ANGIOLA E RUSSO (CAMBIA), ABBANDONO DEI RIFIUTI NELLE CAMPAGNE DEL FOGGIANO, IL COMUNE SBAGLIA E LATITA

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“Vogliamo prima di tutto fare un plauso ai tanti soggetti, tra associazioni, organizzazioni, enti e parrocchie che hanno promosso il convegno di ieri a Palazzo Dogana a Foggia, dal titolo ‘L’abbandono illecito dei rifiuti nelle campagne del foggiano. La Capitanata è la nuova terra dei fuochi?’. Si respirava un’aria di sano e genuino attivismo che tuttavia mai può ottenere una idonea cassa di risonanza se la politica latita e ieri la grande assente era proprio la politica. Dei tanti politici invitati, ne eravamo presenti in pochissimi, di Foggia ne eravamo presenti due e mezzo perché uno ad un certo punto se ne è andato. Non pervenuti i rappresentanti dell’Amministrazione comunale benché invitati. Disinteresse, trascuratezza, incompetenza o senso di impotenza. In tutti i casi non va bene, la politica non può abdicare al suo compito, stiamo parlando dello sversamento illecito di rifiuti industriali nelle nostre campagne, della vita nostra e dei nostri figli, dell’aria che respiriamo e del cibo che mangiamo. A taluni politici non glielo ha consigliato il medico di mettersi in politica”. Così esordiscono Nunzio Angiola, segretario provinciale del Movimento politico Cambia e Carlo Russo, dirigente dello stesso Movimento e presidente dell’Associazione Foggia 5.0.

“interessante – proseguono i due esponenti di Cambia – la requisitoria contro chi gestisce sia a livello amministrativo sia politico l’Ufficio Ambiente del Comune di Foggia; interessante il riferimento ai 4 procedimenti attivati nel biennio 2023-2024 su 56 denunce presentate dai cittadini; interessante il riferimento ad una comunicazione carente, se non contraddittoria. Sembra che il ragionamento sia del tipo: ‘ Io adotto un provvedimento amministrativo, poi se un TAR mi dice che ho sbagliato vorrà dire che cambierò idea’, ma non è così che deve funzionare un Comune!”.

“Ma veniamo alle nostre principali proposte. Visto che in provincia non abbiamo alcuna possibilità di ottenere rinforzi veri e reali di forze di polizia e delle forze armate, basti pensare che mancano da mesi e mesi almeno 150 poliziotti, risorse fresche e aggiuntive rispetto a quelli andati in pensione, la svolta nel presidio delle campagne può venire solo dalla tecnologia e segnatamente dall’uso dei droni. Il drone ha un’autonomia di volo di 50 minuti, con un raggio d’azione di 7km, pari ad un’area di intervento potenziale di 15000 ha. Una ventina di droni, considerate le zone dove non si può volare, possono coprire (come raggio d’azione) il 50/60% circa del territorio della provincia di Foggia, al costo accessibilissimo di meno di 10€ ad ettaro all’anno. Allora, se non si vuole fare un intervento massivo mappando tutta la provincia, si proceda per step successivi, monitorando in modo casuale almeno alcune aree della provincia. Stanziando ad esempio la modica somma di 150.000 euro per iniziare e procedendo in modo random, si potranno monitorare 15.000 ettari al giorno e il drone non si saprà mai dove controllerà e quindi per il criminale diventerà difficile sapere se arriverà o meno (apprendendo dai cartelli esposti che l’area è controllata da droni). Dovendo agire velocemente, perché questi criminali che abbandonano i rifiuti sanno di poter essere scoperti, sverseranno poco e niente e l’obiettivo sarà raggiunto, si creerà quella deterrenza di cui abbiamo forte bisogno. Competenza e pragmatismo le nostre stelle polari”, chiosano infine i due esponenti di Cambia, Angiola e Russo.