LA VIDEOSORVEGLIANZA INCASTRA BASISTA DI UNA STAZIONE DI SERVIZIO SULLA A16

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Alle prime luci dell’alba i Carabinieri della Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cerignola hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del   Tribunale   di   Foggia, su   richiesta   del   Pubblico   Ministero,   nei   confronti   di   G. F., 21enne di Trinitapoli, per una violenta rapina a mano armata commessa lo scorso 4 maggio ai danni di una stazione di servizio sulla Statale 16. In quella circostanza quattro soggetti, piombati sul loro obiettivo alle 06.45 circa del mattino a bordo di un’auto, con volto travisato e con armi da fuoco di grosso calibro, avevano proceduto ad un autentico assalto armato alla stazione di servizio, aggredendo e malmenando, indifferenti alla presenza di numerosi automobilisti, uno dei soli due addetti presenti a quell’ora, per poi fuggire con i circa 40.000 euro arraffati dalle casse dell’impianto. L’altro impiegato, rimasto illeso, era proprio il G., all’epoca dei fatti dipendente del distributore.

Le indagini, immediatamente avviate dai Carabinieri dell’Aliquota Operativa del NORM della Compagnia ofantina e coordinate fin dal primo momento dalla Procura della Repubblica di Foggia, al termine di un paziente, certosino e discreto lavoro, condotto anche con l’ausilio di numerose attività tecniche, hanno dopo pochi mesi permesso di smascherare il G. che, fattosi inizialmente passare per vittima, aveva invece attivamente partecipato all’azione delittuosa come insospettabile basista.

Il G., inoltre, nelle concitate fasi della rapina non aveva tenuto conto del fatto che tutti i movimenti suoi e dei complici venivano inesorabilmente registrati dalle telecamere del sistema di videosorveglianza, che sono anch’esse risultate preziose per smascherarlo. Le dichiarazioni che aveva nell’immediatezza rilasciato ai Carabinieri di Cerignola, infatti, non solo non avevano trovato riscontro nella loro visione, ma avevano fin da subito indirizzato gli investigatori a sospettare proprio di lui, che, peraltro, con un pretesto si era fatto anche dare dal collega più anziano le chiavi della cassaforte poco prima dell’arrivo dei suoi complici.

​L’arrestato, al termine delle formalità, è stato quindi associato alla casa circondariale di Foggia, dove nei prossimi giorni verrà sottoposto all’interrogatorio di garanzia, mentre continuano serrate le indagini per l’identificazione dei suoi quattro complici.