AZIONI DI CONTRASTO ALL’ABBANDONO SCOLASTICO E AL DISAGIO SOCIALE

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Nella Legge di Bilancio regionale 2019, c’è un articolo finalizzato al contrasto del fenomeno di abbandono scolastico e della valorizzazione a pieno degli spazi e delle strutture disponibili nelle scuole, favorendone l’interazione con il territorio. Con il termine dispersione scolastica si rappresenta il sintomo di un disagio sociale connesso al contesto scolastico, culturale, economico, familiare, che spesso presenta condizioni di rischio, emarginazione e devianza. La dispersione scolastica non ha ripercussioni immediate solo sul percorso formativo dello studente ma influenza anche l’evoluzione delle condizioni di vita future.

Per questa ragione, non può essere sufficiente attendere che il fenomeno si manifesti e tentare solo allora di recuperare situazioni compromesse, ma occorrerebbe intervenire in via prioritaria già nella scuola primaria e secondarie di primo grado per individuare i sintomi delle situazioni di rischio e lavorare affinché non si traducano in vera e propria dispersione scolastica.

In questo caso la Regione assegna un contributo straordinario agli istituti scolastici secondari di secondo grado per progetti di carattere culturale e sociale, da svolgersi nelle ore extracurricolari in collaborazione con le associazioni studentesche. Le risorse messe a disposizione sono pari a 200.000 euro. I progetti, presentati dalle Istituzioni Scolastiche, devono essere finalizzati al pieno utilizzo degli spazi scolastici, o di parte di essi, mediante lo svolgimento di attività aggiuntive da svolgersi in orario extracurriculare.

La durata di ciascun progetto non potrà essere inferiore ad 1 anno scolastico e superiore a 2 anni scolastici. Ad ogni progetto potrà essere assegnato un contributo straordinario a fondo perduto di max euro 10.000. La durata biennale del progetto consentirà di svolgere attività strutturate ed incisive, presupposto fondamentale per la buona riuscita dell’intervento. La possibilità di essere presenti nella stessa scuola e nelle stesse classi per almeno due anni consentirà di produrre un reale impatto nelle scelte quotidiane dei ragazzi coinvolti. I progetti dovranno avere come protagonista la popolazione studentesca, e potranno essere realizzati anche attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati esterni per l’esercizio di attività laboratoriali integrate con competenze, culture ed esperienze terze rispetto alla scuola.