all’atmosfera e contrastare efficacemente i cambiamenti climatici”.

Per i Presidente dell’Ente Parco Pasquale Pazienza l’esito favorevole rappresenta un importante riconoscimento per gli sforzi che l’Ente Parco profonde a vantaggio del territorio. Come già auspicato dal Presidente è che anche la nuova quota di faggete vetuste possa essere sottoposta ad un’accurata conservazione al pari di quanto già oggi si verifica nelle aree di Umbra e Falascone, dove opera il reparto dei Carabinieri Forestali del reparto UTB, a cui è affidata la tutela della tutela di questo immenso patrimonio forestale, capace di produrre significativi servizi ecosistemici tra cui la cattura e lo stoccaggio del carbonio tanto importante per mitigare gli effetti associati ai cambiamenti climatici.