25 NOVEMBRE 2020: NON SIA UNA SEMPLICE RICORRENZA

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Voluta dalle Nazioni Unite, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne non deve essere una semplice ricorrenza.  Sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne deve invece essere un impegno quotidiano, di civiltà e di umanità. Come indicato dall’ONU, il 25 novembre, poi, deve dare inizio ai “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani, stabilita al 10 dicembre di ogni anno.

La violenza contro le donne è, infatti, una delle più esecrabili forme di violazione dei diritti umani: atti che provocano danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, come anche il minacciare tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà delle donne, nella vita pubblica o in quella privata, costituiscono dei “meccanismi sociali cruciali” di dominio e discriminazione, manifestazioni delle “relazioni di potere storicamente ineguali” fra i sessi, che non possono essere più accettati o tollerati.

Ma quali i rimedi?  “L’educazione alla gentilezza è fondamentale. Introdurre corsi di educazione alla gentilezza sin dalle prime classi, potrebbe porre un argine ai modelli sbagliati di uomini che non conoscono altro che la violenza come modalità di approccio verso l’altro. Modelli che imperversano sulle nostre strade, nei nostri quartieri e che i social amplificano. E il lavoro. L’indipendenza economica delle donne è fondamentale per garantire loro una via d’uscita, è garanzia di libertà di scegliere. Più donne nei ruoli pubblici che possano essere d’ispirazione per tutte. Più donne solidali tra loro pronte ad aiutarsi e a fare lobby. E pene severe, severissime per chi si macchia del crimine più brutto del mondo: colpire chi ti dona la vita”. Così si esprime l’avv. Patrizia Lusi, Presidente dell’ASP Zaccagnino, nel sottolineare quali possono essere le direzioni da seguire per combattere tali fenomeni. Senza dimenticare che dalla violenza sulle donne derivano molto frequentemente le fragilità e le condizioni di pesante disagio per i minori, vittime anch’essi ma inconsapevoli, di questi gesti di disumana barbarie.

L’ASP Zaccagnino è attrice determinata in questa lotta, con i suoi interventi a favore dei bambini in condizioni di vulnerabilità e di fragilità, a partire dalla Comunità “don Tonino Bello” che, tra i suoi ospiti, accoglie proprio minori che purtroppo hanno vissuto esperienze tragiche di violenze familiari contro le donne e spesso anche contro loro stessi.

Viva le donne e viva gli uomini, dunque, può essere l’incitamento a superare gli ostacoli che ancora si frappongono alla pari dignità, alle pari opportunità, in una parola a quell’uguaglianza dei sessi che la nostra Carta Costituzionale ha inscritto tra i principi fondamentali della Repubblica Italiana e che è incisa a chiare lettere nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.