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A PROPOSITO DEI BANDI PER FINANZIAMENTI PUBBLICI ECCO LA RISPOSTA DEL SINDACO

Caro Direttore, a volte chi scrive sul vostro Blog fa vedere il bicchiere di acqua sempre a metà. Questo succede, volutamente, quando l’obiettivo è quello di denigrare. Questo ha fatto il PD cittadino, ponendosi non in modo costruttivo con l’ultimo comunicato, a loro modo di dire, in merito alla non presenza del comune di San Nicandro G. al bando regionale per i finanziamenti per impianti sportivi.

A dire il vero questa amministrazione ha partecipato a tutti i bandi, regionali e non solo, non trascurandone alcuno.  Infatti per l’avviso pubblico in questione “finanziamento d’interventi per il potenziamento del patrimonio sportivo delle amministrazioni comunali”, nello scorrere la graduatoria pubblicata il 13 luglio, come dal cilindro di un mago, vi è anche il comune di San Nicandro Garganico, all’allegato b di cui fanno parte i comuni le cui le proposte progettuali sono state dichiarate ammissibili al finanziamento ma non finanziabili per esaurimento fondi.

Questo basta a testimoniare che l’Amministrazione ha presentato il progetto in questione per un possibile finanziamento, con l’auspicio che la regione Puglia elargisca ulteriori finanziamenti per l’impiantistica sportiva regionale, in modo da permettere al nostro progetto, regolarmente presentato, di essere realizzato.

Al PD però chiedo ora, per quale motivo il progetto per la ristrutturazione della viabilità della strada che porta al Bosco SpinaPulci, che con delibera di Giunta Regionale era stato finanziato, oggi non lo è più? Eppure, partecipando al bando regionale era stato presentato regolare progetto!

Con questo non voglio fare ulteriore polemica, non serve.

Auguro a tutti di agire sempre nello spirito di collaborazione, solo in questo modo ci rendiamo grandi e degni rappresentare lo sviluppo del nostro territorio massacrato da lungo tempo.

N.B. Ieri la giunta ha dato atto di indirizzo al dirigente per partecipare ad un bando (700.000 euro ) che permetterà la realizzazione di parte  del nostro campo sportivo in modo tale da renderlo degno ad ospitare le associazioni sportive che ben ci rappresentano sull’intero territorio di capitanata.

Il Sindaco

Costantino Ciavarella

PIATTAFORMA ROUSSEAU: IN PUGLIA IL M5S IN COALIZIONE CON LA LISTA CIVICA “PUGLIA FUTURA”

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Il Movimento 5 Stelle alle prossime regionali in Puglia si presenterà in coalizione con una lista civica. È questo il risultato della votazione che si è conclusa poche ore fa sulla piattaforma Rousseau. Sono state espresse complessivamente 1.505 preferenze, di cui 1179 SÌ (78.3 %) e 326 NO (21.7 %).

“Sono felice – dichiara la consigliere regionale del M5S e candidata presidente alla Regione Puglia Antonella Laricchia – che i nostri attivisti abbiano detto sì alla mia proposta di correre con una lista civica per la cui composizione stiamo lavorando da tempo e abbiamo coinvolto tutti: portavoce comunali, parlamentari, europarlamentari, sindaci e consiglieri regionali, chiedendo a tutti di condividere quei contatti preziosi che spesso hanno arricchito le nostre proposte politiche nelle istituzioni. La lista si chiamerà Puglia Futura e tutti i candidati, così come quelli della lista del MoVimento 5 Stelle, dovranno firmare il programma elettorale che presenteremo a breve e che abbiamo realmente scritto con i pugliesi in un anno di lavoro.

Un impegno solenne a fare le cose insieme, a superare le differenze di carattere, di modi di porsi, quando si condividono i principi di base e cioè la visione della Puglia e la strategia per realizzarla. Abbiamo aperto anche alla possibilità di autocandidature che stanno continuando ad arrivare all’indirizzo listeciviche@antonellalaricchiapresidente.it.

C’è grande entusiasmo del mondo agricolo, delle imprese, del sociale e dello sport. Chiamiamo persone con la fedina penale pulita, sconosciuti alle Procure per fatti contro la pubblica amministrazione, che siano dei punti di riferimento importanti nei loro ambiti, in cui hanno raccolto esperienze e si sono dedicati con amore e spirito di servizio agli altri. Chiediamo loro di raccontarci chi sono e cosa fanno in una lettera di presentazione. La selezione sarà serena, condivisa e nell’esclusivo interesse del potenziamento della squadra. Nessuna alleanza con i partiti ma solo con i cittadini che vogliono dare il loro contributo per cambiare la nostra regione”.

PUGLIA, LA PRIMA DESTINAZIONE SCELTA DAI TURISTI ITALIANI

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Nonostante il contesto nuovo e difficile che il turismo nazionale sta vivendo, la Puglia risulta essere la prima destinazione scelta dai turisti italiani, verso la quale è orientato il 16% degli intervistati e il 21% di coloro che intendono viaggiare in Italia o non ha ancora deciso di farlo. Seguono Sicilia (16%) e Toscana (14%). Ma la regione è ritenuta più sicura per il contagio da Covid anche rispetto a destinazioni del Mediterraneo quali Spagna, Croazia, Montenegro, Grecia, Albania, Turchia, Portogallo, Tunisia ed Egitto. E’ quanto emerge dall’analisi dei dati raccolti da SWG per conto di Pugliapromozione attraverso un’indagine demoscopica per comprendere i nuovi comportamenti di consumo turistico, realizzata tra il 29 giugno e il 6 luglio 2020, su un campione di 1.050 maggiorenni residenti in Italia.

Seguendo il trend nazionale, i turisti intenzionati a recarsi in Puglia propendono soprattutto per vacanze stanziali in cerca di tranquillità, natura e relax, mentre emerge meno voglia di movida e viaggi itineranti al confronto con gli anni precedenti. Le destinazioni balneari sono quindi le più gettonate, in particolare Salento e Gargano.  Il 56% dice che farà in Puglia una vacanza scegliendo un luogo stabile e facendo qualche escursione da lì, mentre il 14% non si muoverà. Continua quindi la caratterizzazione “attiva” del prodotto mare pugliese, ma quest’anno ci sarà da attendersi una minore diffusione e mobilità sul territorio.

“Appare evidente che la paura del Covid, che è ancora piuttosto diffusa, e lo stress prodotto dal periodo di lockdown portano i turisti a cercare soprattutto calma, distensione, sicurezza e meno spostamenti possibili. E la Puglia si mostra più di altre regioni all’altezza di rispondere a queste esigenze – commenta l’Assessore all’Industria Turistica e Culturale, Loredana Capone –  La Puglia dunque  sta ripartendo, in questo momento delicato di ripresa della mobilità turistica nel mercato italiano, anche perché è ritenuta dagli italiani una delle mete turistiche più sicure, ed è il luogo ideale dove tornare a meravigliarsi, grazie anche alla possibilità di vivere esperienze autentiche in un territorio bellissimo e non coinvolto da un turismo di massa. La Regione, insieme agli operatori, ha fatto la sua parte lavorando strenuamente anche durante l’emergenza Covid per riorganizzare la riapertura in sicurezza.  E non è un caso che, nonostante l’ emergenza abbia temporaneamente interrotto la crescita imponente del turismo in Puglia, già si intravedano i segnali di una buona ripresa.”

Per quanto riguarda il periodo di vacanza, agosto rimane il mese preferito, scelto dal 44% di chi ha intenzione di far vacanza in Puglia, ma un 33% indica settembre, il che fa pensare a una coda di stagione positiva con un qualche recupero per un inizio rallentato. Sarà importante che questi viaggiatori trovino quindi un’offerta a disposizione per trasformare ‘l’intenzione in fatto’. In gran parte gli intervistati prevedono una vacanza di circa una settimana o meno (57%), ma un 24% indica anche le due settimane.

La spesa media prevista dai viaggiatori è di circa 1.200 € complessivi, che vanno a coprire gruppi di due o più viaggiatori, anche se esiste una fascia di turisti individuali che prevedono di spendere tra 1.000 e 1.500 solo per sé.  Preferite strutture di piccole dimensioni – B&B (19%) e piccoli hotel (16%).

Oltre agli “habitué” della Puglia e a chi ritorna nei luoghi di origine, quest’anno la regione è indicata come meta anche da una quota notevole (29%) di viaggiatori desiderosi di esplorarla per la prima volta, approfittando del fatto che non può o preferisce non andare all’estero. Questo gruppo è più desideroso di scoprire luoghi nuovi rispetto alla media che ricerca il conforto della vacanza tradizionale tranquilla.

La tendenza a scegliere la Puglia come meta delle vacanze è particolarmente accentuata nelle regioni del Sud, il che è soprattutto conseguenza della scelta di mezzi propri per il trasporto. Si nota inoltre una maggiore inclinazione verso la regione da parte degli uomini e di chi vive in centri di dimensioni medie.

In linea con la marcata ricerca di tranquillità si registra una forte richiesta di soluzioni all-inclusive e voglia di villaggi vacanze. E’ importante, per la maggior parte di chi intende prenotare, che sia previsto un rimborso totale nel caso in cui non sia possibile fruire della vacanza per motivi legati al Covid. Più che nelle altre regioni, i turisti orientati verso la Puglia mostrano di apprezzare nell’offerta alcuni servizi accessori come parcheggio, piscina e ristorante interno alla struttura. Il budget previsto per la vacanza in Puglia risulta leggermente più basso rispetto alla media nazionale.

In merito alle misure di sicurezza emerge che i turisti inclini a visitare la Puglia valutano più sicuri i luoghi e le strutture delle vacanze, in particolare le spiagge, rispetto a chi è orientato verso altre regioni. Nel complesso l’attitudine verso i servizi pugliesi e il rispetto delle regole è molto positiva: l’80% e oltre è molto o abbastanza sicuro che gestori di strutture ricettive, ristoranti, bar e spiagge rispettino le regole. Meno fiducia nei confronti dei comportamenti degli altri turisti.

Questa fiducia è un elemento essenziale in un momento di ricerca di “conforto” nelle vacanze – come su descritto –  e un indice molto positivo per l’industria turistica pugliese. Una fiducia che è importante confermare.

Sul piano della sicurezza sanitaria, gli intenzionati ad andare in Puglia al mare richiedono in misura maggiore rispetto alla media nazionale che gli operatori indossino mascherine e guanti e si mostrino lievemente più esigenti rispetto alle misure di sicurezza negli alloggi. Nei ristoranti ritengono particolarmente importante che i clienti non possano maneggiare cibo al buffet.

Per quanto riguarda il form di registrazione degli ingressi previsti dalla Regione Puglia, la maggioranza dei potenziali visitatori (79%) si dimostra disponibile a utilizzarlo e non appare essere vissuto come un ostacolo al viaggio.

 

FARO (M5S): “IN ARRIVO LA SECONDA TRANCHE PER GLI ENTI LOCALI”. A SAN NICANDRO 161MILA EURO

On. Faro: «oltre 4 milioni per la provincia di Foggia, si tratta di una buona occasione per far ripartire le nostre città»

«Nelle prossime ore il ministero dell’Interno metterà in liquidazione più di 2 miliardi di euro per i comuni e 350 milioni di euro per le province, alla provincia di Foggia sono previsti 4.417.985. Per tutti i Comuni italiani, purtroppo, ci sono stime in forte perdita per i mancati incassi da Imu, Tari e addizionale Irpef. Ancora una volta il Governo è vicino ai territori per la ripresa». Annuncia la parlamentare del M5s, Marialuisa Faro.

Nello specifico si tratta della seconda tranche del fondo varato dal Governo nazionale a beneficio di Comuni e Province e di cui era già stata erogata la prima parte a inizio giugno. Con il  Decreto del Direttore centrale per le Finanze Locale, del 24 luglio 2020, è stato ripartito il fondo destinato ai comuni e alle province allo scopo di dare ossigeno ai bilanci degli enti locali messi sotto stress dalla emergenza da Covid-19. Le somme stanziate si aggiungono a quelle già erogate a fine maggio ossia 900 milioni per i Comuni e 150 per le Province. Nello specifico, per citare alcuni comuni della Provincia di Foggia, per il Comune di Manfredonia sono previsti 959.254, per San Severo 755.625, per San Nicandro Garganico circa 161.000, per San Giovanni Rotondo 624.153.

«Il tutto – evidenzia la parlamentare- per consentire agli enti l’esercizio delle funzioni fondamentali in relazione alle perdite di entrate legate all’emergenza. Insomma, si tratta di una misura che consentirà ai comuni di proseguire con l’erogazione dei servizi fondamentali alla popolazione. un provvedimento di grande respiro per i comuni – spiega  Faro– Con questa seconda tranche di trasferimenti ai Comuni il governo dimostra vicinanza ai territori, non solo per quanto riguarda le esigenze degli enti ma soprattutto per  le esigenze dei cittadini, che non possono essere ulteriormente penalizzati. Con il Decreto Rilancio abbiamo messo in campo azioni per sostenere le imprese, i lavoratori dipendenti, le partita Iva, ma anche le associazioni del terzo settore. Ulteriori risorse per gli enti locali saranno previste nei prossimi provvedimenti grazie allo scostamento di bilancio votato questa settimana», conclude l’On. Faro.

 

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONE PUGLIA DEL 31 LUGLIO

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 31 luglio 2020 in Puglia, sono stati registrati 1862 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 2 casi positivi: 1 caso positivo in provincia Bari ed 1 in provincia di Foggia.

E’ stato registrato 1 decesso nella provincia di Bari.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati  240004     test.
3964 sono i pazienti guariti.
95 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4611 così suddivisi:
1.504 nella Provincia di Bari
382 nella Provincia di Bat
671 nella Provincia di Brindisi
1186   nella Provincia di Foggia;
557 nella Provincia di Lecce;
281 nella Provincia di Taranto;
30 attribuiti a residenti fuori regione.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno  attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Bollettino in allegato

DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO SALUTE VITO MONTANARO

“Il caso del bambino di 4 mesi riportato da alcuni organi di stampa è relativo all’esito di un tampone effettuato a carico di un nucleo familiare già in isolamento domiciliare, in quanto entrato in contatto stretto con un caso positivo Covid. Allo stato il piccolo non presenta sintomi di rilievo e i suoi genitori sono risultati negativi al test. Il nucleo familiare può contare sul supporto della Asl che segue l’evolversi della situazione continuando il lavoro di sorveglianza sanitaria. La stessa attenzione da parte dei dipartimenti di prevenzione è costante su tutto il territorio regionale sia per quanto riguarda la sorveglianza attiva sia per l’attività di tracciamento dei contatti stretti per evitare il propagarsi dell’infezione”, dichiara Vito Montanaro, direttore dipartimento Politiche per la salute della Regione Puglia.

PIOVONO MILIONI PER LO SPORT, SAN NICANDRO ASSENTE

Dalla regione puglia 17.775.242,81 milioni di euro per i comuni pugliesi. San Nicandro non partecipa all’ avviso pubblico.

07 dicembre 2017:  il Partito Democratico di San Nicandro Garganico presenta il programma regionale per lo sport insieme all’assessore regionale allo sport Raffaele Piemontese. 

A distanza di quasi tre anni, dalla Regione Puglia piovono milioni di euro. Nella provincia di Foggia sono 42 i Comuni che ne beneficeranno, per un importo complessivo di 4.179.153,71 euro, tra questi anche molti Comuni del Gargano: Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Lesina, Monte Sant’Angelo, Peschici, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Vico del Gargano e Vieste.

All’appello manca San Nicandro Garganico, causa mancata partecipazione da parte dell’amministrazione all’avviso pubblico.

Ancora un’occasione persa per il nostro Comune per via della negligenza del centro-destra nonostante l’impegno e le sollecitazioni del partito democratico.

Il coordinamento del Partito Democratico

SARANNO 5 LE ISOLE ECOLOGICHE DI SAN NICANDRO

Buone notizie per la raccolta differenziata a San Nicandro Garganico. E’ stata ultimata la gara per la fornitura dei cassonetti per le isole ecologiche e si è proceduto all’aggiudicazione provvisoria.

Un primo step che ha dato un importante risultato, quello di un’offerta migliorativa e condizioni economicamente vantaggiosi per il comune. Saranno cinque le isole ecologiche che verranno posizionate in altrettanti punti strategici del nostro territorio. Si presume: la località di Torre Mileto (almeno per quanto riguarda la stagione estiva), località campo sportivo, zona Pozzi, zona San Michele e zona Via Gramsci. I cassonetti verranno posizionati nelle immediate vicinanze di una fonte di fornitura elettrica in quanto verrà predisposto il loro utilizzo mediante o scheda predisposta o (se possibile) con l’utilizzo della tessera del codice fiscale.

Le isole ecologiche saranno suddivise in scomparti per il conferimento della carta, del vetro, della plastica e dell’umido in quanto per la differenziata devono essere utilizzati le pattumelle già in dotazione dai sannicandresi. Tale procedura consentirà una regolare raccolta disincentivando comportamenti irregolari da parte dei cittadini.

Si presume che il funzionamento delle isole comincerà dalla fine del mese di settembre

LA MASCHERINA “INTELLIGENTE” MADE IN ITALY CHE MISURA TEMPERATURA E DISTANZE

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Presentata dalla Croce Rossa Italiana, dura 6 mesi e costerà al giorno come le mascherine chirurgiche

È nata la mascherina tecnologica in grado di lanciare un alert in caso di mancato distanziamento, misurare la temperatura corporea e gli agenti inquinanti contenuti nell’aria. Si chiama “Smart YouSafe Mask” e nasce da una collaborazione tra l’azienda AccYouRate Group e Croce Rossa Italiana, che lavorano fianco a fianco per lo sviluppo e la realizzazione di tecnologie indossabili di protezione alla salute.

Nel corso della conferenza stampa che si è svolta questa mattina a Roma, è stata presentata anche la prima maglietta sensorizzata capace di monitorare elettrocardiogramma e respiro, con la possibilità di tenere tracciati i paramenti attraverso una app per smartphone. La mascherina nasce invece su sollecitazione della Croce Rossa nell’ambito dell’emergenza Covid, e sarà disponibile da settembre per tutti gli operatori impegnati nelle operazioni di bio contenimento.

“Stiamo lavorando per portare queste tecnologie in tutti i territori dove Croce Rossa e Mezzaluna Rossa è impegnata in prima linea nel contrasto al virus”, annuncia il presidente della Croce Rossa Francesco Rocca, che rileva come “si sta vivendo una sorta di rimozione di quello che è accaduto a marzo e aprile. Invece, lavarsi frequentemente le mani, rispettare le distanze e indossare la mascherina sono tre regole che non dovrebbero mai venire meno”.

La Smart YouSafe Mask è in grado di trasmettere i dati registrati ad una centralina e “quindi si dimostra particolarmente utile nei luoghi affollati, nelle fabbriche, nei cantieri, negli uffici dove può essere utile avere un distanziometro nei luoghi comuni” spiega l’amministratore delegato di AccYouRate Corporate Solutions presentando la mascherina alla stampa. Ogni dispositivo è dotato di un piccolo dispositivo che si illumina quando si supera la temperatura corporea (37,5) e “la mascherina è in tessuto lavabile e ha una durata di circa 6 mesi, quindi costerà mediamente 50 centesimi al giorno come le normali mascherine chirurgiche”.

L’incontro ha offerto anche occasione per un bilancio di questi mesi: “Tutti hanno visto quello che Croce Rossa ha fatto in questi mesi e sta continuando a fare per il bio contenimento e la messa in sicurezza delle persone. E poi siamo al lavoro sulla seconda pandemia, quella economica, con le persone che sono scivolate in una situazione di difficoltà economica e finanziaria”, ha detto Rocca.

“Vorrei sottolineare, come Presidente della federazione internazionale, l’orgoglio che ho per il lavoro dello staff e dei volontari a livello globale per dare una risposta al virus.  Se è vero che ora siamo in un momento di apparente riduzione del virus, vi sono paesi che in questo momento stanno pagando un prezzo altissimo”. (Fonte: Agi Agenzia Italia)

2° AVVISO PUBBLICO PER ASSEGNAZIONE GAVITELLI ALLE UNITA’ “NON DA DIPORTO”

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In esecuzione dell’Ordinanza Presidenziale n. 4 del 19.05.2020 con la quale è stato approvato il “Regolamento per l’uso dei gavitelli destinati all’ormeggio delle unità navali nell’Area Marina Protetta Isole Tremiti stagione estiva 2020” e della determinazione dirigenziale n. 214 del 29/07/2020 con la quale si è data esecuzione alla richiamata ordinanza, rende noto che ai sensi del richiamato regolamento si procederà all’assegnazione di n. 38 gavitelli all’interno del campo boe destinati alle unità “non da diporto” aventi titolo, cosi distinti:
n. 1 per imbarcazioni fino a 24 metri,

  1. 18 per imbarcazione fino a 15 metri,
  2. 19 per imbarcazioni fino a 8 metri.

Gli interessati dovranno far pervenire la propria domanda di assegnazione redatta su apposito modulo predisposto dall’Ente Parco, corredata dalla documentazione richiesta, recante come oggetto “2° AVVISO PUBBLICO PER L’ASSEGNAZIONE dei POSTI D’ORMEGGIO PER LE UNITA’ “NON DA DIPORTO” PRESSO L’AREA MARINA PROTETTA ISOLE TREMITI”, entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 05/08/2020.

CIA PUGLIA, CRESCE IL NUMERO DI AZIENDE E ADDETTI NELL’AGRICOLTURA

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Aumentano ancora le imprese agricole in Puglia. Nell’ultimo trimestre sono cresciute di 392 unità: erano 76.585 al 31 marzo scorso e ora sono 76.977. Rappresentano il 23,5 per cento del totale delle aziende pugliesi (327.133). Come riporta Cia Agricoltori Italiani della Puglia, è questo il quadro che emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio economico di Davide Stasi sulle imprese con uno stato attivo, escludendo le società fallite o cessate per diversi motivi, iscritte al «Registro Imprese» delle Camere di Commercio pugliesi.

SIAMO LA PRIMA “INDUSTRIA” DELLA PUGLIA. “L’agricoltura rappresenta quasi un quarto delle imprese complessivamente attive in Puglia”, ha dichiarato Raffaele Carrabba. “Con 110mila addetti occupati con continuità e migliaia di lavoratrici e lavoratori impiegati stagionalmente, siamo la prima ‘industria’ a cielo aperto della Puglia, considerando anche un indotto piuttosto ampio e una sempre maggiore incidenza del comparto primario nel turismo, nei servizi e nel settore della trasformazione. Si tratta di aziende che hanno anche un valore sociale enorme: presidiano e fanno vivere le zone rurali, sono il primo fattore di sviluppo reale e potenziale dell’entroterra e dei comuni medio-piccoli. E’ da queste aziende che la Puglia deve ripartire e costruire il proprio rilancio”.

Crescono anche gli addetti nelle imprese agricole. Ad oggi, in Puglia, sono 110.942, con una crescita in termini assoluto di 2.153 unità rispetto a 6 mesi fa. Bari e Bat, insieme, contano 37.956 addetti, Foggia ne registra 34.041, seguono le province di Taranto con 14.905, Lecce con 12.075 e Brindisi con 11.965.

IL PRIMATO DEI CEREALI. Le attività del comparto primario più numerose si occupano di coltivazione di cereali, legumi da granella e semi oleosi: sono 15.805, pari al 20,53 per cento del totale delle aziende del settore. Seguono le coltivazioni di frutti oleosi (15.516 imprese, pari al 20,16 per cento); le colture permanenti (13.839, pari al 17,98 per cento); la coltivazione di uva (10.628, pari al 13,81 per cento); ortaggi e meloni, radici e tuberi (7.218, pari al 9,38 per cento).

PROVINCIA PER PROVINCIA. E’ della provincia Foggia il primato del numero di aziende: in Capitanata sono ben 22.917. Nel Barese hanno sede 18.438 imprese; 8.857 nella BAT; 7.304 nel Brindisino; 8.869 in provincia di Lecce; 10.433 in quella di Taranto e 159 senza indicazione della provincia nel database delle imprese. Per un totale di 76.977.

Nell’ultimo trimestre, sono aumentate di 110 unità a Bari; 52 nella BAT; 19 a Brindisi; 64 a Foggia; 76 a Lecce e 70 a Taranto (una è senza indicazione di provincia). Le attività che sono cresciute di più sono le «coltivazione di frutti oleosi» (+139 unità) e le «coltivazione di uva» (+120).

L’AGRICOLTURA CHE RESISTE. L’economia rallenta, ma il settore agroalimentare riesce a fronteggiare la recessione. L’agricoltura pugliese, in particolare, a differenza di quella nazionale, attraversa una fase di difficile transizione. Le cause sono molteplici. “Diventa centrale, perciò, il tema del rinnovamento del settore agricolo che evidenzia non solo la necessità di dare nuova linfa al sistema attraverso un ricambio generazionale, ma riguarda, nello specifico, la nascita e proliferazione di nuove figure professionali, più propense all’innovazione, al fine di dare slancio e vitalità ai territori rurali”, ha spiegato Raffaele Carrabba. Lo sviluppo di nuovi mercati e la rivoluzione digitale possono offrire importanti possibilità di crescita alle aziende e darebbero notevoli opportunità di lavoro nel settore primario. Ciò avviene, però, a macchia di leopardo. Non tutti i territori, infatti, e non tutte le aziende riescono a viaggiare alla stessa velocità e chi rimane indietro spesso fatica a tenere il passo degli altri. I dati testimoniano un sottodimensionamento delle aziende italiane rispetto a quelle concorrenti estere, influenzando, in maniera negativa, la competitività nei processi d’internazionalizzazione e di tutela del made in Italy.

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO PUGLIA DEL 30 LUGLIO

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 30 luglio 2020 in Puglia, sono stati registrati 2441 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 3 casi positivi in provincia di Lecce.

NON sono  stati registrati i decessi.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 238.142 test.
3964 sono i pazienti guariti.
94 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4609 così suddivisi:
1.503 nella Provincia di Bari
382 nella Provincia di Bat
671 nella Provincia di Brindisi
1185 nella Provincia di Foggia;
557 nella Provincia di Lecce;
281 nella Provincia di Taranto;
30 attribuiti a residenti fuori regione.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno  attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

FERMATO PER UN SORPASSO AZZARDATO, VIENE TROVATO IN POSSESSO DI COCAINA E MARIJUANA

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Nei giorni scorsi, i militari della dipendente Sezione Radiomobile hanno arrestato per detenzione illecita di sostanze stupefacente un ventisettenne di Cerignola, già noto alle Forze di Polizia. L’uomo era alla guida della sua autovettura quando, in Via Manfredonia, si è reso protagonista di un sorpasso vietato in prossimità di un semaforo. Su quella strada vi era però la presenza di una pattuglia di Carabinieri motociclisti che, alla vista della manovra fatta dall’automobilista, hanno provveduto a intimargli l’alt.

I militari, avvicinatisi all’autovettura, sono stati subito attirati da un forte odore di cannabis e, pertanto, hanno proceduto a una perquisizione del veicolo, al termine della quale sono state rinvenute, abilmente occultate, 9 dosi della citata sostanza stupefacente, per un peso complessivo di gr.17, e  7 dosi di sostanza stupefacente tipo “cocaina”, per un peso complessivo gr.2. Inoltre, il soggetto fermato è stato anche trovato in possesso di una somma contante di 1040,00 Euro. I militari hanno poi esteso la perquisizione anche all’abitazione dell’uomo, dove è stato trovato del materiale per il confezionamento.

Condotto in caserma, l’uomo è stato dunque arrestato, e si è provveduto a porre sotto sequestro anche la somma contante, ritenuta probabile provento dell’illecita attività di spaccio, e l’autovettura all’interno della quale i Carabinieri hanno trovato le sostanze stupefacenti.

L’arrestato è stato poi sottoposto, su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Foggia, agli arresti domiciliari in attesa dell’Udienza di Convalida, al termine della quale il Giudice del Tribunale di Foggia ha convalidato l’arresto, sottoponendo l’uomo alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G..

 

30 LUGLIO: GIORNATA MONDIALE DELL’AMICIZIA

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Cerca di trattare gli altri come vorresti che gli altri trattassero te.

La giornata internazionale dell’amicizia è stata proclamata nel 2011 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’idea che l’amicizia tra popoli, paesi, culture e individui sia in grado di stimolare iniziative di pace e costruire ponti tra le comunità e si celebra il 30 luglio.

Nella Costituzione dell’UNESCO troviamo queste parole: “Poiché la guerra ha inizio nella mente degli uomini, è nella mente degli uomini che la difesa della pace deve essere edificata.”

La risoluzione A/RES/65/275 pone in particolare l’accento sull’importanza di coinvolgere i giovani, che saranno i leader di domani, nelle attività della società finalizzate ad abbracciare culture differenti per promuovere la comprensione reciproca e il rispetto della diversità.

Questa giornata si prefigge anche di sostenere gli obiettivi e le finalità della Dichiarazione e del Programma di Azione per la una Cultura di Pace e del Decennio Internazionale per una Cultura di Pace e di Non-violenza per i Bambini nel Mondo (2001 – 2010).

Per celebrare la giornata internazionale dell’amicizia, le Nazioni Unite esortano i governi, le organizzazioni internazionali e gruppi della società civile ad organizzare eventi, attività e iniziative per collaborare con l’intera comunità internazionale alla promozione del dialogo tra civiltà, degli ideali di solidarietà, comprensione reciproca e riconciliazione.

Anche per questo i volontari de “La Via della Felicità” vogliono ricordare uno dei punti dell’omonima guida al buon senso scritta da L. Ron Hubbard, che è il numero 20 “Cerca di trattare gli altri come vorresti che gli altri trattassero te.”

“Da sempre e quasi ovunque, l’Umanità ha ammirato e rispettato profondamente certi valori. Questi valori sono chiamati virtù. Sono state attribuite ai saggi, agli uomini pii, ai santi e agli dei. Hanno determinato la differenza tra un barbaro ed una persona colta, la differenza tra il caso ed una società decorosa.”

A sostegno di ciò, i volontari vogliono invitare chiunque ad approfondire la guida la buon senso e mettere in atto le virtù prendendone in considerazione una al giorno, così da aumentare la comprensione reciproca e il rispetto della diversità.

Per farlo visita il sito https://www.laviadellafelicita.org/thewaytohappiness/precepts/try-to-treat-others-as-you-would-want-them-to-treat-you.html

La Via della Felicità

 

SAN NICANDRO, C’E’ COMPLETA TRASPARENZA IN CHI AMMINISTRA LA COSA PUBBLICA?

In questi giorni si fa un gran parlare del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, oltre a vicende che riguardano la gestione Civd-19 in merito ad una fornitura di camici, anche per aver omesso le comunicazioni obbligatorie sulla sua situazione patrimoniale e reddituale, poi multato, per la trasparenza quando era sindaco di Varese. In molti comuni succede questo, anche in quello di San Nicandro Garganico ove tali disposizioni non vengono rispettate.

Ma in che cosa consistono tali adempimenti? Tutti i componenti del consiglio comunale (ma anche gli assessori) devono presentare alla Segreteria del comune una dichiarazione concernente i diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri; le azioni di società; copia dell’ultima dichiarazione dei redditi soggetti all’imposta sui redditi delle persone fisiche; altri eventuali incarichi presso enti pubblici e provati, compensi sulla carica e il rimborso delle spese di missione.

Ebbene sul sito del comune di San Nicandro ci sono amministratori e consiglieri che non hanno ancora adempiuto al dettato normativo nominativo. Si dirà che non è un fatto grave. Sarà pur vero, ma è una questione di trasparenza a cui sono soggetti chi ha incarichi pubblici e in considerazione del fatto lo stesso decreto legislativo elenca una serie di sanzioni per la violazione degli obblighi di trasparenza che possono dar luogo a sanzione amministrativa fino a 10 mila euro a carico del responsabile della mancata comunicazione. La mancata o incompleta comunicazione delle informazioni e dei dati della situazione patrimoniale comporta l’avvio del procedimento sanzionatorio da parte dell’A.N.A.C. Autorità Nazionale Anti Corruzione

Insomma una condotta più rigorosa sarebbe opportuna in quanto anche dalle piccole cose si evidenzia l’efficienza di una amministrazione pubblica.

REFERENDUM: OPZIONE VOTO ELETTORI RESIDENTI ALL’ESTERO

Referendum costituzionale del 20 e 21 Settembre 2020: opzione elettori temporaneamente all’estero entro il 19 agosto 2020.

L’opzione dovrà pervenire al comune per posta, per telefax, per posta elettronica anche non certificata, oppure potrà essere recapitata a mano anche da persona diversa dall’interessato
I Servizi Elettorali del Viminale hanno pubblicato le ‘regole’ sugli elettori temporaneamente all’estero per il Referendum costituzionale confermativo del 20-21 settembre 2020.

Scadenza opzione e modalità di invio

Nello specifico, si ricorda che la normativa prevede che l’opzione di voto per corrispondenza degli elettori temporaneamente all’estero pervenga direttamente al comune d’iscrizione nelle liste elettorali entro il trentaduesimo giorno antecedente la data di votazione e, quindi, entro il 19 agosto p. v., in tempo utile per l’immediata comunicazione al Ministero dell’interno.

L’opzione dovrà pervenire al comune per posta, per telefax, per posta elettronica anche non certificata, oppure potrà essere recapitata a mano anche da persona diversa dall’interessato.
I comuni, comunque, sono caldeggiati ad inserire nell’home page del proprio sito un indirizzo di posta elettronica non certificata (da monitorare poi con particolare attenzione), utile ai fini della trasmissione delle domande stesse.

I contenuti e le modalità dell’inoltro

  • la dichiarazione di opzione, redatta su carta libera e corredata di copia di un documento d’identità valido dell’elettore, deve contenere l’indirizzo postale estero cui va inviato il plico elettorale ed una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti.
  • con riferimento al requisito della presenza dell’elettore all’estero per un periodo minimo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della consultazione, tale espressa dichiarazione resa dall’elettore debba ritenersi valida ai fini dell’esercizio del diritto di voto all’estero; ciò, anche se l’interessato non si trovi all’estero al momento della domanda stessa, purché il periodo previsto e dichiarato di temporanea residenza comprenda la data stabilita per la votazione;
  • il modello di opzione – in formato PDF editabile con alcuni campi obbligatori – è formulato in modo da poter essere utilizzato da tutti i temporanei all’estero aventi diritto al voto per corrispondenza, ivi compresi gli elettori di cui ai commi 5 e 6 del citato art.4-bis;
  • eventuali opzioni pervenute con un diverso modello sono comunque da considerarsi valide, purché conformi a quanto prescritto dal comma 2 del medesimo art.4-bis.

Casi particolari

  • può presentare opzione di voto per corrispondenza come temporaneo all’estero per motivi di lavoro, studio e cure mediche anche chi risulta residente all’estero nel territorio di altra sede consolare, ovvero chi svolge il Servizio civile all’estero;
  • per i familiari conviventi dei temporaneamente all’estero aventi diritto al voto per corrispondenza la legge non richiede il periodo previsto di tre mesi di temporanea residenza all’estero.

MONETA COMPLEMENTARE IN PUGLIA, APPROVATA LA LEGGE

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Approvata in Consiglio regionale la legge a prima firma del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Antonio Trevisi in materia di “Promozione di un circuito di compensazione regionale multilaterale e complementare in attuazione di un modello di economia solidale nel sistema delle imprese”.
“Si tratta di un provvedimento fondamentale per tutte le imprese pugliesi – spiega Trevisi – soprattutto in questo momento di difficoltà economica causata dal Covid, il sistema della moneta complementare rappresenta uno strumento alternativo al credito bancario, in grado di mettere in condizione le imprese di scambiarsi beni e servizi senza l’intermediazione di denaro. Una misura che potrebbe dare sollievo a chi vive, lavora e produce in Puglia”.

Le aziende potranno iscriversi al circuito e operare attraverso l’assunzione di crediti, da parte di chi vende, e debiti, da parte di chi acquista, che potranno essere saldati rispettivamente con l’acquisto e la vendita di beni e servizi nello stesso circuito in un tempo successivo.

“In altre regioni – continua Trevisi –  in cui il sistema della moneta complementare è stato già avviato, sono migliaia le aziende che lo utilizzano traendo enormi benefici, tanto che è nata una rete nazionale di circuiti di credito commerciale in tutta Italia. Grazie alla moneta complementare le imprese possono acquistare e vendere beni e servizi attraverso un sistema di compensazione di crediti e debiti commerciali a tasso zero. Le aziende possono iscriversi al circuito e operare attraverso l’assunzione di crediti, da parte di chi vende, e debiti, da parte di chi acquista, che potranno essere saldati rispettivamente con l’acquisto e la vendita di beni e servizi nello stesso circuito in un tempo successivo. La moneta complementare è una delle monete del futuro, in grado di incidere nell’economia reale, fatta da piccoli imprenditori e liberi professionisti che acquistano e vendono beni e servizi all’interno del circuito. Adesso anche la nostra regione potrà dotarsi di un sistema per far crescere il made in Puglia, un’occasione di rilancio reale dell’economia in un modo innovativo ed economico. Lo facciamo per le tante imprese pugliesi che ce lo hanno chiesto”.

L’ALTRA FACCIA DEL COVID

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La diffusione del coronavirus in Italia sembra ora sotto controllo. Si può allora pensare alle conseguenze indirette della pandemia su altre gravi patologie. E alle soluzioni che si sperimentano in alcune regioni, a partire dalla telemedicina.

Epidemia sotto controllo. Nonostante alcuni focolai che si accendono sul territorio nazionale e l’ormai famoso indice R(t) superiore all’unità in alcune regioni, l’evoluzione della curva dei casi di Covid-19 mostra che la diffusione della pandemia è sotto controllo, in questo momento, nel nostro paese. Senza quindi abbassare la guardia, evitando di farsi trovare ancora impreparati in autunno (quando, in base all’opinione diffusa degli esperti, il coronavirus potrebbe riprendere vigore), è bene cominciare a riflettere sull’andamento di altri fenomeni correlati alla pandemia. E provare a capire come farvi fronte.

La domanda di servizi. Dal lato della domanda, accanto alla richiesta esplosiva di ricoveri e cure portata dall’epidemia, ci si attende un aumento di almeno tre tipologie di servizi: i) a breve termine, un aumento della domanda di quelli legati ai ricoveri per prestazioni urgenti che sono stati rinviati a causa delle restrizioni imposte dal Covid-19, si pensi in particolare alle malattie cardiocircolatorie e alle malattie oncologiche; ii) a breve-medio termine, un aumento della domanda di servizi legato alla discontinuità nelle cure per i malati cronici, la cui condizione potrebbe essere peggiorata per il rinvio dei controlli. Di nuovo, si pensi alle malattie oncologiche, ma anche al diabete e alle patologie connesse; iii) a più lungo termine, possiamo ipotizzare un aumento della domanda di servizi per i danni alla salute causati dalla recessione, in particolare per quanto riguarda la salute mentale.

Mentre per il Covid-19 i bollettini sono stati (e saranno) giornalieri, sarà molto più complicato mappare in modo sistematico l’evoluzione di questi tre fenomeni. Per il momento, abbiamo solo qualche timido dato. Per esempio, agli inizi di giugno, la Fondazione Aiom stimava tra 24 mila e 30 mila diagnosi mancate di tumori maligni, tra 200 e 300 mila controlli periodici saltati e 600 mila interventi chirurgici rinviati. Secondo le stime di Altems-Ucsc, sono stati quasi 900 mila i ricoveri programmati “persi” rispetto allo stesso periodo del 2018, per un valore di oltre 3,3 miliardi di euro. Si è ridotto anche l’accesso al pronto soccorso, non solo per i codici bianchi e verdi (un miglioramento sul fronte dell’appropriatezza), ma anche per sindrome coronarica acuta.

Queste mancate cure sembrano avere avuto un effetto sulla mortalità. Già ai primi di maggio, Istituto superiore di sanità e Istat stimavano che esistesse una importante quota di mortalità indiretta associabile al Covid-19 (11.600 morti contro i 13.700 direttamente imputabili al virus nel primo trimestre del 2020) composta da decessi non diagnosticati Covid, decessi da disfunzioni generate dal virus in persone non diagnosticate e, infine, dalla crisi del sistema ospedaliero e dal timore di recarsi in ospedale.

La brusca frenata dell’accesso ai servizi non ha risparmiato neanche i pazienti con patologie rare: il 52 per cento dei pazienti ha rinunciato o interrotto il proprio percorso terapeutico, nella metà dei casi seguendo il consiglio del medico. Questi pazienti hanno riportato anche problemi di continuità terapeutica (54 per cento), mancanza di assistenza sanitaria e sociale (31 per cento), momentanea carenza di farmaci o ausili sanitari e trasporti (16 per cento). Preoccupa infine la marcata riduzione dell’accesso alle vaccinazioni. Per esempio, nell’area di Roma si è registrata, durante il lockdown, una riduzione compresa tra il 15 e il 19 per cento, nonostante i servizi delle Asl fossero rimasti attivi in tutto il periodo. Il calo degli accessi ha colpito tanto le vaccinazioni infantili quanto quelle antinfluenzali. Il trend ha caratterizzato tutto il mondo durante la fase più acuta di diffusione del virus, tanto che recentemente l’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato un warning sul tema. Inutile dire che bisognerà presto recuperare in vista della riapertura delle scuole e del possibile obbligo di vaccinazione antiinfluenzale per gli over 65 che alcune regioni stanno programmando.

Dalla parte dell’offerta. Accanto alla domanda, c’è però da considerare anche l’offerta di servizi. Se una recente circolare del ministero della Salute definisce i criteri per la riorganizzazione dei servizi di terapia intensiva, si prospetta ora la necessità di recuperare il tempo perduto per le patologie non-Covid, garantendo un accesso alle cure ai pazienti che non hanno potuto essere assistiti durante il lockdown; e lo si dovrà fare con una capacità produttiva ridotta dalle norme anti-contagio stabilite dal ministero. Secondo le previsioni di alcuni centri di ricerca, in un anno, le visite cardiologiche si ridurranno del 54 per cento rispetto all’anno precedente, quelle dermatologiche del 50 per cento, le gastroenterologiche del 39, le oculistiche del 23, le ortopediche del 32 per cento. Non ci si attende una riduzione drastica dell’attività oncologica, ma bisognerà fare i conti con le conseguenze della battuta di arresto prevista per le attività di diagnosi (meno 37 per cento in media), con inevitabili conseguenze sulla mortalità. Anche i tempi di attesa sono destinati ad aumentare, come già alcuni cittadini hanno sperimentato. Dermatologia, colonscopia e gastroenterologia rischiano di essere le specialità più colpite, arrivando a superare i 200 giorni d’attesa, mentre l’ostetricia è la specialità per cui ci si aspetta l’aggravio minore (“solo” 5 giorni in più). Forse la reazione sarà un maggiore accesso al privato, ma anche le strutture private sono tenute a osservare le stesse norme anti-contagio.

Nuove soluzioni. Si può provare a fare qualcosa? Ferma restando la separazione dei percorsi tra pazienti Covid e non, fortemente sostenuta dal ministro Roberto Speranza nei cinque punti per la ripartenza, è il momento giusto per rendere effettive soluzioni organizzative la cui attuazione è stata per lungo tempo rimandata e per istituzionalizzare le sperimentazioni organizzative che hanno avuto successo in fase di lockdown. Tornano allora alla ribalta concetti come domiciliarizzazione dei servizi e telemedicina. Ad aprile il governo ha stanziato 235 milioni per il potenziamento della telemedicina nell’ambito della medicina generale, ma già a marzo alcune realtà ospedaliere si erano organizzate per la condivisione di buone pratiche e strumenti necessari a potenziare il suo uso in oncologia attraverso piattaforme di uso comune e a costo zero. Le pratiche di telemedicina, applicabili alla metà delle visite di controllo in oncologia possono aumentare da 5 a 7 (o a 9 se si è dotati di una doppia postazione) il numero di visite erogabili in un giorno tenendo conto delle misure di sanificazione degli ambienti ora necessarie.

Dal canto loro, numerose regioni hanno messo a punto strategie per fronteggiare la nuova crisi. Le soluzioni sono diverse e vanno dall’estensione degli orari di visita in ospedale al ricorso regolare alla telemedicina. Per esempio, nel Lazio si punta sulle televisite, sull’introduzione di criteri di priorità dei pazienti in base al rischio e sull’estensione degli orari di apertura delle strutture nelle fasce orarie serali e nel fine settimana, mentre a Bolzano viene aumentato il ticket sulle prime visite ed estesa la gamma delle categorie esenti. In alcune regioni, tra cui la Lombardia, le strutture sono chiamate a predisporre un piano d’azione da sottoporre all’Ats (agenzia di tutela della salute) competente: questi comportamenti diversi accentueranno le diseguaglianze tra regioni.

Al di là delle conseguenze negative sui pazienti, la riduzione dei volumi di ricovero avrà poi un impatto dal punto di vista finanziario, soprattutto per gli ospedali pubblici di maggiori dimensioni, finanziati a tariffa, e per gli ospedali privati.

Il tema è già diventato cruciale negli Stati Uniti, dove il governo federale ha stanziato 100 miliardi di dollari tramite il Cares Act per far fronte alle difficoltà finanziarie degli ospedali causate dal Covid-19. Da noi, si tratta solo di aspettare le semestrali, che dovrebbero arrivare fra poco, per avere una prima idea di quello che servirà e per avviare una riflessione non ideologica sull’accesso ai fondi del Mes (Meccanismo europeo di stabilità). (lavoce) Silvia Coretti e Gilberto Turati

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO PUGLIA DEL 29 LUGLIO

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 29 luglio 2020 in Puglia, sono stati registrati  2454 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 10 casi positivi:  1 in provincia di Bari; e  2 in provincia di Foggia e 7 in provincia di Lecce.

NON sono stati registrati i decessi.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati  235701  test.

3963  sono i pazienti guariti.

92 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4606 così suddivisi:

1.503 nella Provincia di Bari

382 nella Provincia di Bat

671 nella Provincia di Brindisi

1185 nella Provincia di Foggia;

554 nella Provincia di Lecce;

281 nella Provincia di Taranto;

30 attribuiti a residenti fuori regione.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno  attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

ELEZIONI REGIONALI, MANCA IL NUMERO LEGALE PER LA DOPPIA PREFERENZA

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All’1,30 dopo l’ennesima sospensione, si consuma l’ultimo colpo di scena della maratona che ha visto le forze politiche impegnate a modificare la legge elettorale nell’ultimo giorno utile. In piena notte il presidente dell’Assemblea, Mario Loizzo, ha dovuto prendere atto della mancanza del numero legale causa le numerose assenze tra i banchi della maggioranza e dichiarare la chiusura dei lavori, circostanza che coincide con la conclusione dell’attività della X legislatura.

L’intervento del capogruppo del Pd, Paolo Campo spariglia le carte: “piuttosto che stare qui a discutere del nulla – accusa Campo indicando i 1950 emendamenti come causa della decisione – è meglio affidarsi a quanto il Governo nazionale farà sostituendosi al Consiglio regionale in tema di doppia preferenza di genere”

Seguono l’uscita dall’aula di numerosi esponenti del governo e della maggioranza. Restano tra i banchi le opposizioni che contestano quello che Nino Marmo, capogruppo di FI, definisce “abdicazione della maggioranza dal proprio ruolo nell’ultimo giorno in cui la legislatura si spegne”

Ed è ancora Marmo a spiegare il rifiuto opposto dalla maggioranza alla proposta di mediazione che questa volta sono le opposizioni a proporre: ritiro di tutti gli emendamenti, approvazione immediata della doppia preferenza di genere, conferma del 60% della presenza massima di un genere rispetto all’altro con il mantenimento della ammenda pecuniaria che si inasprisce con l’inammissibilità delle liste a decorrere dalla 12. Legislatura.

Non c’è tempo per discuterne. In aula non ci sono consiglieri in numero sufficiente per proseguire.

LOPALCO INCANDIDABILE, SCHIAFFO AD EMILIANO DALLA SUA MAGGIORANZA

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Passa con circa una decina di franchi tiratori l’emendamento al ddl di riforma della legge elettorale regionale che prevede l’incandidabilità dei componenti delle task force dell’Ente: con voto segreto, su 47 votanti, 28 i voti favorevoli. Un’aperta ribellione, anche dai banchi della maggioranza, al presidente Michele Emiliano. È stato sufficiente chiedere il voto segreto per ottenere questo risultato.