CI SARA’ LA POSSIBILITA’ DI UNA CORRETTA VACCINAZIONE DI MASSA A SAN NICANDRO?

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La settimana scorsa Civico 93 ha invitato l’amministrazione comunale ad una riflessione sull’opportunità di mettere a disposizione spazi per la vaccinazione anti Covid-19. L’articolo ha suscitato molto interesse anche perché, una volta ultimata la fase di questi interventi a favore degli operatori sanitari e dei degenti nelle Rsa, sarà interessata la popolazione più anziana e, perciò, molte famiglie hanno chiesto delucidazioni e informazioni in merito.

Un organo di informazione non può decidere su scelte che sono a carico unicamente di enti proposti a tale scopo ma può solo esporre un problema comune a tutti i cittadini di cui solo l’ente pubblico può fornire la soluzione.

Intanto, si prende atto con estremo favore che il vaccino anti-Covid19 è realtà e, insieme ai comportamenti che tutti conoscono, rappresenta la barriera a questo devastante della pandemia. Occorre, pero, in tempi molto brevi, procedere ad un’efficace vaccinazione protettiva per il più ampio numero di soggetti.

Sembrerebbe tutto facile in quanto la procedura di vaccinazione è stata semplice perché ha interessato la popolazione delle strutture ospedaliere e delle case di riposo. Il problema si presenta ora con gli anziani che devono essere vaccinati basandosi sul criterio dell’età, quindi partendo da coloro che hanno più di 80 anni e via via andando a vaccinare le fasce di popolazione più giovani (prima coloro che hanno tra 75 e 80 anni, poi tra i 70 e i 75 anni e così via).

Si è quasi certi che anche i medici di medicina generale potranno essere impegnanti per la vaccinazione ma non tutti dispongono di spazi adeguati per questa importante misura di prevenzione.

In molte parti d’Italia anche la chiesa ha offerto locali per le vaccinazioni oltre ai comuni perché risulta impensabile che le unità mobili a disposizione dell’Asl possono assolvere appieno alla loro funzione.

Ecco, quindi, la buona politica di una cittadina che vuole contribuire a ridurre notevolmente i disagi che sicuramente avranno le persone che si sposteranno in altre sede per farsi vaccinare.

Può darsi pure che l’Asl potrà non essere d’accordo ad una iniziativa che favorisca i cittadini ma che risolve anche problemi logistici per l’Asl stessa, ma è questa una posizione che ogni amministrazione dovrebbe prendere per favorire la volontà di affrontare l’emergenza sanitaria in corsa.