EDITORIALE DELLA DOMENICA. SAN NICANDRO: REPORT DELL’ESTATE E TRAGUARDI FUTURI

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L’estate turistica è finita e San Nicandro ha ricevuto una buona ventata di economia, un po’ di respiro che si affievolirà pian piano che si avvicina l’autunno. Da una indagine tra gli avventori e i pubblici esercizi, soprattutto di ristorazione, la risposta è stata positiva nel senso che c’è stata più gente dello scorso anno pur lamentandosi di una riduzione delle presenze da parte proprio dei sannicandresi. È evidente che questo trend ha trascinato gli altri esercizi commerciali in un coinvolgimento collettivo di cui tutti sembrano essere consenzienti.

Tutto questo è successo come riporta l’indagine estiva, indipendentemente dagli eventi dell’Estate Sannicandrese che, solo in minima parte, ha fatto alzare l’asticella delle presenze. D’altronde un programma stilato in una settimana da una incolpevole assessore non poteva fare più valore aggiunto di quello che ha fatto.

Insomma, tutto sommato, una estate un poco più rosea dal punto di vista dell’economia locale. Dalla prossima settimana tutto ritorna alla normalità di ogni giorno mentre, in tante altre cittadine garganiche, la programmazione degli eventi termina a fine settembre e, quindi, i giovani ma anche i meno giovani, sono costretti a continuare la loro estate turistica fuori di San Nicandro a vantaggio delle economie di altri territori.

Dell’esperienza di questa estate appena conclusa si può fare tesoro per i punti di forza turistica di San Nicandro e impegnarsi a programmare con mesi di anticipo l’intera prossima stagione estiva coinvolgendo il Parco del Gargano, l’assessorato al turismo della Regione Puglia, l’amministrazione provinciale, il Gal Gargano, la Camera di Commercio, il Mibact e altre istituzioni. Affinché ci sia il coinvolgimento di questi enti che erogano contributi occorre che la programmazione sia credibile, di forte impatto turistico e ambientale con una cabina di regia seria e preparata. Insomma occorre una progettualità che coinvolga il volontariato, esercizi commerciali, imprenditori agricoli e il mondo culturale locale in una simbiosi di idee che siano espressione del nostro territorio, della nostra tradizione con una diversificazione di attività e manifestazioni che non sono ancora presenti nell’offerta turistica di altre cittadine vicine.

Si è sempre detto che San Nicandro può riprendersi il suo ruolo che ha sempre avuto nella cultura garganica ma occorrono sacrifici intellettuali per arrivare a dei risultati soddisfacenti. Se ognuno fa la sua parte, San Nicandro sicuramente può rinascere e, anno dopo anno, potrà consolidare questo suo ruolo. Le capacità ci sono, le idee non mancano, il mondo del volontariato è attivo. Se ci mettiamo alle spalle incomprensioni, invidie, rancori (ma lo stesso deve fare anche il mondo politico), allora ci sarà un agire comune per un obiettivo condiviso e per una San Nicandro che appartiene a tutti.

Il Direttore