SAN NICANDRO, CELEBRATA LA GIORNATA MONDIALE DELLA CONSAPEVOLEZZA DELL’AUTISMO

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Ieri, presso la Sala Consiliare del Comune di San Nicandro, si è svolto il convegno sull’Autismo dal titolo: “… perché sei un essere speciale, ed io avrò cura di te!” organizzata dalla Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus dei Frati Minori Cappuccini della Provincia Religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio.

Dopo i saluti del sindaco Costantino Ciavarella, del vice sindaco Alessandro Calello, del consigliere comunale Lorena Di Salvia, di fr Francesco Colacelli OFM, Presidente della Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus, di Rosanna Solimando medico neurologo, di Maria Pia Calabrese Vice presidente del Lions Club San Nicandro, di Lello Ciavarella Presidente della Pro Loco ci sono state le relazioni dei Luigi Ciani neuoropsichiatra-Criminologo clinico-Neuropsichiatra infantile, la psicologa Costantina Squeo esperta nella diagnosi dell’autismo certificata ADOS e in tecniche cognitivo-comportamentali, il Coordinatore dell’ambulatorio, Matteo Montemitro, TNPEE ed esperto in tecniche cognitivo-comportamentali e le Logopediste Paola Calignano e Angela Rita Pertosa, anch’esse particolarmente esperte in tecniche cognitivo-comportamentali, Gianna Maria Moscato pediatria in San Nicandro, Serena Filoni, Direttore Sanitario de Gli Angeli di Padre Pio, centro di eccellenza della Fondazione, De Santis Grazia Pia, TNPEE esperta in robotica dell’età evolutiva. Molto applaudito l’intervento dell’insegnante Rosanna Vitale che ha puntualizzato la diversità come segno valore. Ha chiuso il convegno l’assessore al comune Maria Montemitro. Ha moderato il convegno Stefano Campanella direttore Padre Pio TV.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di San Nicandro, dall’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia, dall’Ordine TSRM-PSTRP di cui fanno parte anche gli Albi delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione con la partecipazione dall’AGAPE (Associazione Genitori e Amici Piccoli Emopatici) di San Giovanni Rotondo, l’Associazione Pro Loco San Nicandro, l’Associazione “Oro tra le mani”, l’Unitalsi sezione di San Severo, il Lions Club “Enzo Manduzio” e l’associazione “Noi come voi.

La Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus dei Frati Minori Cappuccini della Provincia Religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio, in occasione della giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo 2019, ha programmato alcune iniziative su tutto il territorio della provincia di Foggia tra cui quello di San Nicandro Garganico.

Tutti gli interventi sono stati, ognuno per il loro segmento, importanti per il tantissimo pubblico presente che ha avuto modo di capire questa sindrome autistica la cui diagnosi si può fare unicamente attraverso dati di tipo clinico che si basano sull’osservazione del comportamento del bambino. Posta l’attenzione sui parametri da considerare per una prima diagnosi del problema: lo sguardo sfuggente, la ripetitività dell’attività e del gioco e l’assenza del linguaggio verbale o un suo ritardo. Utilissimo l’intervento del pediatra che indirizzerà il bambino verso gli specialisti del settore, cioè neuropsichiatri e psicologi.

Francesco Colacelli, nel suo intervento di saluto ha fatto riferimento a Papa Francesco. Si vuole riportare un articolo di “Radio vaticana” di Alessandro De Carolis e riguarda l’appello del Papa alle istituzioni e al governo affermando che l’autismo è uno “stigma” sociale che condanna le famiglie ed un isolamento che va spoezzato.

“L’autismo è uno “stigma” sociale, che condanna molte famiglie a un isolamento che va spezzato. È l’appello che Papa Francesco ha rivolto a “istituzioni e governi” nell’accogliere in Aula Paolo VI diverse centinaia di persone, in maggioranza bambini, affette da questa patologia. L’udienza ha concluso la 29.ma Conferenza internazionale promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari. Lo chiamano “spettro” il complesso di disturbi che patisce chi è affetto dall’autismo. Ma spettro è anche quello che si agita in centinaia di migliaia di genitori che sopportano una pena infinita e normalmente invisibile. Spettro sono le famiglie fantasma che vivono l’autismo della solidarietà, troppo sole nell’accudire i propri figli, prigionieri di un labirinto che spegne la luce di occhi che dovrebbero brillare e rende sordo il tatto del cuore, quello che un bimbo usa per parlare quando ancora non sa parlare con mamma e papà. Papa Francesco usa quel tatto, il suo più naturale e intimo davanti a chi soffre, all’inizio e alla fine della sua presenza in Aula Paolo VI, cercando in mezzo alla falange di braccia protese verso di lui soprattutto le mani più piccole, le teste più piccole, anche non reagiscono alle sue carezze che invece sciolgono lacrime più grandi di chi è a fianco di questi piccoli. Ma ci sono anche volti sui quali la malattia ha scritto una storia di anni e per questo universo di fragili combattenti il Papa diventa una voce forte che infonde coraggio, quella di un padre che può farsi ascoltare, come dice, da “governi e istituzioni”: “È necessario l’impegno di tutti per promuovere l’accoglienza, l’incontro, la solidarietà, in una concreta opera di sostegno e di rinnovata promozione della speranza, contribuendo in tale modo a rompere l’isolamento e, in molti casi, anche lo stigma che gravano sulle persone affette da disturbi dello spettro autistico, come spesso anche sulle loro famiglie”.

È uno spettro l’autismo, Papa Francesco lo chiama “una croce”. Perché l’autismo ancora oggi è una patologia, riconosce, “che molte volte stenta non solo ad essere diagnosticata, ma – soprattutto per le famiglie – ad essere accolta senza vergogna o ripiegamenti nella solitudine”. Dunque, l’appello di Papa Francesco è una chiamata alla prossimità soprattutto per le comunità cristiane. Chi fa i conti con lo spettro dell’autismo ha bisogno di trovare, afferma, “un accompagnamento non anonimo e impersonale”: “Nell’assistenza alle persone affette dai disturbi dello spettro autistico è auspicabile quindi creare, sul territorio, una rete di sostegno e di servizi, completa ed accessibile, che coinvolga, oltre ai genitori, anche i nonni, gli amici, i terapeuti, gli educatori e gli operatori pastorali. Queste figure possono aiutare le famiglie a superare la sensazione, che a volte può sorgere, di inadeguatezza, di inefficacia e di frustrazione”. Prima di tornare a comunicare con il sorriso e le carezze, Papa Francesco ringrazia gruppi parrocchiali e Associazioni che vivono ogni giorno ciò che dichiarano con le magliette che in tanti indossano in Aula Paolo VI: “Io amo il bambino autistico”. E incoraggia il lavoro degli studiosi e dei ricercatori, “affinché – dice – si scoprano al più presto terapie e strumenti di sostegno e di aiuto per curare e, soprattutto, per prevenire l’insorgere di questi disturbi”.