EDITORIALE DELLA DOMENICA, LA CULTURA DELLA OSPITALITA’ TURISTICA A SAN NICANDRO

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Nonostante tutto, anche quest’anno San Nicandro ha avuto la sua parte di turismo composta da sannicandresi fuori sede, loro amici, emigranti e anche sparuti gruppi di stranieri. Nulla è cambiato nel confronto con gli anni precedenti mentre gli altri paesi del Gargano fanno a gara tra di loro per l’offerta turistica che si migliora sempre. D’altronde i cartelloni estivi parlano chiaramente.

Quello che fa la differenza sono due elementi: l’accoglienza turistica ed il territorio. Infatti tutto il turismo, ma soprattutto quello estivo, si sviluppa solo se la popolazione lo accetta e lo considera come una importante risorsa. Credo che, per il bene e l’interesse comune, ci sia la disponibilità dei residenti. Basta sensibilizzare ancora le famiglie, migliorare il decoro e la paesaggistica della propria abitazione per rendere un’immagine positiva della propria cittadina e proporre le migliori iniziative di accoglienza.

L’altro elemento importante è il territorio che, in effetti, è il vero prodotto turistico che è la dimensione di un luogo con solide radici storiche e culturali tali da offrire ai visitatori un’esperienza difficile da dimenticare.

Insomma occorre creare un sistema che leghi il turista al territorio il quale deve offrire servizi accoglienti ed ospitali sempre nell’ottica condizionata dall’economia e dalla cultura della comunità locale. Un sistema turistico che deve avere alcune caratteristiche indispensabili come la capacità di attrazione, la disponibilità di strutture ricettive diversificate a seconda delle esigenze dei clienti, l’organizzazione. Armonizzare, quindi, tante variabili fruibili quali: apertura libera dei negozi, delle chiese, dei musei (che attualmente sono completamente chiusi), luoghi di interesse culturale ed altro ancora ma visitabili in orari compatibili con quelli dei turisti-visitatori. Ed ancora, nel sistema entrano in gioco ancora la vivibilità della cittadina che deve essere pulita, sicura, con servizi pubblici che funzionano.

E’ San Nicandro che deve orientare il turista. Per fare ciò occorre che vengano valorizzati i luoghi di pregio, cioè i luoghi “turistici”, che spingono il turista a recarsi a San Nicandro.  L’operazione di valorizzazione è preliminare a tutto e consiste in una buona manutenzione, assenza di degrado e sporcizia che caratterizza da sempre alcuni luoghi, come le periferie. La criticità di San Nicandro è rappresentata dalla mancanza di informazioni.

Per iniziare ad intraprendere questo discorso turistico per San Nicandro occorre fissare dei requisiti minimi che possano arrivare al turista, alla sua percezione di buona accoglienza e alle iniziative ed eventi da mettere in atto durante la stagione estiva che devono essere già definiti in primavera.

In tutto questo entrano chiaramente in gioco e pure con una parte importantissima coloro che sul territorio già gestiscono l’offerta turistica che devono cercare stimoli e proposte nuove arricchendo le offerte con tutto ciò che può essere utile al turista.

Per concludere, occorre che si affermi a San Nicandro una cultura dell’ospitalità che parte sempre dagli operatori turistici ma che coinvolge oltre alle associazioni, commercianti ed altre categorie e, soprattutto, l’amministrazione comunale che deve avere la lungimiranza di uno sviluppo turistico che diventi motivo di convenienza economica per tutti.

Il Direttore