IL TEMPO DELLE LUMACHE

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Se doveste essere tanto fortunati da venire sorpresi da un temporale di agosto, dovete sapere che avete una possibilità più unica che rara: andare a lumache. Dopo ogni acquazzone e a volte anche dopo una notte umida, queste creature escono allo scoperto per scalare i muri di pietra a secco. La lumaca è antica come il mondo. Omero ne fa cenno in una intervista. Plinio il vecchio invece diceva che gli facevano schifo e non ne parla nemmeno. E veniamo ai consigli per la raccolta. Avventuratevi lungo le strade che non portano a niente: sono quelle predilette dalle lumache. Armati di un cesto di vimini, di un bastone e di tanta pazienza. Preferite i posti rocciosi. Muovetevi lenti e compassati. Dite di fare altrettanto alla vostra fidanzata. Il fango sotto le scarpe vi aiuterà ad essere particolarmente silenziosi. Perlustrate pietre e muri. Ne troverete di due fondamentali tipi B) la lumaca cosiddetta di pietra: la più grossa in natura, marrone chiaro o a strisce, si nutre di germogli e foglioline, viaggia di notte. E’ in assoluto la più pregiata A) la lumaca di terra, marrone scuro, è più piccola della prima, la troverete attaccata ai gambi delle stoppie di grano o a razzolare sulla terra bagnata, meno pregiata della prima ma più elegante (ha un guscio striato che ricorda molto da vicino lo stile D&G). Un curioso esemplare di lumaca è quello che vive aggrappato alle foglie di cardo che cresce rigoglioso proprio in prossimità delle rive marine rocciose di questi dintorni.

Il cardo lo riconoscerete facilmente per il tipico colore viola del fiore. Questa lumaca ama, si vede, l’aria salmastra e i paesaggi aperti. Di ritorno a casa, tocca ora alla vostra fidanzata; 1. porrà il raccolto in un pentolone di alluminio forato (se ne trovano facilmente nei suk di Casablanca, quelli usati per il cous cous); 2. coprirà con un coperchio sul quale appoggerà qualcosa di molto pesante (vanno bene anche due o tre volumi di una qualsiasi enciclopedia); 3. lascerà decantare per minimo tre giorni, curando di pulire meticolosamente il pentolone dai loro escrementi, ogni 6\8 ore; 4. all’alba del 4° giorno mettete a cuocere il prezioso raccolto in un tegame con base di sedano aglio prezzemolo e 1\2 pomodorini freschi, aggiungendo un filo d’olio d’oliva. Aggiungete un 30% di patate (indicate quelle di San Pio) a cubetti. Alcuni usano aggiungerci del peperoncino. Il risultato sarà qualcosa di molto simile a uno spezzatino. Dopo due ore di cottura, spegnete e lasciate che diventino poco più che tiepide. Consumate armati di stuzzicadenti e pane di giornata. Con le lumache è d’obbligo bere Greco di Tufo. Se la vostra fidanzata a tavola dovesse mostrare segni di stanchezza, rincuoratela ricordandole che Federico II di Svevia davanti a questo piatto diventava pazzo di gioia.

Emilio Panizio (tratto da “Gargano Nord, una guida per perdersi”)