TARI, DAL 2020 CAMBIA IL METODO DI CALCOLO

0
733

Nuovo metodo di calcolo per la TARI dal 2020 nel segno della trasparenza. I crediti inesigibili saranno a carico di chi paga regolarmente.

La TARI cambia veste. Nel 2020 debutterà la nuova Tassa sui Rifiuti, che sarà calcolata secondo criteri di semplicità e trasparenza per fornire maggiore chiarezza ai contribuenti e renderla più omogenea fra i vari Comuni italiani. A stabilirlo è la delibera n. 303 del 2019 dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) che punta a chiudere il limbo tariffario che domina il settore da anni, con una sorta di anarchia regolamentare.

La delibera dell’ARERA

Per mettere ordine l’ARERA fisserà una metodologia unica, sul modello di quanto fatto in questi anni nel settore idrico, per fissare i parametri di individuazione dei «costi efficienti» e gli obblighi di trasparenza nella definizione della TARI. In sostanza, si vuole arrivare a calcolare l’imposta sulla base dei rifiuti effettivamente prodotti e smaltiti in relazione ai costi di servizio. L’assenza di questi criteri è oggi il punto debole della TARI attuale. In altre parole oggi i cittadini pagano la tassa sullo smaltimento dei rifiuti sia se ne producono tanti, sia se ne producono pochi perché viene applicato un metodo di calcolo sbagliato.

TARI: cosa cambia dal 2020

Così dal 2020 si cambia. La nuova TARI dovrà necessariamente tenere conto di alcune variabili e nel bollettino di pagamento dovranno comparire le varie voci che compongono la tassa comunale e che vanno dalla raccolta e trasporto dei rifiuti alla pulizia delle strade comunali alla gestione tariffaria e allo smaltimento di rifiuti speciali. Il cittadino, insomma, sarà messo al corrente di quanto paga per ogni singola voce nel suo Comune di appartenenza e quanto l’Amministrazione spende per gestire il servizio. Resteranno escluse dalla TARI alcune voci, come la raccolta, trasporto e smaltimento amianto da utenze domestiche; la derattizzazione; la disinfestazione zanzare; lo spazzamento e sgombero della neve; la cancellazione scritte vandaliche; la defissione di manifesti abusivi; la gestione dei servizi igienici pubblici; la gestione del verde pubblico; la manutenzione delle fontane.

I crediti inegibili

Cambieranno anche le regole per i crediti inesigibili, ossia per chi non paga la TARI. I costi saranno spalmati su coloro che la tassa la pagano regolarmente, ma solo dopo che il Comune avrà esperito tutte le procedure per recuperare gli importi non incassati. (investireoggi)