I TRABUCCHI DEL GARGANO IN MOSTRA AL MOMA DI NEW YORK NEL 1964

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9 novembre 1964, quando i trabucchi erano ancora “solo” strumenti per il sostentamento delle numerose famiglie del Gargano, al MoMA di New York compariva la foto di uno di essi nella mostra “Architecture without architects, an introduction to nonpedigreed architecture”.

La segnalazione arriva da Domenico Ottaviano, tra i più giovani eredi della “cultura del trabucco”, ed è una vera sorpresa che ci dà la cifra di un Gargano all’epoca visitato da attenti viaggiatori alla ricerca dell’essenza dell’umanità che il Gargano era riuscito a custodire, pagando il caro prezzo di un mancato “sviluppo” e della conseguente emigrazione.

“L’architettura senza architetti” è la traduzione del titolo della mostra, e il catalogo (scaricabile a fine post) ce trasmette tutto il senso.

La bellezza delle architetture primitive è forma d’arte per l’autore Bernard Rudofsky, architetto, ingegnere e critico austriaco, risultato di intelligenza applicata alle necessità della vita.

La mostra, che resterà visitabile fino al febbraio del ’65, è importante e lo si capisce dai nomi dei finanziatatori (John Simon Guggenheim Memorial Foundation e Ford Foundation) e dei sostegni “morali” tra i quali quelli di personaggi del calibro di Kenzo Tange, Walter Gropius, Pietro Belluschi, Jose Luis Sert, Richard Neutra, Gio Ponti, importantissimi architetti di fama mondiale.

Il catalogo è un susseguirsi di testimonianze incredibili della capacità costruttiva sapiente dell’uomo “antico”, scovate dall’autore in tutto il mondo, dalla Cina al Mediterraneo, dal Messico ai deserti africani.L’Italia delle architetture vernacolari viene descritta più volte, dai paesaggi rupestri ai borghi arroccati sugli speroni rocciosi passando per trulli e trabucchi.

E giungiamo sul Gargano con la foto di un trabucco (ancora da individuare) aggrappato alla roccia la cui didascalia dice:

Le palafitte avevano un fascino particolare per i padri fondatori dell’architettura moderna che li ha adottati come architettura pilotis.

Ancora non sono mai stati adottati per scopi pratici.

I costruttori primitivi, essendo più pragmatici, hanno vissuto a lungo nella sicurezza delle loro piattaforme. Esempi da tre continenti illustrano applicazioni di piattaforme elevate.

Il tipo più semplice è la stazione di pesca, come a Vieste, in Italia (in alto di fronte), e Stanleyville, in Congo.

Domenico Sergio Antonacci