DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI CANNABIS VICINO ALLE SCUOLE E SCATTA L’ALLARME

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A Genova, Ancona, Padova e in altre città erano già comparsi, ma ora sono arrivati anche in Puglia, a Lecce, i distributori automatici di Cannabis. Sono stati installati in alcune zone della città, in qualche caso anche nei pressi di istituti scolastici (uno si trova, ad esempio, tra il liceo Banzi Bazoli e l’istituto Grazia Deledda), e questo ha fatto scattare il segnale di pericolo tra le famiglie e nel mondo della scuola.

A Lanciare l’allarme in queste ore  è don Antonio Murrone, parroco a Lecce nella chiesa di San Massimiliano Kolbe, docente di religione e da pochi mesi direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni. «La notizia diffusa tra ragazzi delle scuole – scrive in un posto sul web – ha allertato i tanti docenti preoccupati delle conseguenze di tali scelte. Lì dove la scuola si pone come agenzia educativa e valoriale, si contrappone una scelta dagli effetti assolutamente imprevedibili, sicuramente negativi». E poco importa, secondo il sacerdote che si fa portavoce delle preoccupazioni e delle proteste di molti genitori, che la vendita di questo genere di sostanza e quindi le relative macchinette distributrici siano legali.

«Chi concede questa autorizzazione? con quali criteri? – si chiede il sacerdote – nei pressi delle scuole proliferano già le sale da gioco e i ragazzi spesso non entrano a scuola per intrattenersi con le macchinette mangiasoldi e nessuno controlla anche se la legge ne vieta la vicinanza agli istituti scolasti e ai luoghi frequentati da minori. Ora arriva anche la distribuzione di droghe leggere. Un’altra scelta scellerata che ricade sulla pelle dei ragazzi provocando l’inizio della morte dei loro sogni». (quotidiano di puglia)

Questo l’articolo del quotidiano pugliese a cui ha fatto seguito la dichiarazione del segretario regionale della Lega, Caroppo, e consigliere regionale: “Il distributore automatico di droga installato nei pressi del Liceo Banzi di Lecce è – al pari degli altri – una vergogna. Le autorità intervengano immediatamente.
L’incertezza applicativa intorno a una delle pessime leggi consegnateci da Renzi e compagni nella scorsa legislatura, ha consentito la sconcertante apertura nelle nostre città di veri e propri negozi e la installazione di distributori automatici di droga, come marijuana o cannabis. Il 31 luglio, però, una circolare del Ministero dell’Interno ha chiarito che qualunque prodotto contenga THC (tetraidrocannabinolo) in misura superiore allo 0,2% – e non allo 0,6% – può essere considerato sostanza stupefacente e non può essere commercializzato.
La questione, in ogni caso, va ben oltre circolari e percentuali: le droghe, che leggere non sono mai, hanno sempre effetti psicotropi (se facessero l’effetto dell’acqua nessuno le utilizzerebbe) e determinano dipendenza e bisogno sempre crescente, fino a causare danni celebrali e cognitivi. E’ inaccettabile legalizzarle, ancor più inaccettabile è addirittura proporle ai giovanissimi all’ingresso o all’uscita da scuola”.