Ora dovrebbe essere arrivato il momento di prendere in seria considerazione la costituzione della Consulta delle Associazioni con lo scopo di favorire le attività sociali, culturali e sportive, la valorizzazione dei beni ambientali, la conservazione delle tradizioni locali in uno spirito di crescente collaborazione tra ente pubblico e cittadini.
Con tale iniziativa l’amministrazione comunale riconosce l’importante ruolo che ricopre l’associazionismo locale creando un tavolo di lavoro permanente indistintamente con tutte le associazioni al fine di operare sinergicamente per lo sviluppo coordinato del territorio. Tale strumento di lavoro garantirebbe all’ente pubblico una programmazione annuale completa ed una previsione di spesa da poter inserire in bilancio e sulla quale preparare tutti gli eventi dell’anno, da quelli più importanti a tutti gli altri individuando, infine, quelli che storicamente si ripetono annualmente a quelli nuovi da porre eventualmente in essere.
Questo organismo ha un ulteriore vantaggio ed è quello di agevolare la conoscenza reciproca tra le stesse numerose Associazioni mediante la promozione di momenti di incontro o di confronto e lo scambio di collaborazione ed esperienza con progetti comuni.
La Consulta diventa un organo che si interfaccia direttamente con l’amministrazione comunale e predispone annualmente un programma generale delle attività delle singole associazioni in modo che si abbia un prospetto generale di tutti i possibili eventi annuali in modo che il comune possa predisporre anche un piano finanziario di sponsorizzazione per le manifestazioni.
In questo contesto associativo è possibile un dialogo comune anche tra associazioni affini, un calendario che si sviluppi per tutti i mesi dell’anno, un aiuto logistico di sussidiarietà da parte delle associazioni non direttamente coinvolte con gli eventi, ecc.
La Consulta diventa un organismo che non guarda il colore politico di turno ma guarda al futuro e alla crescita collettiva di tutto il territorio.
Forse ancora non ci si rende conto del forte potere contrattuale che possono avere le associazioni per il ruolo che svolgono. Si immagini, solo per un istante, che tutte le associazioni decidono di non fare nessuna attività. Cosa succederebbe? Un vuoto culturale assoluto. Proprio per questo il mondo associativo deve essere unito e presentarsi all’ente pubblico come un partner con cui dare un forte impulso alla quotidianità dei sannicandresi valorizzando il territorio con ogni forma di iniziativa. Ben vengano anche eventi spontanei non programmati ma il piano d’azione annuale del volontariato deve essere confezionato da tutti ed in cui tutti devono sentirsi coinvolti. Insomma non ci deve essere una associazione più importante di un’altra in quanto tutti concorrono ad un unico obiettivo che è quello di una comunità più forte, più unità e più consapevole in una dimensione futura che possa incidere anche sulla economia della nostra cittadina.
Il Direttore