NOTIZIE DALL’ITALIA. BONAFEDE E IL VIDEO SPOT SU BATTISTI, PENALISTI PRONTI A DENUNCIARE

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Scatena un’ondata di polemiche il video – spot del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sul rientro di Cesare Battisti in Italia. Legali, sindacati, garanti, finanche prelati, hanno esposto il proprio disappunto su quella che viene definita dalla Camera Penale di Roma, pronta a presentare un esposto sul video pubblicato martedì sul profilo Facebook del ministro, un’«operazione propagandistica». Nel video, che ha imbarazzato anche lo staff, sono mostrate anche le procedure di fotosegnalamento e quelle relative alle impronte digitali. «L’intento non era certo quello di ledere i diritti del condannato, ma dare risalto e lustro agli agenti di Polizia penitenziaria», si è giustificato Bonafede, che però ora potrebbe essere denunciato.

I reati ipotizzati. Per il sindacato dei penalisti romani, presieduto da Cesare Placanica, si tratta di una iniziativa che potrebbe configurare alcuni reati tra quali quello previsto dall’articolo 114 del codice di procedura che vieta «la pubblicazione dell’immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all’uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica» e quella prevista dall’art. 42 bis dell’ordinamento penitenziario che prevede che «nelle traduzioni sono adottate le opportune cautele per proteggere i soggetti tradotti dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità». Già martedì l’Unione delle Camere Penali, in una nota, aveva affermato che «quanto accaduto in occasione dell’arrivo a Ciampino è una pagina tra le più vergognose e grottesche della nostra storia repubblicana. È semplicemente inconcepibile che due ministri del governo di un Paese civile abbiano ritenuto di poter fare dell’arrivo in aeroporto di un detenuto, pur latitante da 37 anni e finalmente assicurato alla giustizia del suo Paese, una occasione, cinica e sguaiata, di autopromozione propagandistica». Sul caso ha preso posizione anche il vice presidente del Csm, David Ermini, sebbene a titolo personale: «Io non l’avrei fatto», ha commentato Ermini.

Le critiche. «Un’operazione propagandistica, una vuota speculazione mediatica, che nasconde le gravi condizioni in cui versa la Polizia penitenziaria». Così la Fp-Cgil Polizia penitenziaria stigmatizza la gestione dell’arresto di Cesare Battisti, dalle foto al video. Anche il Garante dei detenuti, Mario Palma, attacca Bonafede: «Il Garante se da un lato confida – sulla base della più volte affermata volontà del ministro della giustizia del pieno rispetto della dignità di ogni persona – che si provvederà a rimuovere tali video, d’altro canto ritiene suo compito ricordare che epiteti, frasi e immagini che puntano ad acquisire consenso attraverso il ricorso a un linguaggio del tutto estraneo a quello del Costituente, finiscono per consolidare una cultura di disgregazione sociale e di tensione di cui il Paese non ha certamente bisogno». Ha «sofferto» vedendo il video il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle cause dei santi: «Chi sbaglia – ha aggiunto – merita la condanna, la deve espiare ma come persona merita rispetto». Critiche arrivano pure dall’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi: «Questo è il nostro ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Vuole emulare Salvini e posa con la divisa della penitenziaria: ha la faccia soddisfatta come un fratellino piccolo cui hanno regalato lo stesso giocattolo del più grande. Nel frattempo lo show mediatico su Battisti avrebbe messo a rischio l’identità di agenti delle nostre forze di polizia». Nel mirino non c’è solo come ne esce Battisti dal video, infatti, ma anche la scelta di mostrare agenti di polizia che potrebbero essere sotto copertura, visto che c’è un momento del video in cui un agente si copre il volto: secondo il segretario del Silp-Cgil Daniele Tissone «è necessario attenersi sempre al massimo rispetto e alla riservatezza indispensabili per chi svolge un lavoro difficile e delicato come quello delle forze di polizia». La deputata Dem Alessia Morani annuncia che presenterà un esposto. Roberto Speranza, coordinatore di Mdp, invita Bonafede a dimettersi. (corriere.it)