EDITORIALE DELLA DOMENICA. NELLA MAGGIORANZA CONSILIARE C’E’ QUALCOSA CHE NON TORNA

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Nella maggioranza del governo cittadino di San Nicandro c’è qualcosa che non torna, qualcosa che non convince. Forse il rodaggio di un anno non è ancora abbastanza sufficiente per mettere in moto la macchina amministrativa del nostro comune.

Giusto per capire la situazione, è di qualche giorno fa la diffida del prefetto per l’approvazione del rendiconto 2018 e c’era già stata una precedente diffida per il bilancio. Sono state consegnate al sindaco le dimissioni di un assessore e, a tutt’oggi, non c’è nessun decreto di sostituzione. Doveva essere convocato un consiglio comunale con un solo punto all’ordine del giorno, quello della rottamazione delle cartelle relative ai tributi comunali, e la cartella giace dimenticata su qualche tavolo di Palazzo Zaccagnino.

Insomma qualcosa non torna nella maggioranza. Quali i motivi di questi ritardi? Pare che la sostituzione dell’assessore deve essere ancora esaminata ma pare anche che ci siano forzature per il nuovo assessore. Eppure solo qualche settimana fa si era concluso il quadro dell’intera giunta ed ora se ne deve disegnare un altro.

A chi conviene questa situazione? Qualcuno ha cominciato a parlare di elezioni pensando anche ad una raccolta firme di consiglieri. Ma pare che non si sia raggiunto il numero sufficiente per la sfiducia. Il centro destra comunale viaggia con il vento in poppa e potrebbe avere tutti i motivi per andare al voto mentre la sinistra si troverebbe impreparata.

In tutto questo manca un elemento importantissimo che è la figura del sindaco al quale si addebita l’assenza di decisionismo nella vita amministrativa e politica, quasi a voler parafrasare il premier Conte stretto tra l’arguzia di Salvini e l’inesperienza di Di Maio. E allora si va avanti con figure che hanno molta visibilità ed altre opacizzate.

Uno scatto di coerenza da parte del primo cittadino potrebbe raddrizzare il timone nella conduzione politica della maggioranza. Deve riportare la normalità in una situazione caotica come quella che la politica sta ora vivendo. Deve avere la capacità di trasformare i problemi in opportunità per tutti. Se fa un buon lavoro certamente i risultati saranno positivi. Se non riesce in questa iniziativa potrebbe fare un appello pubblico ai sannicandresi, proprio come ha fatto Conte con gli italiani, e chiarire le motivazioni di questa strana politica nostrana per poi valutare il suo futuro come sindaco.

Il Direttore