EDITORIALE DELLA DOMENICA, POLEMICHE SULL’ESTATE SANNICANDRESE

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Ancora non si stemperano le polemiche sulla qualità del cartellone dell’Estate Sannicandrese 2019. I rilievi sempre gli stessi, mancano eventi importanti e nessun fine conduttore, il tutto sembra essere dettato solo dalla volontà di far qualcosa e continuare la tradizione della iniziativa estiva.

In verità, è vero che mancano appuntamenti di forte rilievo ma, in fondo, non è che poi sia tanto tanto diversa da quella organizzata negli anni scorsi che ha sempre utilizzato eventi delle attività commerciali. Senz’altro sa di approssimazione ma, come si ripete da sempre, se non c ‘è la cultura della programmazione i risultati sono quelli che sono a maggior ragione quest’anno che ha visto una certa litigiosità all’interno della maggioranza di governo cittadino, cambi di cariche importanti tra le quali anche quello dell’assessorato alla cultura a cui andava il compito dell’organizzazione dell’Estate Sannicandrese nominata qualche settimana prima della comunicazione degli eventi. Il nuovo assessore non ha potuto fare di più di quello che ha programmato anche per la disponibilità dei fondi messi a sua disposizione.

Il problema è che a San Nicandro si è abituati a fare tutto di fretta, come succede per tutti gli eventi dell’anno quando, invece, proprio la complessità dell’evento estivo richiederebbe mesi per l’organizzazione. Già dall’inizio anno bisogna pensare all’estate coinvolgendo le associazioni, mondo imprenditoriale, strutture ricettive per un’azione comune di programmazione. E, sempre dall’inizio anno, occorre presentare e proporre alla Regione Puglia, al Parco del Gargano, al Ministero della cultura e ad altri enti i progetti PER l’estate e che hanno ricadute sul territorio. Quindi per organizzare un’estate come quella di altri comuni viciniori bisogna partire già dall’autunno precedente con riunioni continue. È impensabile che tutte le cittadine garganiche si prodigano per rendere migliore e più accattivante il proprio territorio e di utilizzare tutti i mezzi che sono a disposizione per aumentare l’offerta da proporre ai propri cittadini ed ai turisti. A tutto questo occorre aggiungere la lungimiranza che deve avere la politica e che si valuta sulla base della disponibilità di somme messe a disposizione per gli eventi. Con diecimila euro non si va lontano e, quindi, occorre prendere atto di questo.

Comunque alle manifestazioni programmatiche si stanno aggiungendo altri eventi organizzati dai titolari delle attività private e strutture del territorio con eventi anche di alto valore musicale e culturale.

E allora è inutile continuare a dare giudizi. Se si vuole seguire una tradizione che continua da anni, se non si vuole investire in cultura che fa turismo, allora non bisogna criticare quei tanti giovani e meno giovani che preferiscono recarsi in altre cittadine garganiche dove l’offerta è qualitativamente migliore. Se non si guarda al di là del proprio naso, è meglio volgere lo sguardo altrove.

Il Direttore