IL 25 APRILE DALLA LIBERAZIONE DELL’ITALIA AI PROBLEMI GLOBALI DEL CONTESTO INTERNAZIONALE

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La data del 25 Aprile è un giorno memorabile ed indimenticabile per la nostra Nazione, ricorrendo la liberazione dell’Italia dall’oppressione di una dittatura feroce e disumana. I nostri Padri si sono immolati perché il Sacro suolo dell’Italia venisse finalmente liberato da imposizioni e ideologie che distruggevano, allora come oggi, la dignità umana.

Sono trascorsi molti anni e le nuove generazioni non hanno potuto assimilare il significato di una lotta improba ma giusta per la promozione della persona. Non tutti sono convinti che la nostra libertà è il frutto di sacrifici di persone che hanno preferito perdere la vita in lotte e battaglie, pur di non cedere il passo a imposizioni disumane. Ma viviamo in tempi di globalizzazione totale e nessuno può essere tranquillo fra i confini della propria Patria. Le relazioni sociali si sono aperte al mondo anche per effetto di una nuova comunicazione, specie internet, e proprio per questo ognuno di noi deve essere protagonista di solidale vicinanza a chi, come tanti popoli purtroppo, sono oppressi dalla guerra e da ogni genere di sfruttamento. Le migrazioni di massa, i genocidi, le oppressioni da terrorismo selvaggio, devono essere debellati con l’insegna della pace e della cooperazione.

La pace non discende dalla guerra come affermavano i romani: “si vis pacem para bellum”.  Se vuoi la pace (fuori) prepara la guerra (dentro)! La solidarietà dell’accoglienza generosa nel giusto discernimento, certamente sarà viatico di liberazione da ogni schiavitù: dalla povertà dei tanti italiani e dei popoli, dalla oppressione dei deboli, dalla schiavitù, degli sfruttati sul lavoro, dall’abbandono degli sfortunati. Il simbolo e la celebrazione del 25 Aprile è divenuta necessità per le nuove generazioni, non solo dell’Italia liberata da una dittatura folle e feroce.

Michele Russi

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