EDITORIALE DELLA DOMENICA. SAN NICANDRO AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

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Difficile trovare le parole giuste per un editoriale che parli del “coronavirus” in quanto siamo di fronte ad una svolta epocale della nostra vita di tutti i giorni e che comporta soprattutto problemi sanitari oltre quelli catastrofici dell’economia globale. Allora meglio limitare il campo al localismo e farlo in maniera serena con la convinzione che tutto passa ma che niente si cancella.

San Nicandro sta vivendo questa fase storica adeguandosi alle raccomandazioni ministeriali e lo sta facendo con convinzione e senso di responsabilità anche nei confronti degli altri con tutti gli accorgimenti consigliati pur nell’intima consapevolezza di un senso di paura che è normale ci sia nelle occasioni più importanti della propria vita.

Si vede meno gente in giro, si fa la dovuta prevenzione igienica, anche gli esercizi commerciali si stanno adeguando alle regole imposte in un clima comunque di allerta generale comprensibile ma che trova il proprio limite della coscienza collettiva di tutti in quanto finalizzata alla certezza che questi piccoli sacrifici quotidiani avranno sicuramente l’efficacia di contenere rischi fino a farli scomparire totalmente.

I sannicandresi, come tutta la popolazione garganica, è abituata alla sofferenza come la sua storia insegna e sa che il sacrificio e la paura di oggi passeranno con i risultati positivi che pian piano arriveranno grazie alla scienza medica e a tutti gli operatori sanitari e del volontariato a cui bisogna dare merito è di cui dobbiamo essere orgogliosi.

Certamente ci vorrà del tempo per la normalità di cui eravamo abituati a vivere in quanto, oltre l’aspetto importantissimo sanitario, ci sarà quello, altrettanto importante, della economia che dovrà riconquistare a piccoli passi il suo ruolo soprattutto con l’aiuto degli organismi europei.

Bene ha fatto il Presidente della Repubblica a tranquillizzare gli italiani circa la sicura ripresa ma occorre ancora affidarsi alla scienza medica che era del tutto impreparata a questa eventualità cadutaci addosso all’improvviso. Come italiani siamo grati dei tanti riconoscimenti arrivati da ogni parte del mondo circa la conduzione di questa epidemia al punto che le misure da noi adottate e le ricerche mediche sono sui tavoli più importanti di tutti i governi che hanno a che fare con questa calamità.

Affidiamoci agli scienziati che indirizzano i politici nelle scelte e, pur nella consapevolezza di una situazione difficile da affrontare, di tutto quello che ora stiamo vivendo resterà un ricordo come è stata la “spagnola” e come è stata, più recentemente, “l’asiatica”.

Si spera anche che questo “coronavirus” faccia aprire le menti e i cuori della politica nelle scelte programmatiche circa le risorse da assegnare alla sanità, alla istruzione e alla ricerca continuamente penalizzate dai programmi dei partiti che pensano solo all’oggi ignorando che ci sarà sempre un domani a cui si dovranno dare risposte.

Il Direttore