EDITORIALE DELLA DOMENICA. COME NON PARLARE DEL CARNEVALE DI SAN NICANDRO?

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Questa settimana non si può non parlare del Carnevale 2020 che si conclude oggi con la “Quarantana”. Un evento che, ripreso da pochi anni, è diventato l’appuntamento più importante del mese di febbraio di ogni anno e che ha tutte le potenzialità per affermarsi come manifestazione non semplicemente locale, come lo è ora, ma di ambito provinciale e regionale almeno per alcune peculiarità che sono esclusivamente sannicandresi e che altri non hanno.

Belli, coinvolgenti e affollati di maschere i carri allegorici e belle le esibizioni dei ragazzi delle scuole, eventi che sono comuni ad altri paesi e città. San Nicandro si diversifica nella sua esibizione dei vestiti tradizionali che devono rappresentare, oltre agli eventi di cui sopra, il punto di forza della nostra festa insieme ad altri eventi a loro collegati, come la Quarantana, le sagre dei dolci locali e la enogastronomia legata alla tradizione.

Nel mercato turistico il vantaggio competitivo viene dato non da ciò che si trova dappertutto ma nella unicità di un’offerta che altri non possono fornire. E quale migliore offerta della Pacchiana e del Pastore inserita in un contesto di tradizione globale?

San Nicandro potrebbe avere porte spalancate ai visitatori proprio con una offerta nuova e irripetibile altrove. Il flusso turistico si dirige dove c’è un evento che ancora non si conosce. Bisogna cominciare, innanzitutto, a pubblicizzare già quanto fatto finora, poi predisporre brochure dell’evento appena terminato, contattare le agenzie turistiche per l’offerta del prodotto sannicandrese e recarsi urgentemente alla Regione Puglia per la richiesta di inserimento nei carnevali storici della Puglia ed ottenere il riconoscimento ministeriale dal Mibact al fine diffondere la conoscenza dei costumi tradizionali e dell’oreficeria ad essi collegata, quale patrimonio culturale testimone di un passato ricco di storia, usi e tradizioni

Però occorre che già da ora l’amministrazione comunale si faccia carico di una task force per tutti gli adempimenti necessari insieme alle associazioni che vogliono curare questo evento specifico. Il lavoro è lungo e occorre il coinvolgimento di chi crede in questa opera meritevole che potrebbe veramente fare di San Nicandro punto di riferimento specifico per un carnevale diverso. Bisogna però investire, anche dal punto di vista economico, nelle cose in cui si crede. Ebbene questo è il momento di una scelta: se continuare un evento unico nei ristretti confini locali oppure offrirlo alle masse. Sul Carnevale, ma anche sugli eventi che immediatamente lo precedono, ci si può costruire un gioiello turistico accattivante e un percorso di crescita culturale ed economico per la nostra cittadina.

Diceva Flaubert: Il meglio della vita lo si passa a dire “è troppo presto”, poi “è troppo tardi”.

(Foto: Giovanni Paganella)

Il Direttore