TURISMO A SAN NICANDRO: FRAZIONE DI TORRE MILETO

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In molti siti di viaggio e di opinion leaders del turismo citano anche San Nicandro come meta da visitare. Lo fa anche il Parco del Gargano sul suo sito che mette in evidenza per tutti i comuni del parco i beni tutto ciò che può essere oggetto di turismo. Solo la Regione Puglia non è molto presente nella pubblicizzazione della nostra cittadina. Allora che fare? Quello che fanno altri comuni e cioè una programmazione a livello culturale e turistico per tutto il territorio di San Nicandro. Un’operazione che interessa un ampio ventaglio di operatori del commercio, dell’artigianato, dell’edilizia, dell’agricoltura ed altro ancora. Può sembrare un percorso lungo ma, se ci si crede e con una progettualità valida, nel giro di un triennio molte cose possono essere realizzate con una ricaduta economica importante per la nostra cittadina.

Solo per un dovere di informazione, continuiamo oggi a presentare una serie di pezzi del nostro patrimonio che possono essere artefici di uno sviluppo turistico tutt’altro che marginale.

Frazione di Torre Mileto

Il borgo di Torre Mileto è situata al confine tra il territorio comunale di Lesina e quello di Sannicandro Garganico. Per tale motivo esso è rappresentato sotto il profilo amministrativo da due distinte frazioni. Esso dista circa 24 chilometri dal centro urbano di Lesina, e circa 9 chilometri da quello di Sannicandro Garganico.
Il borgo è situato in ambito costiero a ridosso del limite occidentale della laguna di Lesina. Gli abitanti residenti tutto l’anno sono piuttosto pochi, ma d’estate la popolazione della frazione cresce notevolmente per la presenza di turisti e villeggianti.

Il toponimo, si identifica con la presenza dell’omonima torre costiera di avvistamento e difesa, probabilmente una delle più grandi ed antiche della costa adriatica. La località rappresenta anche il punto della terraferma più vicino alle Isole Tremiti per la distanza di sole 11 miglia. La frazione si situa in un’area abitata sin dalle epoche più remote come testimoniano le aree archeologiche con insediamenti che vanno dal Neolitico al Medioevo.

Al largo i fondali marini ospitano il relitto di una marsiliana, la Poma Santa Maria, affondata in circostanze misteriose nel 1607. Dal relitto sono stati recuperati nel 1975, dalla Soprintendenza Archeologica della Puglia, tre cannoni conservati all’interno della torre.

Notevole è anche l’interesse naturalistico, per la presenza di formazioni di macchia mediterranea nella quale spicca la presenza di esemplari monumentali di olivastro con portamento a bandiera.

La frazione ospita presso la torre uno dei centri visita del Parco Nazionale del Gargano.