EDITORIALE DELLA DOMENICA. AI NASTRI DI PARTENZA LA CAMPAGNA ELETTORALE DI SAN NICANDRO

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E’ cominciata la liturgia preparatoria per le elezioni comunali di San Nicandro Garganico che, quasi certamente, si terranno agli inizi del mese di giugno. Primi incontri tra le forze in campo, prime indiscrezioni e primi nomi di poter spendere per la contrattazione finale. Si cominciano a fare riunioni on line ma poi non si presentano tutti, si tastano sull’opinione pubblica nomi e eventuali primarie su cui sembra che nessuno sia d’accordo. Insomma un gran movimento per studiare una strada possibile di strategia vincente.

Ma, come si sa e come ci assiste in questi giorni anche alla formazione del nuovo governo nazionale, si dice che prima bisogna parlare di programmi e poi l’individuazione del premier o del primo cittadino. Come dire che il miglior programma è quello che poi incide sui cittadini per vincere le elezioni. Nelle elezioni comunali, diversamente da quelle politiche, le cose non stanno affatto così in quanto i programmi vengono considerati documenti obbligatori da presentare per legge ma poi vengono lasciati nel cassetto impolverato di qualche scrivania.

Quello che più conta, invece, è la figura del primo cittadino che è sicuramente il fattore che più incide nella libera scelta dei sannicandresi. Per questo motivo la sua individuazione deve essere ponderata sotto tutti i punti di vista, cioè dalla sua preparazione in campo amministrativo, da un suo curriculum professionale lavorativo degno di rispetto, dalla sua attitudine alla mediazione, al suo tempo libero a disposizione per operare nel suo difficile ruolo di amministratore pubblico.

Si cominciano, quindi, a fare dei nomi. Qualche forza politica ha già il suo candidato e lo si sa da tempo ma occorre aspettare altre proposte della coalizione di appartenenza per affrontare di petto la questione al fine di trovare la soluzione condivisa su cui tutti devono convergere…anche nella deposizione della scheda elettorale nell’urna.

A  parte la moralizzazione delle liste da presentare da valere per tutti, si sa pure che potrebbero esserci delle candidature “forti” su cui far riflettere l’intera politica locale che, a seconda dai vari punti di vista, sarebbero considerate divisive o strategicamente vincenti.

Insomma la partita sta per iniziare con tutti che si cominciano a sedere al tavolo da gioco e, prima di dare le carte, si guardano tra loro per capire stati d’animo e occhiate furtive non sapendo quale sarà il giocatore che avrà l’asso nella manica per vincere la partita.

Il Direttore