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AREA SIC TORRE MILETO, ESERCIZIO DI PESCA SPORTIVA E DIVIETO ASSOLUTO?

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AREA SIC TORRE MILETO, ESERCIZIO DI PESCA SPORTIVA E DIVIETO ASSOLUTO?

Con l’estate ormai alle porte si torna a parlare dell’area SIC di Torre Mileto come Sito di Importanza Comunitaria. Come già pubblicato in altri articoli, sono emerse significative presenze di habitat in aree marine dell’Adriatico, tra le quali l’habitat relativo al nostro territorio con la relativa istituzione di un nuovo SIC marino nell’area di Torre Mileto, tra i territori comunali di San Nicandro Garganico e Cagnano Varano, ai fini della tutela di una biocostruzione a Sabellaria spinulosa, che per sua estensione e complessità può essere assimilata ad una “scogliera”.

I risultati effettuati dall’Università Aldo Moro di Bari, Dipartimenti di Biologia e di Scienze della Terra e Geoambientali, hanno evidenziato un buono stato di conservazione della biocostruzione, hanno consentito di riconoscere definitivamente in questa associazione di Sabellaria spinulosa almeno 4 caratteri tipici di un SIC (originalità del ritrovamento, specificità del ritrovamento, dipendenza e rappresentatività) e hanno confermato l’eccezionalità del ritrovamento dell’habitat in Puglia; le biocostruzioni edificate da S. spinulosa lungo le coste prospicienti Torre Mileto sono quelle che hanno mostrato il massimo sviluppo e la massima estensione. In tale località, la Sabellaria si estende dalla linea di costa fino a circa 40 m al largo e si sviluppa nel piano infralitorale superiore, a quote batimetriche comprese fra la superficie e 5 m circa di profondità.

L’individuazione del SIC denominato “Torre Mileto” ha come obiettivo prioritario la tutela dell’area occupata oggi dalle più rappresentative biocostruzioni a Sabellaria spinulosa nel Mediterraneo fermo restando il “divieto di esercizio della pesca in mare, anche di tipo sportivo e ricreativo”.

L’individuazione del SIC sembra non essere stata accettata favorevolmente da molti in quanto tale area frena qualsiasi tipo di attività ittica senza portare nessun utile ai sannicandresi e nessun tipo di sviluppo. Non si può fare pratica di pesca sportiva e poi si consentono gli impianti di mitilicoltura.

Insomma molti sannicandresi non sanno che fare, se continuare la pesca sportiva o meno in quanto, almeno finora, l’amministrazione comunale non ha provveduto ad una regolamentazione del sito.

Si può fare unicamente un discorso normativo che potrebbe essere il seguente. Le regioni individuano i siti in cui si trovano tali tipi di habitat dandone comunicazione al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio ai fini della formulazione alla Commissione europea, da parte dello stesso Ministero, dell’elenco dei proposti siti di importanza comunitaria (pSic) per la costituzione della rete ecologica europea coerente di zone speciali di conservazione denominata “Natura 2000””.

Poiché non ci risulta che a tutt’oggi ci siano stati tutti questi passaggi amministrativi si presume che, almeno per quest’anno nulla sia diverso dalla passata stagione estiva e che, quindi, nessun divieto ci possa essere.

Sarebbe opportuno che l’amministrazione comunale faccia il punto sulla situazione di quell’area “ad oggi” anche in considerazione che a maggio 2018 sono stati convocate, presso gli uffici regionali di Bari, le amministrazioni di San Nicandro Garganico, Cagnano Varano, il Parco Nazionale del Gargano e i Dipartimenti di Biologia e di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università Aldo Moro di Bari, cioè i principali attori coinvolti dalla proposta del nuovo SIC al fine di condividere le aree individuate e i dati scientifici a supporto di tale proposta.

Prima che “esploda” l’estate, meglio fornire notizie utili.