Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha partecipato oggi a Foggia al comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini e questa mattina ha incontrato in Prefettura il premier Giuseppe Conte. Emiliano era accompagnato dall’assessore all’Agricoltura Leonardo di Gioia, dal capo di Gabinetto Claudio Stefanazzi, dal dirigente delle Politiche per le migrazioni Roberto Venneri.
Nel corso dell’incontro, il presidente Emiliano ha consegnato al ministro Salvini il Piano triennale per le politiche migratorie della Regione Puglia e ha ripercorso tutti i temi legati alla questione del caporalato che aveva già formalizzato allo stesso ministro in una lettera, inviata la scorsa settimana, prima dei gravi incidenti degli ultimi giorni in cui hanno perso la vita sedici lavoratori migranti.
In particolare Emiliano aveva evidenziato le criticità connesse all’insediamento abusivo del ghetto di Rignano, come ribadito oggi.
“Il 1° marzo 2017 – ha scritto Emiliano – è stato effettuato lo sgombero umanitario del “Gran Ghetto” ubicato tra Rignano Garganico e San Severo, oggetto di sequestro da parte della DDA di Bari; l’operazione di sgombero è stata avviata dopo mesi di confronto tra Regione Puglia, Prefettura e Questura di Foggia, nell’ambito del protocollo sperimentale del 27 maggio 2016 – Protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura “Cura, Legalità, Uscita dal Ghetto”.
Al fine di garantire una ordinata gestione dello sgombero, la Regione e la Prefettura di Foggia hanno elaborato un piano di di ricollocazione dei trecento lavoratori migranti presenti.
Centocinquanta di costoro sono stati trasferiti presso l’Azienda agricola di proprietà regionale “Fortore” di San Severo, attualmente gestita dall’Associazione “Ghetto Out – Casa Sankara”, aggiungendosi ad altri 80 lavoratori migranti fuoriusciti dal “Gran ghetto”, a seguito di un incendio divampato nella notte del 7 febbraio 2017.
Altri centocinquanta lavoratori migranti, risiedono, invece, presso la struttura “L’Arena”, sempre a San Severo. Alla data odierna le due strutture ospitano circa 450 lavoratori migranti, a cui la Regione assicura i servizi essenziali di ospitalità.
Purtroppo a partire dai mesi estivi del 2017, l’area di Rignano è stata interessata da una nuova ed intensa attività di ripopolamento, in concomitanza con l’avvio delle campagne di raccolta del pomodoro e degli ortaggi in generale. La Regione ha quindi sollecitato le autorità di PS della Provincia di Foggia al fine di impedire la rinascita del ghetto.
Presso la Prefettura, si sono tenute numerose riunioni finalizzate a procedere ad un nuovo e definitivo sgombero e successiva demolizione degli edifici presenti e messa in sicurezza dell’area (lavori che la Regione ha già peraltro appaltato).
Anche al fine di superare definitivamente l’esperienza del ghetto, la Giunta regionale pugliese ha deliberato la realizzazione di tre foresterie destinate per migliorare le condizioni di vita dei braccianti agricoli stagionali che raggiungono la Puglia nei mesi della raccolta ortofrutticola estiva.
Due in Provincia di Foggia, Comuni di Apricena e San Severo, capaci di ospitare ognuna 400 lavoratori, la terza foresteria in Provincia di Lecce, Comune di Nardò, in grado di dare accoglienza a 200 braccianti immigrati, realizzata nel mese di agosto 2017 e tuttora in funzione.
Inoltre nel mese di aprile 2018 la Regione Puglia ha contribuito alla realizzazione di una quarta foresteria nel comune di Turi per circa 150 lavoratori migranti stagionali impegnati nella campagna di raccolta cerasicola 2018.
Ciascuna foresteria è munita di moduli per l’alloggio (quattro posti letto per ogni modulo), per i servizi igienico-sanitari, per l’infermeria, per la cucina e per la mensa. All’interno delle tre foresterie sono previsti anche servizi di assistenza sanitaria e medicina preventiva, di orientamento socio-legale, nonché sportelli mobili in materia di avviamento e sicurezza sul lavoro.
Le Foresterie garantiscono l’accoglienza ai migranti stagionali disintermediando la loro collocazione lavorativa sottraendoli al racket del caporalato, consentendo di censirne continuamente la presenza sul territorio in maniera condivisa con le forze di polizia.
La realizzazione delle foresterie previste nel territorio di Foggia consentirebbe di dare un’accoglienza dignitosa a ulteriori 350 lavoratori immigrati, considerato che ad oggi circa 450 sono già ospitati presso le strutture oggetto di intervento.
Purtroppo alla data odierna, le attività di realizzazione delle foresterie di San Severo e Apricena sono ferme alla fase dei permessi e autorizzazioni presso le rispettive Amministrazioni.
Il blocco è legato alla difficoltà delle amministrazioni coinvolte di completare nei rispettivi consigli comunali i prescritti iter autorizzativi.
Lo stesso tipo di blocco riguarda le altre innumerevoli amministrazioni comunali che, nel corso degli ultimi mesi sono state interpellate per ospitare i moduli abitativi.
Convinto della bontà di un modello di accoglienza che coniuga dignità e controllo del territorio, segnalo la necessità di disporre di uno strumento normativo eccezionale, che acceleri i processi autorizzativi, consentendo alla Regione Puglia di dispiegare, peraltro su terreni di sua proprietà, una rete di foresterie idonee a gestire il fenomeno migratorio, superando l’indegno e disumano (oltre che pericoloso dal punto fai vista dell’ordine pubblico) ghetto di Rignano e gli altri assembramenti spontanei che, purtroppo, affliggono soprattutto la provincia di Foggia”.
L’assessore di Gioia, nel suo intervento in Prefettura ha detto: “Stiamo affrontando il grave fenomeno del caporalato mettendo a disposizione tutte le energie possibili della Regione, anche oltre le nostre competenze. Ci tengo anche ad evidenziare che la maggior parte delle aziende che operano nella nostra regione lo fanno nel rispetto delle leggi e dei lavoratori. I nostri sforzi dunque sono concentrati a contrastare i fenomeni del caporalato in difesa di un sistema regionale e nazionale che nel suo insieme è solido, onesto e rappresenta l’asse portante della nostra economia”.
Dopo gli incontri in Prefettura il presidente Emiliano si è recato al Policlinico Ospedali Riuniti di Foggia per far visita ai feriti del grave incidente e informarsi direttamente sulle loro condizioni di salute.
Si comunica che nella seduta odierna la Giunta regionale ha deciso di sostenere le spese dei funerali e il rimpatrio delle salme dei sedici lavoratori migranti vittime dei due gravi incidenti stradali nella provincia di Foggia.