TORRE MILETO E SCHIAPPARO, MONITORAGGIO ACQUE DI BALNEAZIONE 2019

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Come ogni anno, l’Arpa Puglia, come stabilito dalla Direttive europea sulla acque di balneazione, ha monitorato nel mese di aprile appena passato le acque delle coste pugliesi con la determinazione di due parametri microbiologici: Escherichia coli e Enterococchi intestinali. Nel monitoraggio sono riportati la data di monitoraggio, i punti di campionamento e i risultati con indicazioni di eventuali superamenti rispetto ai limiti di legge (200 UFC – Unità Formanti Colonie – per gli Enterococchi intestinali e 500 UFC per Escherichia coli). Questi i punti di campionamento che più ci interessano.

Per il comune di Lesina: LIDO LA SIRENA, CANALE PUNTA PIETRE NERE (30 MT SINISTRA), CANALE PUNTA PIETRE NERE (30 MT DESTRA), LIDO SABBIA D’ORO, TORRE SCAMPAMORTE, FOCE SCHIAPPARO 30 MT SN, PENNACCHIO, SPEDALE, ZAPPINO, GRAVAGLIONE, S. ANDREA, CANTO, FOCE SCHIAPPARO 30 MT.

Per Torre Mileto (San Nicandro): BAR RISTORANTE IL GIGANTE, HOTEL PERTOSA, S. PLACIDO, LA TORRE, OMBRELLO, TRA TORRE MILETO E TORRE CALA ROSSA, CALA ROSSA.

In nessuno dei punti di campionamento sono stati superati i limiti previsti dalla legge. Come dire, è possibile la balneazione. Il monitoraggio delle acque di balneazione ha lo scopo di garantire la sicurezza del cittadino bagnante. La normativa presta particolare attenzione alla concentrazione di Escherichia coli, una delle principali specie di batteri coliformi che vivono, in simbiosi, nella parte inferiore dell’intestino dell’uomo e degli altri animali a sangue caldo, uccelli e mammiferi. Questi microbi sono necessari all’ospite per il corretto processo digestivo e perché rilasciano vitamine, soprattutto del gruppo B. Ci sono situazioni in cui ceppi mutati di Escherichia coli possono provocare malattie nell’uomo e negli animali ma per fortuna ciò è molto raro; normalmente, infatti, l’Escherichia coli è innocua per l’uomo. A questo punto, però, in molti potranno domandarsi: “Perché mai spendere tempo ed energia per scoprirne e quantificarne la presenza nelle acque di balneazione?”. La ricerca di questi batteri è effettuata essenzialmente perché la loro presenza segnala condizioni di fecalizzazione. Più è alto il contenuto in Escherichia Coli e in enterococchi fecali e più è probabile che vi siano germi patogeni. Se dovessimo ricercare nelle acque tutti i possibili patogeni in grado di provocare infezioni, dovremmo però impiegare un nutrito stuolo di tecnici, attrezzature sofisticate e costose, e tanto (troppo) tempo prima di poter disporre di risultati. Con l’analisi dei soli “comuni” batteri fecali, invece, misuriamo indirettamente e con maggiore speditezza il rischio sanitario che, se risulta consistente, fa scattare il divieto di balneazione.

Da quanto sinora detto, si comprende che la normativa che disciplina la materia della balneazione delle acque è di tipo squisitamente sanitario piuttosto che ambientale. Ne deriva che quando sulla base delle analisi condotte per la balneazione riscontriamo dati positivi relativi a un’area di mare, di lago o a un tratto di fiume, non è comunque corretto dire che il mare, il lago o il fiume “stanno bene”, che “sono puliti” (si potrebbe pensare, addirittura, “puliti da qualsiasi inquinante”, come lascerebbe intendere l’assegnazione delle cosiddette “bandiere blu”): questi giudizi positivi consentono semplicemente di affermare che lì è igienicamente sicuro fare il bagno.