ISOLE TREMITI – BOLLETTINO DELLA PESCA DEL 1931

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Le isole Tremiti offrono un certo interesse nella pesca sia per la produzione abbondante di svariate qualità di pesci, sia come rifugio delle bilancelle di altri porti, specialmente di Molfetta, che sono talvolta sorprese da fortunali mentre lavorano in quella lontana zona. Vi si pesca con quasi tutti i sistemi, e data la rilevante quantità una parte della produzione è preparata in salamoia per essere conservata e spedita. Tale processo di preparazione viene fatto nell’isoletta di Pianosa distante circa 12 miglia dal gruppo principale dove nella buona stagione si recano per qualche settimana i pescatori di Tremiti.
La popolazione di questa isola vive quasi esclusivamente di pesce, assorbendo un centinaio di quintali, mentre quasi altrettanto viene spedito; il pesce più pregevole è rappresentato dalle aragoste che si catturano con la squadrera, quando vengono dal largo per deporre le uova, o con le nasse.
Nel 1914 le isole avevano 7 petarole con 35 persone di ciurma, 11 battelli con 44 marinai che pescavano con le reti di posta, 7 barche con 28 uomini, che catturavano i pesci con le palamiti; 9 con 45 pescatori che usavano gli ami e 3 che pescavano i crostacei. Tale flotta rappresentava un capitale di circa L 25.000 e dava una produzione annua del valore di circa L 9.000.
Oggi (1931) contano 10 battelli che fanno la pesca con reti di posta, con 40 uomini d’equipaggio; 8 barche con 32 marinai che catturano il pesce con le palamiti; 2 con 35 marinai che lavorano sulle petarole; ed 8 con 24 uomini che sono addetti alla pesca dei crostacei. Questa flottiglia rappresenta un capitale di circa L. 160.000 e pesca oltre q.li 1.500 di pesce del valore di L. 400.000 (teng o cor tremmitese)