Un tempo si chiamavano “Alternanza Scuola Lavoro”. Oggi “Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento” (PCTO). Questi percorsi sono obbligatori per tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori, rappresentano un requisito d’ammissione alla maturità 2025 e sono oggetto di esame orale.
Immediata, per tali percorsi, è stata la disponibilità del Comune di Apricena, guidato per la quarta volta (la terza consecutiva) dal Sindaco Antonio Potenza. «I tre quarti del nostro programma amministrativo – dichiara – sono sostanzialmente dedicati ai giovani, che rappresentano il nostro futuro. Tutto ciò che è nelle nostre corde fare, faremo. E non pensiamo solo ai nostri ragazzi ma a tutta la gioventù di Capitanata, che ad Apricena troverà le porte spalancate per ogni iniziativa utile alla propria formazione. Lasciatemelo dire, Apricena è Young».
Young è anche la sua «delegata alla cultura». Si chiama Sefora Palma ed ha appena ventisei anni. In queste settimane è al lavoro, con il format di idee innovative “Tu Conti di Più”, per l’introduzione ad Apricena del “Bilancio Partecipativo” (nessun comune della provincia di Foggia attualmente possiede questo avanzato strumento di “democrazia diretta”), grazie al quale i residenti – dai sedici anni in su – potranno proporre e votare idee progettuali per la città.
Entrambi non sono rimasti sordi alla richiesta di collaborazione di Filomena Mezzanotte, dirigente scolastica del liceo statale “Enrico Pestalozzi” di San Severo.
E così, dal 25 novembre al 2 dicembre, le classi terza, quarta e quinta dei corsi in “architettura, plastico-pittorico-scultura, scenografia” (in totale, 50 studenti) del liceo artistico di San Severo svolgeranno ad Apricena (seconda capitale italiana del marmo e della pietra) gli obbligatori “PCTO”.
«Entusiasmante, anche per noi docenti, è stata la visita degli stabilimenti e delle cave della Stilmarmo. Un’esperienza unica. Il “percorso” si è da subito distinto per accoglienza e professionalità, anche grazie allo spiccato contributo di Alfonso Masselli, che si è interessato in prima persona del nostro benessere e di guidarci lungo un cammino di grande spessore tecnico-culturale, che solo certe figure, autenticamente impegnate nella direzione aziendale in un’ottica “sociale”, riescono a trasmettere chiaramente. Le tematiche affrontate sono oscillate tra tecnologia, produzione industriale, managerialità, ricerca e sviluppo, tutte “ordinate” in uno scenario di radicamento territoriale reale e sincero, bello come le cave da loro gestite, uniche nel loro genere grazie all’attenta valorizzazione della location» evidenzia Angelo Checchia, docente di discipline plastiche e scultoree.
Ad aver accompagnato gli studenti del “Pestalozzi”, c’erano anche le docenti Enza Amoruso, Daniela D’Apote e Concetta Marzocco.
Quest’ultima, docente di scienze, ha sottolineato: «Oltre ad aver visto i metodi di lavorazione e le cave di Apricena, che sono uno spettacolo della natura, i ragazzi hanno visitato una delle più importanti aziende al mondo nel settore dell’estrazione e della lavorazione delle pietre naturali, ma soprattutto hanno imparato come la cultura del lavoro, fatta di sacrifici e rinunce, portino a grandi risultati».
La Stilmarmo, da sempre vicina al mondo della scuola e dell’università (è notizia delle scorse settimane che, insieme all’Unione Europea e al Ministero dell’Università e della Ricerca, finanzierà una borsa triennale di dottorato di ricerca al Politecnico di Bari), si dichiara soddisfatta dell’iniziativa.
«Il lavoro è un luogo educativo, una sorgente culturale, perché il pensiero si forma nel rapporto con la realtà, molto spesso assai diversa da come la si immagina. Fare alternanza significa, quindi, lavorare insieme alle scuole sulle competenze dei ragazzi per formare il “capitale umano” del futuro e riduce il “mismatch” tra domanda di lavoro e offerta formativa, creando relazioni stabili tra scuola e impresa. In questo modo, le aziende potranno trovare più facilmente le figure professionali di cui hanno bisogno e che, invece, spesso fanno fatica a reperire. Figure professionali giuste e meglio preparate: uno studente, che ha già fatto un percorso di alternanza, in futuro saprà meglio inserirsi in un contesto aziendale, avendo già sviluppato quelle competenze, specie trasversali, che facilitano un più rapido adattamento all’ambiente lavorativo. Insomma, con i ragazzi non è mai tempo perso» conclude Alfonso Masselli, responsabile delle relazioni esterne del gruppo industriale Stilmarmo.