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SAN NICANDRO, ASSUNZIONE A T.I. PART-TIME DI 3 UNITA’ SETTORE AMMINISTRATIVO

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Da tempo al comune di San Nicandro è stato sollevato il problema della carenza di personale all’interno degli uffici. Si sta cercando ora di rimediare con l’assunzione di nuove unità.

Infatti, dopo il concorso pubblico per la copertura di n.2 posti di istruttore amministrativo-contabile, sono stati assunti i primi 2 candidati risultati idonei nella graduatoria, nell’ambito della programmazione dei fabbisogni di personale 2020/2022, è stata prevista, per l’anno 2021, tra le altre, l’assunzione a tempo indeterminato part-time 18 ore settimanali di ulteriori tre istruttori amministrativo-contabili tramite concorso pubblico/scorrimento graduatoria.

Tenuto conto dell’esiguo numero di personale attualmente in servizio presso l’Ente a causa dei numerosi pensionamenti registrati negli ultimi anni e conseguentemente della necessità di accelerare l’iter procedurale finalizzato all’assunzione programmata delle unità sopra descritte con profilo professionale di istruttore amministrativo-contabile, è stato deliberato di autorizzare il Responsabile del Settore Economico Finanziario all’avvio del procedimento amministrativo per l’assunzione in servizio a tempo indeterminato e part-time 18 ore settimanali di ulteriori 3 Istruttori Amministrativo-contabile tramite scorrimento della graduatoria già approvata.

Insomma un intervento necessario per la funzionalità della macchina amministrativa a cui, si spera, ne seguiranno altri nel tempo.

MPC

GLI AUGURI DELL’ARASP A ROSA BARONE

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L’ARASP (Associazione regionale delle Asp di Puglia) esprime il proprio plauso per la nomina dell’Assessore al Welfare, un settore strategico per la nostra regione che assume, in questo delicato momento storico, una delicata e particolare rilevanza.

Le Asp (aziende pubbliche di servizio alla persona) rappresentano un tassello importante del welfare pugliese e meritano attenzione e approfondimento.

Alla Dott.ssa Rosa Barone auguriamo un buon lavoro e auspichiamo di poter avere presto un incontro interlocutorio sul ruolo delle Asp e sul futuro del settore.

L’ARASP nasce un anno fa per rappresentare le istanze delle Asp pubbliche di Puglia caratterizzate da importanti differenziazioni in termini di dimensioni e mission aziendale. Rappresenta 12 delle 22 Asp presenti sul territorio pugliese, aziende che hanno grandi potenzialità e sono considerate importanti realtà socio sanitarie e socio assistenziali. “Sarebbe opportuno riprendere il percorso legislativo di analisi e studio del regime giuridico e gestionale delle Asp, già iniziato nel precedente quinquennio, – afferma la Presidente di ARASP, Patrizia Lusi – per apportare allo stesso le necessarie modifiche e rendere adeguate queste Aziende pubbliche alle sfide emergenziali vecchie e nuove del sistema del welfare in maniera organica ed uniforme. Ricordiamo, infatti, che l’origine di queste strutture è, nella maggior parte dei casi, di natura privata e datata nel tempo. Molte Asp nascono da Fondazioni antiche e ciò ha consentito a tante delle nostre realtà di diventare dei punti di riferimento importanti per le comunità che hanno sempre attribuito alle Asp un ruolo particolare all’interno del sistema del Welfare di prossimità”.

 

48° CARNEVALE RODIANO IN FORMA DIGITALE

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Quest’anno purtroppo a causa della pandemia non si svolgerà il tanto amato Carnevale rodiano nella sua 48esima edizione. Così Il Sindaco di Rodi Garganico e tutta l’Amministrazione Comunale ha pensato ad un’iniziativa per tutti gli amanti del carnevale: svolgere questa edizione in forma del tutto digitale. Basterà mandare una foto con addosso la maschera preferita e mandarla al numero whatsapp 3400582320 entro il 25 Febbraio 2021. Le foto ricevute saranno pubblicate attraverso un video sui social della cittadina e non solo.

“Anche in forma anomala siamo sicuri che ricorderemo questa 48° edizione del Carnevale Rodiano”! Dice la Consigliere Comunale Maria Soccio. Non vi resta che scegliere la maschera che più vi piace per essere presenti a questa edizione particolare.

Antonella Stefania

3 MILIONI DI ITALIANI NON SI CURANO PER DIFFICOLTA’ ECONOMICHE CAUSATE DAL COVID-19

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Da una indagine per Facile.it

Sono ben 3 milioni gli italiani che, tra marzo e dicembre 2020, a causa di difficoltà economiche sopraggiunte per pandemia e lockdown hanno dovuto rinunciare a cure mediche; questo è uno dei numeri emersi dall’indagine condotta per Facile.it da mUp Research Norstat su un campione nazionale rappresentativo della popolazione adulta*, ma non è l’unico che racconta l’influenza del Covid sulla cura della salute dei nostri connazionali.

Continuando a scorrere l’analisi si scopre che 32,8 milioni di italiani si sono visti rimandare, se non addirittura annullare, visite, esami o operazioni in programma nel 2020; nello specifico, circa 27,9 milioni di italiani, vale a dire il 73,6% di coloro che avevano in programma un appuntamento presso una struttura sanitaria, hanno subito uno o più rinvii, mentre 13 milioni di cittadini, pari a più di un paziente su tre (34,3%), hanno dovuto fare i conti con l’annullamento.

L’impatto del coronavirus sul sistema sanitario

Come detto, gran parte della popolazione adulta a causa dell’emergenza sanitaria ha dovuto fare i conti con disservizi che, dati alla mano, hanno riguardato praticamente tutte le specialità; ma se il triste primato spetta, in percentuale, a gastroenterologia e urologia (rispettivamente con l’81,2% e il 75% di pazienti che hanno subito ritardi o annullamenti su visite, esami od operazioni già programmate), anche patologie molto gravi non sono state esenti da questo fenomeno e, ad esempio, hanno subito ritardi o annullamenti il 61,1% dei pazienti cardiologici ed il 47,2% di quelli oncologici.

Mediamente il rinvio è stato di quasi due mesi (53 giorni), ma il dato ancor più preoccupante è che nel 68% dei casi l’appuntamento è stato rimandato sine die. Per alcune specialità, però, i giorni di rinvio sono stati ben più lunghi; nel caso dell’oncologia, ad esempio, lo slittamento medio è stato di 63 giorni, per la cardiologia di 72 giorni e addirittura 81 giorni per la ginecologia.

Aumenta il ricorso alla sanità privata

La pandemia ha messo sotto stress tutte le strutture sanitarie, ma in particolar modo quelle pubbliche; fra coloro cui è stato rinviato o annullato un appuntamento già programmato, nel 54,7% dei casi questo si sarebbe dovuto svolgere in struttura pubblica, nel 45,3% in una privata.

Fra chi ha subito un rinvio o un annullamento, il 30,2% degli intervistati ha poi scelto di svolgere il controllo in struttura privata, il 31% in struttura pubblica, ma soprattutto, per il 38,8% l’esame è stato annullato senza alcuna riprogrammazione.

Questa situazione ha spinto molti italiani ad abbandonare la sanità pubblica in favore di quella privata: secondo l’indagine circa 7 milioni di cittadini, a seguito del rinvio o annullamento, hanno scelto di spostare da una struttura pubblica ad una privata una o più visite.

Quando si chiede la ragione del ricorso al privato si scopre che il 18,9% dei pazienti lo hanno fatto per paura che la loro patologia peggiorasse, il 12,6% perché avevano un’assicurazione che ne copriva i costi.

Chi si è rivolto ad una struttura privata ha dichiarato di aver speso, in media, 292 euro per singola visita, esame o operazione.

Per far fronte ai costi legati alla sanità privata, il 73,2% ha pagato usando i propri risparmi, mentre il 16,6% ha fatto ricorso ad un’assicurazione sanitaria; interessante notare, invece, come circa 2,2 milioni di pazienti (pari al 9,1% di chi è ricorso alla sanità privata) abbiano dovuto chiedere un prestito ad amici, familiari o finanziarie. La soluzione del prestito è più frequente tra i rispondenti residenti al Sud e nelle Isole, dove la percentuale arriva all’11,9%.

Prestiti per le cure mediche

Il ricorso ad una società di credito per far fronte alle spese mediche è stato analizzato anche dall’osservatorio di Facile.it e Prestiti.it; dall’esame di oltre 125mila domande di finanziamento* è emerso che, nel 2020, l’importo medio dei prestiti personali richiesti per questa motivazione è stato pari a 6.145 euro, da restituire in 53 rate (circa 4 anni e mezzo).

Il profilo tipo di chi ha presentato domanda è quello, in media, di una persona di 46 anni, valore elevato se confrontato con il totale prestiti, per i quali l’età media del richiedente è pari a 42 anni. Interessante notare, inoltre, come nel 39% dei casi a presentare domanda di prestito per spese mediche sia stata una donna; anche in questo caso la percentuale è più alta rispetto al totale prestiti, dove il campione femminile rappresenta solo il 25%.

Rinunce “spontanee”

Oltre ai disservizi, vi è una fetta importante della popolazione italiana che nel 2020 ha scelto di propria iniziativa di rinunciare a prenotare o effettuare una o più visite, esami specialistici od operazioni; secondo l’indagine sono 68,6% degli italiani, pari a circa 30 milioni di individui.

Perché milioni di italiani hanno rinunciato ad una o più cure? Nel 71,3% dei casi lo hanno fatto per paura di contrarre il Covid recandosi in una struttura medica, nel 19,7% perché scoraggiati dai lunghissimi tempi di attesa.

Come detto prima, però, sono tantissimi coloro che hanno rinunciato per ragioni economiche e cioè il 20,9% del campione intervistato e, tra questi, per circa 3 milioni di individui le difficoltà sono sopraggiunte a causa di pandemia e lockdown.

*Nota metodologica indagine mUp Research: n.1.005 interviste CAWI realizzate a gennaio 2021 su un campione di individui in età compresa fra 18 e 74 anni, rappresentativo della popolazione italiana adulta residente sull’intero territorio nazionale.

L’analisi di Facile.it e Prestiti.it è stata realizzata su un campione di oltre 125.000 domande di prestito personale raccolte tramite i due portali da gennaio 2020 a dicembre 2020.

MES SANITARIO: COS’E’ E COME FUNZIONA

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Il Mes sanitario continua ad essere al centro delle news e dei dibattiti sin dall’inizio del nuovo anno. Scopriamo nel dettaglio cos’è questo tanto discusso Mes sanitario e come funziona.

Il Mes continua ad essere oggetto di numerosi e accesi dibattiti politici soprattutto In questi giorni. Quando si parla di Mes sanitario si riferimento al ‘Pandemic crisis support’, una linea di credito creata per “sostenere il finanziamento interno dei costi diretti e indiretti legati all’assistenza sanitaria, alla cura e alla prevenzione connesse alla crisi Covid-19”.

Mes: facciamo chiarezza

Il Mes, come ben sappiamo, esiste da diversi anni. Il Meccanismo europeo di stabilità – ESM in inglese, European stability mechanism – è stato istituito il 2 febbraio 2012 con l’obiettivo di sostituire il Fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF) e il Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (EFSM) nell’assistenza finanziaria agli Stati. Tutti gli Stati membri della zona euro sono inseriti nel Mes, organismo intergovernativo con sede a Lussemburgo.

Il principale strumento di assistenza utilizzato sinora è la concessione di prestiti mediante ci un Paese entra in un programma di aiuti a fronte di una serie di riforme da attuare. Il sostegno alla stabilità in sintesi prevede condizionalità rigide a beneficio degli Stati in difficoltà per salvaguardare la zona euro nel suo complesso e ovviamente gli Stati stessi.

Mes sanitario: cos’è e cosa comporta?

Nel 2020,  data l’emergenza coronavirus, è stato istituito il Pandemic Crisis Support definito Sostegno alla Crisi pandemica del Mes, una ‘ linea di credito rafforzata’ disponibile per tutti gli Stati membri dell’area euro durante il periodo di crisi, con un unico requisito: gli Stati che richiedono assistenza devono impegnarsi a utilizzare tale linea di credito per sostenere il finanziamento interno dei costi diretti e indiretti relativi all’assistenza sanitaria, alla cura e alla prevenzione connesse alla crisi Covid-19.

Le spese stimate possono riguardare sia il 2020 che l’anno in corso, e potranno raggiungere un ammontare pari al massimo al 2% del Pil e conti fatti all’Italia spetterebbero circa 36 milioni di euro.

Secondo quanto prestabilito, un Paese può scegliere se accedere o meno al sostegno e, qualora proceda, può anche non prelevare i fondi. La linea di credito sarà disponibile fino alla fine del 2022, ma il periodo potrebbe essere modificato in caso di necessità, tenendo in considerazione l’evoluzione della crisi.

Il Mes pandemico può essere chiesto per un periodo di dodici mesi, che può essere prorogato due volte per sei mesi ciascuna: i prestiti avrebbero una durata media massima di 10 anni.

Fonte Immagine: https://pixabay.com/it/photos/bandiera-europa-ue-europea-colpo-2608475/

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONE PUGLIA 3 FEBBRAIO 2021

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi, mercoledì 3 febbraio 2021 in Puglia, sono stati registrati 10.793 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.044 casi positivi: 352 in provincia di Bari, 104 in provincia di Brindisi, 80 nella provincia BAT, 123 in provincia di Foggia, 83 in provincia di Lecce, 297 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione, 4 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 46 decessi: 12 in provincia di Bari, 14 in provincia BAT, 2 in provincia di Brindisi, 4 in provincia di Foggia, 8 in provincia di Lecce, 6 in provincia di Taranto.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 1.336.292 test.

70.194 sono i pazienti guariti.

51.715 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 125.209, così suddivisi:

47.618 nella Provincia di Bari;

13.825 nella Provincia di Bat;

9.038 nella Provincia di Brindisi;

26.326 nella Provincia di Foggia;

10.575 nella Provincia di Lecce;

17.123 nella Provincia di Taranto;

586 attribuiti a residenti fuori regione;

118 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

INCARICO A MARIO DRAGHI PER DARE UN NUOVO GOVERNO ALL’ITALIA

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“Ringrazio il presidente della Repubblica per la fiducia che mi ha voluto accordare. È un momento difficile”, ha detto Draghi, dopo il colloquio al Quirinale con Presidente della Repubblica Mattarella che gli ha conferito l’incarico di formare il nuovo governo dopo il fallimento di una ricomposizione della maggioranza guidata Conte. Incarico che Draghi ha accettato con riserva.

Ecco un sunto delle sue dichiarazioni.

“Ringrazio il Presidente della Repubblica per la fiducia che mi ha voluto accordare. È un momento difficile e scioglierò la riserva al termine delle consultazioni”.

“Mi rivolgerò innanzitutto al Parlamento, espressione della volontà popolare. Sono fiducioso che dal confronto con i partiti e i gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali emerga unità e con essa la capacità di dare una risposta responsabile e positiva all’appello del Presidente della Repubblica”.

“La consapevolezza delle emergenze richiede risposte all’altezza della situazione ed è con questa a speranza e questo impegno che rispondo positivamente all’appello del Presidente della Repubblica”

“Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi quotidiani dei cittadini rilanciare il paese sono le sfide che ci confrontano”.

“Abbiamo a disposizione le risorse straordinarie dell’Ue, abbiamo l’opportunità di fare molto per il nostro Paese con uno sguardo attento al futuro delle giovani generazioni e al rafforzamento della coesione sociale”.

SVENTATO FURTO DI UN TRATTORE, ARRESTATO UNO DEI RESPONSABILI

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A seguito della recrudescenza del fenomeno delle cosiddette “spaccate” che hanno interessato il centro di San Severo, i Carabinieri hanno intensificato il controllo del territorio con pattuglie in uniforme e in abiti civili. L’impegno profuso ha dato i suoi frutti: la notte del 30 gennaio, una “gazzella” della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di San Severo, transitando su Corso Giuseppe Di Vittorio, notava la saracinesca di un garage parzialmente divelta. Avendo immaginato che i responsabili potessero trovarsi ancora nei paraggi e ritentare il colpo, decidevano di perlustrare attentamente la zona. Dopo circa 10 minuti, all’angolo tra via Gioberti e via Cavour, i militari si imbattevano in un giovane che faceva da “palo” e che alla loro vista lanciava un grido d’allarme ai suoi complici per poi darsi alla fuga. L’immediato inseguimento a piedi, tra i vicoli del centro storico, consentiva ai Carabinieri di fermare e arrestare uno di loro, poi identificato in R.G.P., di anni 21, che nonostante la giovane età vanta numerosi precedenti per reati contro il patrimonio ed è già destinatario dell’Avviso Orale di pubblica sicurezza. Nella sua disponibilità i Carabinieri rinvenivano un grosso cacciavite, una torcia frontale e delle chiavi universali idonee a mettere in moto autoveicoli e trattori. Infatti, l’obiettivo dell’arrestato e dei suoi complici era proprio una macchina agricola, come hanno poi appurato i Carabinieri scoprendo, in via Gioberti, un secondo garage con le serrature divelte, al cui interno era custodito un trattore che non è stato asportato solo grazie al loro tempestivo intervento.

Una volta fermato ed identificato il giovane, prima provava a giustificarsi dicendo di essersi recato dalla propria fidanzata e di essere scappato per evitare le contravvenzioni previste per chi viola il “coprifuoco”, poi, quando i Carabinieri gli riferivano di essersi accorti del materiale da scasso di cui si era liberato nella fuga, andava in escandescenza minacciando i militari e provando ad autolesionarsi dicendo che avrebbe fatto passare loro dei guai. I Carabinieri per nulla intimiditi lo portavano in Caserma e lo dichiaravano in arresto per i reati di tentato furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.

A seguito dell’udienza di convalida il Giudice del Tribunale di Foggia – I Sezione Penale, avendo ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza per i reati contestati e il pericolo della recidiva, disponeva per il giovane l’obbligo di dimora nel comune di San Severo, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e la prescrizione di non allontanarsi dalla propria abitazione dalle 22:00 alle 07:00.

I Carabinieri stanno ora esaminando le telecamere del centro storico al fine di individuare i complici di R.G.P. e assicurarli alla Giustizia.

CONTROLLI A TAPPETO E RAFFICHE DI ARRESTI DA PARTE DEI CARABINIERI

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Proseguono i controlli straordinari ad alto impatto da parte dei Carabinieri della Compagnia di Cerignola, che, nei giorni scorsi, sul vasto territorio di competenza, hanno identificato circa 500 persone e controllato oltre 340 veicoli, procedendo all’arresto di 5 persone. Ai controlli hanno preso parte anche i carabinieri della Compagnia di Intervento Operativo di Vibo Valentia, gli elicotteristi del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari ed i militari dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Puglia”.

A Cerignola, proprio nel cuore del centro abitato, su viale U.S.A., i carabinieri della Sezione Radiomobile hanno intimato l’alt ad una autovettura sulla quale viaggiava un 20enne del posto che, per sottrarsi al controllo, è fuggito a forte velocità tra le vie cittadine, generando preoccupazione tra gli altri utenti della strada, messi in pericolo dalle sue manovre rischiose. La sconsiderata fuga del ragazzo, proseguita per diversi chilometri, è terminata solo quando, in ragione della sua pericolosa condotta di guida, ha perso il controllo del proprio veicolo, finendo all’interno di un campo adiacente alla strada. Il fuggitivo, dopo aver abbandonato la propria auto, ha tentato invano di dileguarsi a piedi tra i campi, venendo raggiunto e bloccato poco dopo dai carabinieri che lo avevano inseguito per tutta la durata della fuga. Accompagnato negli uffici della locale Compagnia, è stato dichiarato in arresto per resistenza a pubblico ufficiale. Il giovane è stato anche denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Foggia per ricettazione, poiché nel cofano dell’auto, intestata ad una società di noleggio, trasportava diverse componenti di autovetture, alcune delle quali risultate provento di furto. Su disposizione della Procura della Repubblica di Foggia, dopo le formalità di rito, il 20enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa della convalida dell’arresto. Dopo la convalida, il Gip del Tribunale di Foggia ha disposto nei confronti dell’arrestato l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.

Sempre a Cerignola, i militari dell’Arma hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per ricettazione un 29enne della Guinea, il quale, durante un controllo alla circolazione stradale, è stato trovato alla guida di un veicolo risultato provento di furto commesso pochi giorni prima a Trani. L’uomo, dopo un primo tentativo di eludere il controllo, è stato raggiunto e bloccato, consentendo all’equipaggio intervenuto di svolgere i dovuti accertamenti di verifica sulla proprietà del mezzo e sull’autenticità del telaio e della targa. Il veicolo è stato sequestrato per la successiva restituzione al legittimo proprietario.

Nell’ambito dei servizi di controllo ad alto impatto, i militari hanno eseguito anche alcuni provvedimenti restrittivi emessi dall’Autorità Giudiziaria.

A Cerignola è stato arrestato un 33enne del posto, raggiunto da un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari, dovendo lo stesso espiare una pena residua di 2 anni, 2 mesi e 5 giorni di reclusione per cumulo di pene concorrenti per reati in materia di sostanze stupefacenti, commessi a Cerignola nel 2017. Dopo le formalità di rito, il 33enne è stato associato alla casa circondariale di Foggia.

Sempre a Cerignola, è finito in manette anche un altro cerignolano di 33 anni. Nei suoi confronti i carabinieri della Stazione ofantina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Foggia in sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari a cui l’uomo si trovava già sottoposto per il reato di rapina commesso in Abruzzo nel 2017. Il provvedimento è stato emesso a seguito di violazioni alle prescrizioni accertate e segnalate all’Autorità Giudiziaria dai carabinieri di Cerignola. Anche per lui si sono aperte le porte del carcere di Foggia.

 

A Stornara, i militari della locale Stazione carabinieri hanno arrestato un 68enne del posto, raggiunto da un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari. L’uomo deve espiare la pena residua di 8 anni di reclusione per traffico di sostanze stupefacenti aggravato in concorso, commesso in Lombardia nel 1999. Dopo le formalità di rito, il 68enne è stato associato alla casa circondariale di Foggia.

 

FINANZA: VISITA DEL COMANDANTE REGIONALE PUGLIA, GEN. FRANCESCO MATTANA, ALLA TENENZA DI LUCERA.

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Il Comandante Regionale Puglia della Guardia di Finanza, Generale di Divisione Francesco Mattana, accompagnato dal Comandante Provinciale di Foggia, Colonnello Andrea Di Cagno, e dal Comandante del Gruppo di San Severo, Ten. Col. Antonio Matteo Stoico, si è recato in visita presso la caserma “M.A.V.M. Ten. Mario Urbano” di Lucera (FG), sede della locale Tenenza.

L’Alto Ufficiale, prima di recarsi in caserma, ha avuto un incontro, presso l’Episcopio della città, con il Vescovo della Diocesi di Lucera-Troia, Mons. Giuseppe Giuliano, a cui ha portato il saluto delle fiamme gialle di Puglia.

Giunto presso la caserma della Tenenza di Lucera, il Generale Mattana, dopo aver rivolto un indirizzo di saluto al personale del Reparto, ha presieduto un briefing istituzionale nel corso del quale il Comandante del Reparto, Tenente Francesco Piazzolla, ha illustrato gli aspetti peculiari e caratterizzanti il contesto socio economico del territorio, unitamente a quelli relativi alla gestione del personale ed alla logistica.

Uno specifico approfondimento è stato dedicato alle principali tematiche operative, facendo il punto sulle più importanti attività investigative in corso, con particolare riferimento a quelle riguardanti la criminalità economico-finanziaria e gli sprechi in materia di spesa pubblica.

Al termine dell’incontro, il Comandante Regionale, complimentandosi con i militari per la trasversalità delle attività svolte dal Reparto, ha espresso parole di apprezzamento e gratitudine nei confronti degli stessi per la professionalità e la dedizione che quotidianamente profondono nell’azione di contrasto a quei fenomeni di illegalità che risultano maggiormente lesivi ed insidiosi per la collettività, incoraggiando, altresì, i militari a continuare nell’azione di tutela della legalità economico-finanziaria.

FESTA DI SAN BIAGIO VESCOVO E MARTIRE

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Oggi la tradizionale festa di San Biagio nella parrocchia omonima con la celebrazione delle seguenti messe:

Ore 8:00 verrà celebrata da Don Paolo, Ore 9:30 verrà celebrata da Don Giancarlo, Ore 11:00 verrà celebrata da Don Roberto, Ore 18:30 verrà celebrata dal nostro parroco Don Peppino. Nel rispetto delle misure di prevenzioni dettate dal Covid-19 niente canto, balli e “sc’kupparul”.

Si riporta il comunicato del parroco della Chiesa di San Biagio di qualche anno fa sulla figura di San Biagio.

Cari Sannicandresi, è ormai prossimo il giorno dedicato a San Biagio, patrono della Parrocchia omonima, nonché l’ultimo Santo in onore del quale vengono tradizionalmente accesi dei falò. Chi è San Biagio? San Biagio, ovvero Biagio di Sebaste Vescovo nonché Santo Armeno, è venerato sia dalla chiesa Cattolica che da quella Ortodossa. San Biagio si dedicò agli studi medici, e con la sua purezza d’animo risanava le infermità spirituali. Venne nominato Vescovo di Sebaste, e per sfuggire inizialmente alle persecuzioni dell’imperatore Lacinio si nascose in una grotta dalla quale continuava mediante messaggi segreti a governare la Chiesa affidatagli, ma un giorno alcuni seguendo le impronte di alcuni animali, giunsero nella grotta e arrestarono San Biagio. Portandolo in città tutti accorsero, e fra i tanti vi era una mamma che portava in braccio il figlio moribondo per via di una spina di pesce conficcatagli in gola. San Biagio mosso a compassione, alzò gli occhi al cielo e fece il segno di croce sul bambino. Il bimbo guarì. Venne incarcerato dopo essere stato giudicato dal giudice Agricola che voleva convincerlo a fare sacrifici agli idoli, ma lui si rifiutò. Venne richiamato in tribunale ma San Biagio fu fermo nelle sue convinzioni, allora con pettini di ferro le sue carni vennero lacerate e fu condannato a essere gettato nel lago. Portato in acqua invece di annegare, iniziò a camminarvi sopra e il giudice capendo di non poter vincere tale potenza, tale fede, decise di farlo decapitare. Questa è la storia più conosciuta di San Biagio.

COVID E CONTAGIO, GLI ERRORI CHE FACCIAMO ANCORA SENZA ACCORGENCENE

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Woman and man with face mask in social distancing flirting sitting on a park bench

In questo momento l’Italia si trova in una fase di stallo nella risalita dei contagi, ma con il ritorno in zona gialla della maggior parte delle regioni il rischio di nuovi assembramenti preoccupa gli esperti. È già successo in estate, quando il virus sembrava ormai lontano e comportamenti troppo disattenti hanno portato alla seconda ondata. Anche in autunno però, nonostante le limitazioni, Covid-19 ha continuato a infettare. Perché? Cosa facciamo di sbagliato senza accorgercene? Il Guardian ha raccolto alcuni suggerimenti.

Non “cosa posso fare” ma “cosa dovrei fare”

Il primo errore che in molti compiono è spostare l’attenzione da quello che è sicuro fare a quello che è possibile fare. Per esempio, si possono far venire in casa babysitter, addetti alle pulizie e venditori, oppure incontrarsi con parenti e amici, anche fare attività fisica in compagnia. Si tratta di necessità che la maggior parte dei governi ha considerato imprescindibili per la salute mentale ed economica dei propri cittadini. Tuttavia, non è detto che siano sicuri.

Al centro di questa discussione ci sono principalmente i giovani. Ragazzi e giovani adulti non riescono a evitare completamente la socialità nutrendo l’illusione che frequentarsi tra persone “non a rischio di malattia grave” possa preservare anche le loro famiglie. Se si vive in casa con genitori o nonni e si continua a frequentare gruppi di amici non si è mai al sicuro. Specie a causa del rischio concreto di un’incubazione asintomatica del virus nel “soggetto 1”.

“Sono stato attento”

Sbaglia chi si fida dell’amico o del conoscente che dice di essere stato “molto attento”. Se qualcuno accanto a voi mostra sintomi particolari, come tosse o raffreddore, non bisogna credere «alle giustificazioni una tantum». È una reazione psicologica tipica di queste situazioni il negare malattia o pericolo. Su uno studio condotto negli Stati Uniti su 551 adulti, un quarto ha ammesso di non aver rispettato le regole ma di aver mentito a riguardo. E tra coloro che avevano contratto il virus, il 34% ha ammesso di aver negato i sintomi quando gli veniva chiesto da altri.

Trasmissione aerea, non si vede ma c’è

Pochi comprendono il reale significato di “trasmissione area”. Se si riesce a sentire l’odore dell’alito di qualcuno o del fumo di una sigaretta, quello che si sta respirando proviene direttamente dalla sua bocca. Quindi trasporta anche virus se infetto. Nei posti chiusi l’aria respirata circola e, se l’areazione non è sufficiente, passare molto tempo insieme significa potenzialmente contagiarsi. Per questo bisognerebbe essere sempre consapevoli di come viene ventilato uno spazio. Aprire la finestra spesso non è sufficiente, serve un piano ben preciso.

Non bisogna credere che stare all’aperto significhi automaticamente essere al sicuro. Chiacchierare fuori è molto meno pericoloso che farlo dentro, ma questo non significa che non si corrono pericoli. Specie quando facciamo una fila, per la banca o per la posta, oppure in attesa dell’arrivo di un bus, stare per lungo tempo vicino a qualcuno ci porterà comunque a inalare il suo respiro. Anche le strade molto percorse per lo shopping sono un pericolo, è meglio evitarle durante l’ora di punta.

Qualità della mascherina e posizione

Distanziarsi è importantissimo. Evitare riunioni, raduni e incontri di grandi e piccole dimensioni ha l’impatto più significativo sul virus. Quando gli spazi sono piccoli però, la mascherina è essenziale. Non si deve però lasciare scoperto il naso. Si tratta di uno degli errori più comuni da quando il virus ha iniziato a circolare. Illudersi che proteggere la bocca sia sufficiente a non raccogliere il virus, senza capire che è il naso il principale responsabile dell’inalazione e del respiro.

Anche la qualità della mascherina è importante. Quelle in tessuto hanno abilità diverse nel contrastare il virus: alcune hanno tessuti pesanti e strati sufficienti per agire da barriera, altre sono troppo leggere e danno una falsa sicurezza. Le chirurgiche sono state fino ad ora la raccomandazione standard sui luoghi di lavoro in Italia. Con le varianti in circolazione, più trasmissibili e aggressive nel contagio, sembra ora che la mascherina più adatta sia la Ffp2.

Vaccinati o guariti, non siete fuori pericolo

Un ultimo suggerimento è rivolto a vaccinati e guariti. Nel primo caso si ripete che la prima dose di vaccino non significa immunità immediata. Occorrono tre settimane per costruire la prima immunità e ulteriori sette giorni dopo la seconda dose per essere protetti. Non sono rari casi di contagiati tra la prima e la seconda dose, per aver pensato di essere già protetti. Inoltre, anche dopo il vaccino, non è chiaro quale sia la possibilità di trasmettere il virus ad altri, dunque è bene rispettare le misure. Almeno fino a che un numero sufficiente di vaccinati garantirà una trasmissione inferiore.

Ai guariti, infine, l’invito a non ignorare la possibilità di una reinfezione. Non si sa nulla sull’entità della seconda infezione rispetto alla prima, non sembra per ora essere presente uno standard. Inoltre non è escluso che i guariti possano comunque raccogliere e trasportare il virus a persone sane, senza ovviamente subirne loro stessi conseguenze grazie agli anticorpi. Anche per questo è bene attenersi alle regole anche dopo aver avuto la malattia. (sanitainformazione)

IL NUOVO ORARIO DEL TPL PER IL GARGANO NORD

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In vigore il nuovo orario per il servizio automobilistico TPL di Ferrovie del Gargano.

Per consultarlo o scaricarlo sul tuo smartphone basta cliccare sul seguente link:

ALLEGATO

fergargano orario

L’ON. FARO E LA VICE SINDACO CATALUDDI INCONTRANO IL PREFETTO DI FOGGIA

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On. Faro: «Assicuro il mio impegno nell’ accompagnare in modo “gentile” la città ad elezioni, senza permettere colpi di testa a nessuno»

Questa mattina l’on. Marialuisa Faro, del Movimento 5 stelle,  e Carmela Cataluddi, sindaca facente funzioni del Comune di San Nicandro Garganico, sono state ricevute dal Prefetto Raffaele Grassi. In linea con quanto iniziato e portato avanti con il compianto sindaco Costantino Ciavarella, l’onorevole ha ribadito al prefetto l’esigenza di sentire lo Stato ancora più vicino in questo particolare momento che sta attraversando la città di San Nicandro Garganico.

«Il momento è delicato e c’è bisogno di collaborazione tra le Istituzioni, come ho fatto con il sindaco  Ciavarella anche oggi ribadisco il mio sostegno all’attività istituzionale e per accompagnare in modo “gentile” la città ad elezioni, senza permettere colpi di testa a nessuno. I prossimi anni saranno di ricostruzione e di rilancio dove è necessario sviluppare una visione di città il più possibile condivisa e partecipata. Saranno anni in cui servirà serietà e rigore. Bisogna evitare inutili personalismi e partire dal principio cardine che la guida di un’amministrazione, ben condotta, può dare frutti in termini di tenore di vita di tutti i cittadini». Dichiara l’onorevole Faro.

«La perdita di Costantino ha sconvolto tutti e ha sicuramente creato sbandamento, ma sarà mio compito portare, nel modo più limpido possibile,  il nostro Comune alla prossima finestra elettorale e gestire con ordine l’amministrazione. Questo va fatto soprattutto per portare rispetto alla memoria del nostro sindaco». Aggiunge Carmela Cataluddi.

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONE PUGLIA 2 FEBBRAIO 2021

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi, martedì 2 febbraio  2021 in Puglia, sono stati registrati 8.701 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 879 casi positivi: 374 in provincia di Bari, 52 in provincia di Brindisi, 86 nella provincia BAT, 156 in provincia di Foggia, 66 in provincia di Lecce, 143 in provincia di Taranto, 4 casi di residenza non nota. 2 casi di residenti fuori regione sono stati riclassificati e attribuiti.

Sono stati registrati 26 decessi: 11 in provincia di Bari, 6 in provincia BAT, 3 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 1.325.499  test.

69.209 sono i pazienti guariti.

51.702 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 124.165, così suddivisi:

47.266 nella Provincia di Bari;

13.745 nella Provincia di Bat;

8.934 nella Provincia di Brindisi;

26.203 nella Provincia di Foggia;

10.492 nella Provincia di Lecce;

16.826 nella Provincia di Taranto;

585  attribuiti a residenti fuori regione;

114  provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

TENTA IL FURTO NEL COMANDO DELLA POLIZIA MUNICIPALE, ARRESTATO DAI CARABINIERI

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Sono le prime luci dell’alba quando un agente della Polizia Locale di Lucera sta per montare di servizio. C’è il mercato settimanale, ove, vi è sempre una presenza costante dei vigili per monitorare l’andamento di quello che accade, specialmente in questi tempi di covid, al fine di evitare che si creino assembramenti.

Ore 06:00; l’agente fa ingresso all’interno della sede del Comando, ubicato in prossimità della centralissima piazza Matteotti, ai margini della Villa comunale, ma fin da subito nota che tutto all’interno è a soqquadro: scrivanie, suppellettili, carte, sedie, mobili, tutto sparso ….. ed intravede la sagoma di un uomo.

Immediatamente contatta il 112 ed in un lampo una pattuglia dei carabinieri è già lì, riuscendo tempestivamente a bloccare e mettere in sicurezza il soggetto, identificato, poco più in là, in un 36 enne lucerino ben noto alle forze dell’ordine,

Un accurato sopralluogo dei locali ha permesso ai militari di poter appurare, che oltre agli ingenti danni cagionati dall’aver messo a soqquadro i predetti uffici, il soggetto, entrato all’interno del Comando mediante la forzatura di una porta, non era riuscito ancora asportato alcunché. Nell’occasione veniva trovato nella disponibilità del 36 enne, anche un bastone in ferro della lunghezza di 1 metro circa, attrezzo che sicuramente è stato adoperato per lo “scasso” della porta da cui ha avuto accesso all’interno dello stabile

Dopo le formalità di rito, il responsabile è stato tratto in arresto per tentato furto aggravato. L’arresto è stato convalidato dal Tribunale di Foggia ed è stata disposta nei confronti del prevenuto l’applicazione della misura degli arresti domiciliari presso la sua abitazione.

Quella dei carabinieri di Lucera è stata una risposta, a seguito degli innumerevoli servizi di prevenzione e controllo del territorio volti a contrastare ed arginare i ripetuti episodi delittuosi verificatisi nel centro dauno, negli ultimi giorni, ai danni di edifici scolastici, strutture sportive e sanitarie, in cui, sempre in orario notturno, soggetti che ancora non hanno un nome ma a cui gli inquirenti contano di poter risalire a breve, hanno avuto accesso creando evidenti danni e generando non poco allarmismo nella popolazione locale.

OGGI RICORRE “LA CANDELORA”

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Ecco un altro evento della nostra tradizione orale dopo quella dei “giorni della merla”. La Candelora ricorda il rito di purificazione che la Vergine Maria seguì dopo aver dato alla luce Gesù Cristo, in conformità con la legge mosaica.

La tradizione sannicandrese usa recitare la seguente filastrocca: “A la Cannelorla ‘vernata è sciuta for!”  Ha rspòst la vècchia arraiata: “N’iè luer e n’iè vrtà: svu sta cchiù scur, quann càln i mttur, svu sta chiù ‘ss’curat, quann la fìcura iè mmaturata! Ha ditt’ la vecchia arraijata quann ìscurisc la vucac ,e s vu iess chiju s’ cur’ quann scegn’n li mt’tur!!

Che significa tutto questo? Secondo alcuni, questo proverbio sta ad indicare che se il giorno della Candelora si avrà bel tempo, si dovranno aspettare parecchie settimane ancora perché l’inverno finisca e giunga la primavera. Se, invece, lo stesso giorno sarà brutto tempo, allora la bella stagione è ormai vicina.

Secondo altri, invece, la Candelora segna per lo più, la fine dell’inverno; ma se il 2 febbraio è cattivo tempo l’inverno durerà almeno un altro mese ancora.

PUGLIA, TEST RAPIDI ANTIGENICI IN FARMACIA

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La Giunta regionale ha approvato l’accordo regionale che riguarda l’esecuzione di test antigenici rapidi (mediante prelievo di tampone per la rilevazione qualitativa dell’antigene SARS-CoV-19 aventi marcatura CE-IVD) su persone che non appartengono a categorie a rischio, per esposizione lavorativa o per frequenza di comunità chiuse, e non siano “contatto di caso sospetto, con oneri a totale carico del richiedente (ad un costo che non potrà superare i 20 euro).

Risulta infatti opportuno assicurare la possibilità per gli assistiti che non appartengono a categorie a rischio, di potersi recare in tutte le farmacie convenzionate pubbliche e private per l’esecuzione del test antigenico rapidi.

L’accordo sottoscritto da Regione Puglia con Federfarma, Assofarm e Ordini provinciali dei farmacisti, spiega in dieci punti gli obiettivi fondamentali, tra i quali:

  • l’esecuzione dei test antigenici rapidi è ammessa solo per soggetti che non appartengano a categorie a rischio per esposizione lavorativa o per frequenza di comunità chiuse e che non siano “contatti di casi sospetti” Covid-19, secondo le definizioni del Ministero della Salute;
  • se il saggio antigenico eseguito in farmacie dovesse risultare negativo, non sarà necessario effettuare ulteriori approfondimenti;
  • se il saggio dovesse risultare positivo si deve procedere alla conferma con test antigenico rapido di terza generazione o con test in biologia molecolare e, pertanto, tali casi dovranno essere presi in carico dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta;

L’adesione delle farmacie pubbliche e private convenzionate all’espletamento delle attività dell’Accordo è prevista su base volontaria, previa registrazione sulla apposita sezione dedicata resa disponibile a tal fine sul Sistema informativo regionale Edotto, anche al fine di consentire l’espletamento delle eventuali verifiche, da parte delle ASL, in merito al possesso dei requisiti specifici di cui all’ art. 3.

Successivamente, le farmacie pubbliche e private convenzionate che aderiscono alle attività di cui al presente Accordo, dovranno essere profilate sul sistema informativo regionale “GIAVA-COVID-19” per gli adempimenti connessi agli obblighi informativi nazionali e regionali, relativi al conferimento giornaliero dei dati sui soggetti e sui test eseguiti.

PREMIO DI POESIA “IL SENTIERO DELL’ANIMA 2021” – XVII EDIZIONE

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Il Sentiero dell’Anima e le Edizioni del Rosone,  con il patrocinio della  “Fondazione dei Monti Uniti di Foggia”, la “Fondazione Pasquale e Angelo Soccio”,  l’Associazione “Per Il Meglio della Puglia” ed il progetto di Community Library “Fa C.A.L.L”,

indicono la XVII Edizione (2021) del concorso di poesia: “Il Sentiero dell’Anima”

IN ALLEGATO IL BANDO

Il Sentiero dell’Anima_bando 2021

SISTEMA EDUCATIVO “ZEROSEI”, FIRMATI I PROTOCOLLI D’INTESA IN PUGLIA

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Baldassarre (delegato Anci Puglia Istruzione): “fondamentale il contributo dei Comuni pugliesi per la promozione e lo sviluppo dei percorsi educativi dell’infanzia 0-6 anni”

Alla firma dei due Protocolli d’intesa, proposti dall’Assessore regionale all’Istruzione Sebastiano Leo, erano presenti: il Sindaco di Santeramo Fabrizio Baldassarre (delegato ANCI Puglia all’istruzione), il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Anna Cammalleri e i Segretari Generali confederali pugliesi di CGIL, CISL e UIL.

“ANCI apprezza molto questa iniziativa della Regione Puglia. Il contributo dei Comuni pugliesi per la promozione e lo sviluppo dei percorsi educativi dell’infanzia 0-6 anni, gestiti direttamente dai Comuni o affidati a privati, è fondamentale. Pertanto sarà essenziale partecipare a questo tavolo di lavoro istituzionale ed essere concreti nelle proposte” ha affermato Fabrizio Baldassarre prima della sottoscrizione.

Con il primo Protocollo d’intesa siglato viene sancita la nascita del Comitato regionale di coordinamento per la promozione del Sistema Zerosei, che, oltre a svolgere il ruolo di partenariato sociale e istituzionale, sarà la sede di validazione della programmazione degli interventi e di condivisione dei risultati ottenuti.

Il secondo Protocollo, invece, sancisce l’avvio di un percorso condiviso tra Regione Puglia, USR Puglia e ANCI Puglia finalizzato in particolare alla definizione di indirizzi operativi per il supporto professionale al personale del Sistema integrato di educazione e di istruzione, in raccordo con il Piano nazionale di formazione docenti (Legge 107/2015), con particolare riferimento alla formazione del personale dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia.

L’attuazione di un sistema concretamente integrato tra educazione da zero a tre anni e istruzione da tre e sei anni passa dall’elaborazione di una formazione congiunta rivolta al personale in servizio nell’intero segmento. Si tratta di una compagine di educatori e docenti tradizionalmente non coinvolti in azioni formative congiunte, ma che, invece, necessitano di sviluppare un linguaggio comune, di aprire un dialogo, di progettare insieme e di proiettarsi in una logica di cura e di apprendimento coordinata. La sottoscrizione del Protocollo mira proprio a innescare un percorso virtuoso di continuità tra l’attivazione concordata in sede locale di iniziative di formazione continua in servizio, riferite all’intero settore “zerosei”, e il supporto professionale al personale del Sistema integrato di educazione e di istruzione in raccordo con il Piano nazionale di formazione. Tutto ciò risulta propedeutico e conforme alla promozione dei coordinamenti pedagogici territoriali in Puglia, che rientra tra i compiti delle regioni definiti all’art. 6 del D. Lgs. n. 65/2017.