EDITORIALE DELLA DOMENICA, IL PUNTO SULLA POLITICA LOCALE

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Il clima della campagna elettorale che riguarda le politiche del 4 marzo sembra essere poco avvertito dai sannicandresi in quanto prestano molta più attenzione alle comunali di giugno prossimo. Già una coalizione si è presentata agli elettori ed è formata da “Forza Italia” e da “Noi per l’Italia” con le componenti Udc e Alternativa Popolare. Non è stato ancora comunicato il nome del candidato sindaco della coalizione in quanto si spera in un allagamento della stessa per poi procedere alla individuazione del primo cittadino. Altra coalizione in campo è quella dell’attuale sindaco che, proprio venerdì, ha presentato la sua lista “Impegno civile” che avrà senz’altro l’ausilio di altre liste civiche. Il Pd domani ha organizzato un incontro per iniziare un lavoro di aggregazione con eventuali altri partiti o movimenti da presentare alla cittadinanza per poi scegliere il candidato sindaco con una squadra in cui lui sia il “primus inter pares”. Degli altri raggruppamenti ancora non se ne sa niente. Il M5S, vista anche la candidatura della Faro, avrà senz’altro il suo candidato a primo cittadino come, si crede, anche il “Nuovo Cdu” che continua a ripetere che potrebbe presentarsi da solo. Poi c’è “Noi con Salvini” di cui non si conoscono i propositi e le liste civiche che già ci sono, oltre le altre che sicuramene verranno alla luce prima della presentazione delle liste.

Insomma ancora un panorama incerto che pian piano si va evolvendo. Molti credono che le politiche del 4 maggio avranno influenza sulle coalizioni e potrebbero, in qualche modo, un po’ sbaragliare l’attuale assetto e tutto sarà più evidente proprio durante la campagna elettorale nella quale si evidenzieranno già accordi per le elezioni comunali che verrebbero fuori solo dopo il 4 maggio.

Intanto si è in attesa della composizione delle liste a livello nazionale e nell’attesa di quello che potrà succedere a San Nicandro si vuole rammentare il compito importante che spetta ai partiti i quali sono protagonisti del destino di un popolo. I partiti dovrebbero svolgere un ruolo che non è quello solito che si rifà al clientelismo o alla scalata del potere, ma un ruolo più nobile, quello di produrre proposte e fare selezione della classe dirigente per attivare quelle progettualità necessarie. Solo così potrebbero riacquistare consenso che oggi è bassissimo nella scala dei valori etici. La politica deve essere vista esclusivamente come servizio a favore della collettività, un volontariato che riporti l’uomo nella sua dimensione etica di cittadino. Infatti non c’è politica al servizio del cittadino se la stessa non è accompagnata da una forte tensione etica.

Il Direttore

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